La casa di Rupert era così enorme che ogni volta che ci andavo, scoprivo l'esistenza di una nuova stanza.
Premetto che avevo 7 anni e il mio senso dell'orientamento faceva cagare ancor più di adesso, ma una volta mi ero persa cercando il bagno.
Dopo circa un'ora, Mary, la balia, mi trovò che me l'ero fatta addosso nella biblioteca di Alfred, il padre di Rupert.
Episodio piuttosto imbarazzante e che, se potessi, cancellerei dalla mia memoria.
Continuo a ribadire che a quell'epoca ero ancora piuttosto piccola e non ero ancora responsabile delle mie azioni.Nonostante la esagerata grandezza di quella residenza, non vi vivevano molte persone.
La madre di Rupert, Isabelle, era un'imprenditrice e viveva la maggior parte dell'anno a Parigi in Francia, dove c'era la sede della sua compagnia.
Suo padre invece, artista di grande fama, viaggiava spesso per il mondo, alla ricerca del paesaggio perfetto.
Fin da piccoli Rupert e suo fratello maggiore Charlie, avevano vissuto con la loro balia, Mary, che era un'anziana signora sulla settantina, molto energica, paziente e dal volto materno.
Più che un dipendente, era come una seconda nonna per loro.Charlie aveva 20 anni e da poco aveva iniziato a studiare legge presso l'università di Cambridge. Era un tipo piuttosto divertente e al contempo molto serio, sopratutto quando si metteva a parlare con qualche importante conoscente di famiglia.
Come Rupert, e del resto anche i suoi genitori, aveva bellissimi occhi grigi e un naso senza imperfezioni, qualità molto difficile da trovare in un ragazzo.
I suoi capelli biondo-cenere, con qualche ciuffo scuro qua e là, erano portati corti, pettinati da una parte, proprio come un uomo d'affari.
Il fatto che si vestisse spesso in giacca e cravatta per andare alle feste dell'alta società a cui veniva invitato a partecipare dai suoi amici, rendeva il tutto più verosimile.
Era un fratello maggiore non solo per Rupert ma anche per Kiersten e me, anche se fino a pochi anni fa, mi ero presa una cotta per lui. Cosa alquanto normale, anche perché era praticamente l'unico che conoscevo che possedeva almeno la metà delle qualità che, dal mio punto di vista, rendevano un ragazzo desiderabile.
Poi, quando venni a sapere che aveva la ragazza, che a dirla tutta non era nemmeno un granché, il mio cuoricino da dodicenne "innamorata" andò in frantumi e da allora, avevo cominciato sul serio a considerarlo solo e semplicemente come un fratello maggiore, maledettamente carino.Mary ci aveva preparato un pranzo fantastico.
Pesce impanato, frittura di verdure, purea di patate, ragù e come dolce torta al cioccolato o crostata di mele.
Al diavolo le diete di mia madre, tutte le critiche che ho ricevuto e che riceverò.
《È... sublime.》commentò Kiersten, assaggiando una fetta di torta al cioccolato.
《Devo assolutamente farmi dare le ricette.》dissi, gustando la crostata di mele.
《Mangia con più calma,》mi suggerì Charlie. 《se no rischi di soffocare.》
《Lo so, è solo che quando ritornerò a casa, non potrò più mangiare cose come queste.》borbottai.
《Perché?》
《Sta facendo la dieta.》 spiegò Rupert.
《È mia madre che me la
vuole far fare.》precisai.
《Una dieta? Ma non ne hai assolutamente bisogno!》esclamò Charlie.
Ecco una delle qualità che più mi piacevano di lui : era il ragazzo più dolce del mondo.
Riusciva a vedere solo i lati positivi delle persone, fatto che spiega il perché stesse ancora con la sua ragazza, nonostante fosse insopportabile.
《Vallo a dire a mia madre.》bofonchiai.Una volta finito di mangiare, andammo in camera di Rupert per fare i compiti.
Passammo per i soliti corridoi, pieni di mobili, vasi, arazzi e molte altre cose.
Isabelle amava collezionare oggetti antiquati, difficili da trovare e molto, molto costosi.
Mi piacevano molto i dipinti di Alfred, che erano appesi più o meno per tutta la casa.
Nonostante l'epoca moderna in cui viveva, gli piaceva mantenere uno stile simile a quello dei grandi artisti del periodo classico.
Tra tutti i quadri che aveva dipinto, c'era n'era uno che mi piaceva particolarmente.
Era il ritratto di una bambina che camminava sul bordo di un molo, sopra un vortice d'acqua turbolento.
Da piccola, ogni volta che lo vedevo, mi chiedevo se sarebbe mai caduta, o perché stesse facendo una cosa così pericolosa.
In seguito alla morte di mio nonno, Richard, cominciai ad associare quel dipinto alla precarietà della vita e alla facilità con la quale gli esseri umani, costantemente esposti a ogni genere di pericolo, possono morire.La camera di Rupert era una stanza piuttosto piccola rispetto a tutte le altre, ma comunque più grande della mia.
Era molto semplice : c'erano solamente un letto, un comodino, un armadio, scaffali pieni di libri e una scrivania con sopra un computer portatile.
Le pareti erano color panna e il pavimento di legno scuro.
C'era una bellissima atmosfera e le porte-finestre che stavano al posto del muro a sinistra del letto, mostravano un panorama meraviglioso di Londra.
Mi buttai sul suo letto e respirai profondamente.
《Quant'è comodo...》mormorai, leggermente assonnata.
《Brooklyn, dobbiamo fare la ricerca di storia.》mi ricordò Kiersten, andando a sedersi sulla sedia girevole.
《Hmm, ma io voglio dormire.》
《Avanti Brook.》disse Rupert, tirandomi il braccio.
《È il tuo letto che è troppo comodo.》
《No, sei te che sei pigra.》
Sospirai e balzai in piedi.
《Odio storia.》
《Anch'io, ma non possiamo farci niente.》
Rupert nel frattempo aveva già cominciato con i suoi.Il pomeriggio passò in fretta, e riuscimmo a finire la ricerca per l'ora di cena.
Kiersten rimase a mangiare mentre io dovetti ritornare a casa perché mamma rompeva e continuava a telefonare per ricordare di ritornare a casa il più presto possibile.
Aveva cominciato a sospettare che quando non c'era, mangiavo più del dovuto.
Presi le mie cose e, dopo aver salutato tutti, scesi in cortile dove mi stava aspettando papà in macchina.
Dentro, c'erano Sophie e il suo meraviglioso ragazzo, che stava seduto dove sarei dovuta stare io!
Papà mi spiegò in breve che la moto di Sydney si era rotta e visto che non aveva più soldi per la metropolitana, si era offerto di dargli un passaggio.
Così, sebbene soffrissi il mal d'auto, fui costretta a mettermi sul sedile posteriore.
Ero stanca e irritata da quel bamboccio ruba-posti.
Avevo solo voglia di tornare a casa e dormire.
Non avevo nemmeno più tanto appetito a causa della nausea.
Finalmente, quando dopo mezz'ora arrivammo a casa di Sydney, potei mettermi sul sedile anteriore.
Era una casa bifamiliare molto carina, con due siepi ai lati, un giardino, e alcuni alberi.
In veranda, stava accucciato un bellissimo dalmata.
Appena vide Sydney, gli corse incontro e gli saltò adosso.
Mi piacevano i cani, sono animali molto intelligenti e di sicuro, quel dalmata lo era più del suo padrone.
Dopo essersi scambiato un bacio fugace - ora che ci penso, quei due stavano sempre avvinghianti l'uno all'altra senza mai avere una conversazione duratura o qualcosa del genere - Sophie tornò in macchina e papà ripartì a tutta velocità.
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BLIND #wattys2016
Любовные романы"Siamo così accecati dalla perfezione che, al fine di raggiungerla, ci distruggiamo senza nemmeno accorgercene." 2015 © All Rights Reserved IN FASE DI REVISIONE!