Chapter 7

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《Avanti Brooklyn, fallo per me!》mi supplicò Rupert, disperato.
《No, in questo modo non umilierò lui ma me stessa!》replicai.
《Fallo come un regalo di compleanno, ti prego!》continuò, lagnoso come un bambino.
Era da un'ora che stava andando avanti con questa storia.
Il giorno seguente, sabato sera, ci sarebbe stato la festa in maschera che Alfred e Isabelle avevano organizzato in occasione dei diciott'anni di Rupert che, dopo aver scoperto che potevo ricattare Sydney, continuò a chiedermi se potevo convincere a venire anche lui.
《Ma ti ho già comprato il regalo!》
《Tanto so già che qualunque cosa sia non mi piacerà.》
《Ehi, ma grazie!》
《Scusa, ma fai schifo a comprare i regali.》disse franco.
《È vero...》confermò Kiersten, mangiando una patatina.
Feci finta di fare l'offesa ma non mi riuscì molto bene.
Era vero che facevo pena a scegliere i regali.
Ad esempio, l'anno scorso per il suo sedicesimo compleanno, avevo regalato una maglietta giallo vomito a Kiersten, mentre per i vent'anni di Charlie avevo comprato un rasoio elettrico.
《Okay, diciamo che non sono molto incline a fare i regali.》
《Quindi lo convincerai a venire?》
《No.》
《Andiamo Brooklyn!》
《Sarebbe troppo imbarazzante.》
Mi guardò con la sua solita faccia da cane bastonato, che faceva spesso per convincermi a fare qualcosa.
Il problema è che alla fine ci riusciva sempre!
《No, non provarci.》lo avvisai. 《Tanto non funziona più.》
Continuò imperterrito a guardarmi con quei suoi occhietti grigi che, mannaggia lui, erano la cosa più dolce del mondo.
《Kiersten, fai qualcosa, così non vale!》protestai.
《Non è colpa mia se è nato così carino.》rispose, facendo spallucce.
《Oh, okay!》sbottai, arresa.
Non si poteva negargli nulla, maledetto.
Sorrise. 《Fantastico!》
Alzai gli occhi al cielo.
《Ricordati che inizia alle nove in punto!》disse alzandosi. 《Ora devo andare, ti voglio bene, ciao.》
Mi scoccò un bacio sulla guancia e scappò via.
《Io ti odio!》replicai, lanciandogli un chicco d'uva, ma ormai era già uscito dalla porta.

E ora, cos'avrei fatto? Non volevo sorbirmi quell'idiota per tutta la serata.
Era impensabile.
Non avevo nemmeno il suo numero e ogni volta che lo vedevo era in compagnia dell'odiosa Sophie, soprannome che io e Kiersten le avevamo affibbiato in quarta elementare.
Okay, se volevo parlare con Mr. Capelli-arruffati da sola, dovevo escogitare un piano o qualcosa del genere.
《Kiersten, mi serve il tuo aiuto.》
《Cos...?》
La presi per la mano e la portai fuori dalla mensa.
Durante l'ora di biologia con
Mrs. Hunt, avremmo pianificato tutto.

All'uscita della scuola, come previsto, Sydney era appoggiato contro il muro a sinistra del cancello, accanto alla sua moto.
Quel giorno, se non ricordo male ciò che Sophie aveva raccontato a mamma a cena, era venuto a prenderla per portarla dalla parrucchiera (non riuscivo ancora a capire come fosse possibile che stessero ancora insieme).
Sophie l'odiosa comparve qualche minuto dopo e camminava veloce verso il suo ragazzo.
Allora scattò il piano.
Kiersten andò verso di lei, cercando di essere il più disinvolta possibile.
《Ehi Sophie!》fece Kiers, come se fossero state da sempre amiche per la pelle. 《Come va?》
Sophie la guardò come se stesse parlando un'altra lingua e poi, dopo una smorfia di disprezzo disse :《Che vuoi?》
《Oh nulla...》borbottò. 《In realtà... Aspetta che cos'è quella roba che hai in mezzo ai denti?!》
《Cos'ho tra i denti?!》esclamò agitandosi.
Mentre frugava in borsa uno specchietto o che-so-io, procedetti a passo spedito verso Sydney.
《Ciao!》dissi con un largo sorriso. 《Ti ricordi quella nostra piccola conversazione nel sottoscala di casa mia? Ecco, ho trovato cosa farti fare.》
Mi guardò con sospetto.
《Però non posso dirtelo ora perché la mia cara sorellina sarà qui tra non molto, quindi che ne dici se mi dai il tuo numero e te lo scrivo per messaggio?》
《Il mio numero? Non ci penso proprio, chissà cosa ci potresti fare!》
《Hmm, ti rifiuti? Quindi significa che ora posso dire a mio padre di ciò che tu e la sua piccola e indifesa figlioletta avete presumibilmente fatto la scorsa settimana in casa sua?》
《Tu...》disse, però si fermò subito e fece un lungo respiro. 《Maledetta.》
Sorrisi. 《Non è buona educazione chiamare così una ragazza.》
《Infatti.》disse, con tono provocatorio.
《Sta' attento a ciò che dici e dammi il tuo numero che non ho tempo da perdere con idioti come te.》risposi, spazientita.
Mi dettò di malavoglia il numero.
Sorrisi soddisfatta. 《Bene, buona giornata dalla parrucchiera allora!》urlai, uscendo dal cancello.
Mi guardò storto e tirò un calcio al muro.
Proprio in quel momento arrivò Sophie.
Kiersten, appena mi raggiunse, scoppiò in una fragorosa risata.
《Avresti dovuto vedere la sua faccia quando le ho detto che aveva dell'insalata tra i denti.》
Si fermò per un istante e posò una mano sulla mia spalla, cercando di calmarsi.
《Allora, sei riuscita a farti dare il numero?》
《Sì, ma stavo pensando al fatto che alla festa ci saranno anche mamma e papà e di conseguenza anche Sophie!》
《Non riesco a seguirti.》
《Come lo spiego ai miei che ho ricattato Sydney per farlo venire alla festa perché lo voleva Rupert?》
Sospirò.《È una festa in maschera, basta che gli metti una maschera che gli possa coprire almeno metà della faccia e nessuno lo riconoscerà.》disse, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. 《E poi ci sarà un mucchio di gente e non penso che tra tutti faranno caso solo a lui.》
La guardai un po' incerta.《Spero per te che questo piano funzioni... e io che gli volevo far fare qualcosa come rasarsi i capelli a zero o non lo so, fare qualcosa di rozzo di fronte a Sophie, insomma fargliela pagare!》
《Avrai altre occasioni, tanto non gli hai promesso che avresti cancellato la foto.》
《Però mi sentirei troppo perfida se continuassi a ricattarlo.》
Mi guardò negli occhi come se non credesse nemmeno a una delle parole che avevo appena detto.
《Avanti, non sono così cattiva!》
Rise.
《Fai come vuoi, però prima di cancellarla inviala a me, è rimasto bene in quella foto.》
《Sei proprio una stalker!》esclamai, scuotendo la testa.

Mentre andavamo alla fermata della metropolitana, parlammo della festa e di cosa potevo mettermi per non sembrare un ippopotamo avvolto in uno straccio, come mi avrebbe probabilmente definito Sydney.
Di solito mi mettevo un paio di jeans e una maglietta, ma visto che Rupert aveva detto che sarebbe stata una festa simile a un ballo, il mio solito completo non sarebbe stato molto adatto.

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