Chapter 3

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《Allora Sydney, quanti anni hai?》chiese mamma, con il solito tono acuto.
Come avevo previsto, Sophie aveva portato a casa il ragazzo che era venuto a prenderla a scuola.
Probabilmente si erano visti perché lei voleva assicurarsi che si vestisse e si comportasse decentemente.
Infatti, ora indossava una camicia bianca e un paio di jeans scuri.

《Hai un nome molto particolare.》lo punzecchiai.
Si chiamava Sydney Hunter.
Ma che razza di nome era Sydney? Quando l'aveva detto a tavola quasi non mi andava di traverso il cibo.
《Deriva dal greco e significa figlio di dio.》spiegò, arrogante.
《Beh, di una cosa si può esser certi, è carino quanto un dio sceso in terra.》mi bisbigliò silenziosamente Kiers.
Alzai gli occhi al cielo.
《I miei mi hanno chiamato così perché la prima volta che si incontrarono erano a Sydney.》continuò, anche se ormai non gli davo più molta attenzione.
Ero troppo presa dalle loquaci occhiate di Kiersten, che era seduta davanti a me.
Si era messa una mano sulla bocca per trattenersi dal ridere, cosa che a me invece non riuscì.
Mi asciugai le lacrime e bevvi un bicchiere d'acqua.
《Brooklyn.》mi ammonì mamma, spazientita.
《Scusa mamma, è solo che stavo... sì, stavo pensando a qualcosa di molto divertente.》
《Devi scusarla Sydney, Brooklyn non è mai stata molto educata a tavola.》
Feci una smorfia.
《Non si preoccupi signora.》rispose, guardandomi con aria di superiorità. 《Comunque ho 18 anni.》
《E cos'hai detto che stai studiando?》chiese papà, bevendo un sorso di vino.
《Sono all'ultimo anno del liceo scientifico.》
《È una scuola molto impegnativa, ragazzo.》
Questa era la maniera educata di mio padre per dirgli che era un completo idiota.
Credo che la mia stima nei suoi confronti fosse aumentata del doppio in quel momento.
《Vivi con i tuoi genitori?》domandò mamma, mentre si puliva l'angolo della bocca con il tovagliolo, lo faceva sempre appena aveva mangiato qualcosa, era una specie di tic.
《No, vivo con mia nonna.》
《E come mai?》
Esitò per un istante.《I miei sono morti in un incidente stradale 6 anni fa.》
Ecco, le solite indiscrete domande da impicciona di mia madre...
Il sorriso divertito che avevo in volto sparì e venne sostituito da uno sguardo compassionevole.
Certo che essere il ragazzo di una come Sophie, non doveva contribuire affatto a migliorare la situazione.
《Oh, mi dispiace moltissimo, non era mia intenzione...》mormorò mamma mortificata.
Sophie prese la mano di Sydney, lo strinse e gli sorrise incoraggiante.
Scena letteralmente da vomito.
《Non è colpa sua signora, non poteva saperlo...》
《Su, sarà meglio se ci sbrighiamo a mangiare o si raffredderà tutto.》intervenne papà, cercando di allentare la tensione che si era creato.
《Io ho già finito.》annunciai.
《Anch'io.》disse Kiers.
Ci alzammo e andammo subito in camera.
Mi sedetti sulla poltrona posta contro il muro e presi un cuscino.
《Mi ha fatto un po' pena.》commentò Kiersten, sedendosi sul letto.
《Già, dev'essere orribile subirsi un interrogatorio dai genitori della propria ragazza.》
《Non intendevo questo.》
《Anche avere quel nome da ragazza non dev'essere bello.》
《Neanche questo.》mi guardò con aria severa.
Sospirai. 《Okay, ha fatto pena anche a me, se era questo che volevi sapere.》
《In realtà il mio era solo un'affermazione.》rispose, giocherellando con uno dei tanti braccialetti che portava al polso.
《È proprio carino.》
《Sì, ma è un idiota.》
《Che ne sai?》
《Lo so e basta.》
《Da vicino assomiglia a Tom.》
《Non dire eresie.》
《È vero.》ribatté alzandosi di scatto. 《Hanno gli stessi occhi, i stessi capelli e anche in quanto a fisico sono simili.》
《Cosa dici? Tom ha gli occhi verdi.》
《Va beh, non c'è molta differenza tra verdi e azzurro-verdi, tanto sono belli tutti e due.》
Feci una smorfia. 《Non hanno nulla di speciale, lui non ha nulla di speciale.》dissi. 《È il solito belloccio arrogante e superficiale.》
《Basta, è meglio parlare con Rupert di ragazzi che con te.》
《Può essere.》dissi, ridendo. 《Comunque non voglio passare il resto della serata a parlare della mia insensibilità nei confronti dei ragazzi, quindi ti va se guardiamo un film?》
《Okay, quale?》
《Stormlove?》
《Di nuovo? L'abbiamo già visto almeno venti volte...》
《La triste storia di Nicole Fricher.》
《No, finisco sempre per piangere quando lo guardo.》
《Dark Paradise - Il risveglio dai, è da tanto che non lo guardiamo e poi non mi ricordo alcune scene e tipregotipregotiprego.》dissi, cercando di essere il più convincente possibile.
Sospirò e sorrise. 《Okay, vai a preparare i pop-corn, ti aspetto in soggiorno.》
《Ti adoro.》
Uscii dalla stanza e andai in cucina.
Mamma, Sophie e Sydney, che si era ormai stufati delle continue domande -glielo si leggeva in faccia- erano ancora seduti a tavola.
Aprii la dispensa e presi un pacchetto di chicchi di mais e uno di patatine.
《Cosa credi fare con tutte quelle schifezze?》chiese subito la mamma, orripilata. 《E sopratutto chi li ha comprati?》
《Mi dispiace tesoro, sono stato io.》ammise papà.
《Alan!》disse mamma. 《Sai che Brooklyn è a dieta e tu non l'aiuti di certo mettendole sotto il naso quella roba lì.》indicò con aria disgustata il pacchetto di patatine.
《Mamma, un film senza pop-corn e patatine non è un film.》protestai. 《E poi non mangerò tutto io, Kiers mi aiuterà.》
《Volete guardare un film?》intervenne papà. 《E quale?》
《Dark Paradise - Il risveglio.》risposi, mentre mettevo il pacchetto di chicchi di mais nel microonde.
《Sai, anche Sophie e Sydney avevano intenzione di guardare un film, sarebbe carino se lo guardaste insieme, eh? Tanto il divano in soggiorno è grande abbastanza per quattro persone e poi io e mamma ora stiamo per andare al teatro con i genitori di Rupert.》
《Veramente io e Kiers pensavamo di...》mormorai, ma papà non mi fece finire.
《Allora è deciso! Sarà divertente, vedrete.》
《Ma...》
《Siete d'accordo anche voi, no?》chiese, rivolgendosi a Sophie e Sydney che, anche se si vedeva che non era proprio ciò che avevano programmato, annuirono.

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