Chapter 6

416 32 1
                                    

《Questa va nella lista delle cose che mia madre non deve venire a sapere.》dissi, gustandomi la migliore pizza margherita di tutta la città.
Rupert rise. 《Non capisco perché sia così ossessionata con il tuo peso.》
《Penso che alla mia età, la nonna sia stata un po' troppo rigida con lei e allora, adesso lo è anche lei con me perché ritiene che sia giusto così.》
Annuì e bevve un po' di aranciata.
Quella sera ero andata a mangiare una pizza solo con Rupert perché Kiers doveva rimanere a casa a badare alle sue due sorelline, Emily e Daisy, che erano gemelle omozigoti.
Erano così simili che ogni volta facevo difficoltà a distinguere l'una dall'altra.
Avevano lunghi capelli ramati, gli occhi verdi come le foglie degli alberi in primavera e qualche lentiggine sparsa qua e là.
Tutt'e tre le sorelle avevano preso il colore dei capelli dalla madre, Leanne, una donna davvero molto in gamba e piena d'energia, dalla quale Kiersten e le due gemelle avevano ereditato anche la loro determinazione.
Il colore degli occhi lo dovevano invece a loro padre, Bart, il quale era un uomo piuttosto serio e sempre composto in qualsiasi situazione.
Non lasciava mai trasparire ciò che pensava ed era sempre molto silenzioso.
Papà diceva che era solo timido ma a me ricordava molto il padre di Chuck Bass in Gossip Girl, avevano pure lo stesso nome.
Tuttavia, non era per niente severo ed era sempre gentile e disponibile non solo con le sue figlie ma anche con i bambini in generale, infatti faceva il pediatra.

《Hai più visto Sydney?》chiese Rupert, cercando di fare il disinvolto.
《Fortunatamente no, l'ultima volta che ho dovuto sopportare la sua presenza era stato la settimana scorsa, quando gli si era rotto la moto e papà si era offerto di dargli un passaggio.》
《Avanti, non è poi così male o no?》
《È un insopportabile arrogante.》
《Perché?》
《Mi ha chiamata ippopotamo e ha insultato Tom!》dissi, quasi urlando. 《Te ne rendi conto?! Quello sbruffone ha detto che è inguardabile!》
《Ippopotamo?》ripeté, scoppiando in una risata.
Gli lanciai una patatina fritta contro. 《Sì e non è divertente, quindi smettila di ridere!》
《Okay, okay, scusa.》disse, asciugandosi una lacrima dagli occhi.
《Non capisco come ti possa piacere.》borbottai.
《Non mi piace, lo trovo solo carino.》
《Avanti Rupert, si vede lontano un miglio che ti sei preso una cotta per lui.》
Cercò di trattenere un sorriso. 《Stupidaggini.》disse, poco convinto.
《Sai che di me ti puoi fidare.》
Sospirò.《Okay, ma non mi piace più di tanto, contenta?》
《Il mio intuito non sbaglia mai.》
Scosse la testa.
《Ma sai che non è gay, vero?》
《Sì, ma la speranza è l'ultima a morire.》
《La mia con mia madre è già crepata per inedia.》

Dopo aver finito di mangiare, passeggiammo un altro po' per Londra e infine, mi accompagnò a casa.
Era mezzanotte e in casa non volava una mosca.
Non vedevo nulla, infatti rischiai di inciampare un paio di volte.
Per fortuna, alla fine riuscii a raggiungere la mia camera.
Accesi la luce, posai cappotto e borsa e mi buttai per qualche minuto sul letto.
Ero stanchissima e volevo solo dormire ma prima, dovevo andare a farmi una doccia.
Presi il mio pigiama e andai in bagno cercando di fare meno rumore possibile.
Dopo circa mezz'ora, uscii e percorsi di nuovo il corridoio che portava alla mia stanza.
A metà strada, vidi un'ombra vicino alle scale.
Rimasi pietrificata dalla paura e proprio quando stavo per urlare, una mano mi tappò la bocca.
Provai a liberarmi divincolandomi ma non potei far nulla.
《Sono io.》bisbigliò, e subito riconobbi quella voce.
Sydney.
In quell'instante sentii la porta della camera dei miei aprirsi.
Trattenni il fiato e istintivamente presi la mano di Sydney e lo trascinai nel sottoscala.
Tirai la cordicella per accendere la lampadina e immediatamente una fioca luce giallastra si diffuse nello stanzino.
Era pieno di ragnatele e cianfrusaglie sparse qua e là.
Sydney mi guardò interrogativo. 《Perché...》cominciò ma gli feci subito segno di stare zitto.
Posai delicatamente l'orecchio contro la porta e sentii la voce di mamma e papà.
《Visto tesoro? Non c'è nessuno.》
《E io ti dico che sono sicura di aver sentito qualcuno!》replicò mamma offesa.
《Te lo sarai immaginato.》
《Starai mica insinuando che io sia pazza?》
《No Kendra, volevo solo dire che...》
《Beh, per tua informazione non lo sono!》
《Va bene, ora possiamo andare a dormire?》chiese papà, che stava già salendo.
《Dormire, dormire e dormire! Non ti sveglieresti nemmeno se entrassero dei ladri e derubassero tutto!》esclamò mamma.
Sentii le scale scricchiolare e qualche minuto dopo, il suono dei loro passi scomparire.
Allora mi voltai verso Sydney e lo guardai con le braccia incrociate.
《Che cavolo ci fai qui a quest'ora?》chiesi, cercando di trattenermi a stento dall'urlare.
《Non sono affari tuoi.》rispose guardandomi dall'alto verso il basso. 《È il tuo pigiama?》
Si trattene a stento dal ridere.
Okay, in effetti il pigiama rosa con i coniglietti non era un granché bello ma lui non aveva alcun diritto a deridermi, sopratutto in quella circostanza!
《Ehi, smettila o andrò a svegliare io i miei!》lo minacciai. 《E allora sì che saranno guai per te.》
《Okay, okay, ora la smetto.》
《Quindi dimmi un po', cosa ci fai qui?》
《Sei troppo piccola per saperlo.》rispose in tono malizioso.
《Sei proprio uno sbruffone, hai solo due anni in più di me e ti credi chissà chi.》commentai sprezzante.
《Okay, mi ha invitato Sophie, sei contenta? Vuoi che ti racconti anche il resto o sei abbastanza intelligente da fare due più due?》
《Sophie ti ha chiesto di venire qui?》ero alquanto stupefatta.
《Già, perché ti stupisce tanto?》
《È solo che non è da lei fare cose come queste.》mormorai più fra me e me che a lui.
Fui tentata dal chiedergli se lui e Sophie l'avessero davvero fatto o no, ma alla fine non lo feci perché sarebbe stata una domanda troppo indiscreta, anche per me.
《Fai come vuoi, ora posso andare?》
《Hmm, non ancora.》
Ora che ci pensavo, avevo qualcosa con cui potevo ricattarlo.
Okay, è una cosa davvero ignobile da fare ma dovevo assolutamente vendicarmi per come mi aveva chiamata.
《Cosa vuoi ancora?》
Presi dalla tasca del pigiama il cellulare e gli scattai una foto.
《Ma mi vuoi accecare? E poi, perché diamine mi stai facendo una foto?!》
《Non sei venuto molto bene ma potrò usarla lo stesso.》borbottai tra me e me.
Sorrisi e alzai gli occhi verso di lui.
《Bene, mio caro figlio di dio, ora, se non vuoi che io mostri questa foto ai miei, dovrai fare qualcosa per me.》
《Mi stai forse minacciando?》
《Allora non sei così stupido come pensavo fossi.》
《Senti...》
《Alt!》lo fermai. 《Adesso, visto che non so ancora cosa farti fare, puoi anche andartene, ma quando mi verrà in mente sarai costretto a ubbidirmi.》
Alzò gli occhi al cielo.
Sorrisi soddisfatta.
《Se lo farò, lo cancellerai?》
《Può darsi.》
《Come può darsi?!》
《Se sarai gentile con me...》
《Mi sembra surreale questa situazione, essere incastrato da una mocciosa sedicenne.》borbottò.
《La suddetta mocciosa è ancora in questa stanza e se vuoi che cancelli la foto, dovrai essere gentile con lei come non sei mai stato con nessuno.》
Sospirò.
《E va bene!》esclamò alla fine. 《Ora mi lasceresti andare prima che tua madre ci senta di nuovo?》
《Okay, puoi andare, e ricordati bene di ciò che ci siamo detti.》
《Come dimenticarlo...》
Aprii la porta del sottoscala e lo accompagnai fino alla porta.
《Buonanotte!》sussurrai, sprizzando gioia da tutte le parti.
《'Notte...》borbottò.
《Con più entusiasmo.》
《Buonanotte!》disse a denti stretti.
《Ora va meglio.》mormorai soddisfatta. 《A presto, quindi.》
Lo vidi sparire lentamente sulle scale e rientrai in casa.
Salii in camera più felice che mai e andai a letto.
Presi nuovamente il cellulare e guardai la foto che avevo scattato qualche minuto fa.

Non era vero che era venuto male.
Anche se mi costava, dovevo ammettere che non era così brutto come ero solita dire a Kiersten e Rupert.
Nella fotografia si vedevano molto bene i suoi occhi azzurro-verdi, che anche se inizialmente non lo pensavo, erano davvero simili a quelli di Tom.
Tuttavia, era così insopportabile e superficiale che il fascino della sua bellezza non riusciva ad incantarmi affatto e anzi, serviva solo a farmi innervosire.

BLIND #wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora