Father and Son

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Ronin fece atterrare Rex nel cortile del Monastero. Spense il motore e scese per primo, giocherellando con le chiavi d'accessione. 

Zane e Cole scesero assieme. Il Maestro della Terra si stiracchiò e sbadigliò. "Sono letteralmente distrutto.- Mugolò. -Potrei dormire per dodici ore di fila." Il Nindroide rise a quell'affermazione. "Perché?- Domandò sarcastico, tirandogli un pugno sul braccio -Di solito quanto dormi?" 

"Ragazzi.- La voce strascicata di Kailash pose fine alle loro risate. La coppia si voltò a guardarlo. -Non dite niente a mio padre, del fatto che ho dei poteri. I Suoi poteri!"

"Perché no?" 
"Perché non voglio che lo sappia!"
"Avevi promesso che avresti provato a riavvicinarti a lui!"
"Lo so. Ma scoprire di poter riavvolgere il tempo, mandarlo avanti, indietro, fermarlo è strano. E inquietante."
"Puoi anche curare le ferite. Direi che è abbastanza."
"Bella merda. Che altro, risorgere i morti?"

Zane si bloccò e si guardò attorno. Prima di partire aveva seppellito un topolino, creandogli una tomba fra le radici di un pesco in fiore. "Aspetta un momento." Raggiunse il tronco e si inginocchiò. Scavò il terreno morbido e precedentemente smosso, facendo attenzione a non rovinare il cadavere del topolino. La pelle era strappata, decomposta. Le costole erano esposte e un'orbita del cranio era vuota.
"Be, concentrati!- Esordì, di fronte a Kailash, porgendogli l'animaletto, nei palmi delle mani. -Vediamo se hai ragione." 
Il ragazzo lo guardò incredulo e rise, spaventato e disorientato. "Sarebbe inutile!- Buttò lì -Non ho questa capacità! Lo sappiamo entrambi!" Ma Zane rimase zitto. I suoi occhi rimasero fissi sul giovane, il topo ancora nelle sue mani. "Provaci." Ripeté il Nindroide. 
Il figlio del Maestro del Tempo passò lo sguardo da Cole a Zane poi, finalmente, si arrese e tentò. Impose entrambe le mani sopra il cadavere del topolino. Chiuse gli occhi e prese un respiro profondo. 
Si concentrò intensamente su ciò che voleva fare: riportare in vita quella bestiolina, indifesa. Probabilmente spaventata.
Ma sapeva che non sarebbe accaduto nulla. Non poteva avere ANCHE quella capacità. Si lasciò persino scappare un sorrisetto a quel pensiero.
"Cazzo..." Il cuore gli saltò in gola, quando si rese conto che il topo si era arrampicato tra le sue dita. La pelle e la carne si erano rimarginate, il pelo era ricresciuto candido come la neve. L'orbita vuota si era riempita con un piccolo occhietto nero, lucido come una biglia.
Il topolino squittì e guardò Kailash per qualche secondo. Poi, rapido, discese la sua gamba e scappò in un cespuglio.
Kailash socchiuse la bocca, incredulo su ciò che aveva appena visto. 
Non era possibile. 
Eppure lo aveva appena visto. Era lui che lo aveva reso possibile. 
Era...un incubo.
Non ci voleva credere, eppure era cosi. 
Zane era bloccato davanti a lui. Ancora gli tendeva le mani vuote, gli occhi spalancati, incapace di proferire parola. Cole aveva spalancato la bocca. Pareva quasi che la mandibola dovesse staccarsi dalla mascella e cadere a terra. 
Kailash abbassò lentamente le mani e sbuffò pesantemente. 
"W...Wow, questo è davvero incredibile!" Kailash rabbrividì. La voce acuta, odiosa e trapanante di Jay gli forò un timpano. 
Lo aveva visto.
Anzi, sicuramente aveva visto tutta la scena. Dall'inizio alla fine. 
E conoscendolo non sarebbe riuscito a tenere la bocca chiusa nemmeno per un secondo. 
Era mezzo nascosto dietro ad una colonna del Monastero, gli occhi spalancati, riflettevano la luce della luna, luccicando. 
Era estasiato. 
Ma quella sua emozione sfumò, non appena il ragazzo più giovane gli si avvicinò a grandi passi. Sul volto un'espressione truce, dura. Come il muso di un Gargoyle scolpito nel granito. Il figlio del Maestro del Tempo lo afferrò per il gi azzurrò. Lo sollevò da terra e lo sbatté contro la parete di mattoni. 
Jay si lasciò scappare un gridolino, di terrore. "Stammi a sentire, lingua lunga, se ti azzardi a dire questa cosa a chiunque, Kai, LLoyd, Wu...a mio padre, soprattutto! Io, giuro, ti faccio passare un inferno! Hai capito?!" 
Il ragazzo vestito di blu annuì velocemente. "Ho capito, ho capito!- Il Maestro del Fulmine deglutì a vuoto. -Puoi mettermi giù, adesso?" 
Kailash digrignò i denti e lo lasciò cadere a terra. "Parlando di tuo padre.- Aggiunse Jay, rimettendosi in piedi -Ti cerca. Dato che Ronin è tornato, sa che sei tornato anche tu!" 
Zane battè una mano sulla spalla del più giovane e gli rivolse un'occhiata. Diceva tutto, non c'era nemmeno bisogno di ripetere. "Va bene..."
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"KAILASH!" Lloyd gli corse incontro non appena varcò la soglia del Monastero. Gli gettò le braccia al collo. "Sei ferito? Stai bene?!- Lo guardò dalla testa ai piedi, afferrandogli le mani. -Guarda come sei ridotto! Che diavolo ti è successo?" 
Il ragazzo dagli occhi eterocromi gli sorrise e gli prese il viso fra le mani. "Sto bene, davvero." Era poco convincente. Il sangue si era seccato sulle sue mani e sulle sue braccia. "Avete recuperato il biglietto?" Wu troncò il loro ricongiungimento, piombando tra di loro. "S...sì.- Il ragazzo estrasse il foglietto di carta da una tasca dei pantaloni e lo porse al Sensei - Dov'è Acronix?"
Il più anziano lo indirizzò nella stanza in fondo al corridoio, al secondo piano. 
La porta in legno dipinta di rosso era socchiusa. Kailash si avvicinò alla porta, senza emettere il più piccolo rumore. Fu capace di sgusciare all'interno della stanza, senza far cigolare la porta e si appoggiò alla parete, le braccia lungo i fianchi. "Sei davvero invisibile, lo sai Kailash?" Il ragazzo sollevò le sopracciglia, lo aveva davvero sentito? Come? 

"Credevo di non aver fatto rumore."
"Infatti è così. Ma hai fatto le scale di corsa e ti ho sentito che mi cercavi."

Il Maestro del Tempo si voltò sorridendo verso il ragazzo. "Che cosa ti è successo?" Acronix posò qualcosa sul tavolo alle sue spalle e gli si avvicinò. "Cosa hai messo sul tavolo?" Domandò il più giovane, ignorando la domanda posta dal padre e inclinando la testa da un lato, cercando di sbirciare. "N...non è nulla. È solo il ciondolo che...ti ho dato quattordici anni fa."

"Ah...lo hai ripreso." Il padre annuì. "Mi cercavi?"
"Sì...però sei hai da fare non fa niente."
"E cosa potrei mai avere da fare? Farmi venire il panico per le condizioni di mio fratello e che altro? Dai, dimmi."
"Qui dentro?"
"Beh, sì."  

Kailash chiuse la porta e incrociò le braccia, voltando la testa di lato, evitando il contatto visivo con l'uomo che si trovava davanti. Il Maestro del Tempo deglutì. "Ho fatto...è successo qualcosa?" Il figlio scosse il capo. "No, tu non hai fatto nulla." 
Kailash si allontanò dalla parete, iniziando a passeggiare per la stanza. "Tu e Krux controllate il tempo, giusto?" Acronix sollevò le sopracciglia, sorpreso dalla domanda. "Beh, sì. Ma perché lo chiedi?"

"Tu puoi rallentarlo e mandarlo avanti?"
"Sì, esatto."
"E tuo fratello?"
"Krux lo ferma e lo manda indietro."
"Ti posso...fare una domanda?"

Acronix annuì. "Ascolta...ci sono dei poteri che possono risanare le ferite o...riportare in vita i morti?"

Il ragazzo guardò il padre con un'espressione disperata. Sperava che non fosse quello che pensava. Una branca dei poteri legati al Tempo. 
Il padre sospirò. "Sì, Kailash. Esistono. E fanno tutti parte dei poteri legati al Tempo." 
Il più giovane si mise seduto a terra, prendendosi la testa fra le mani. "Ti fa così...schifo avere i poteri così simili ai miei?" 
Kailash sbuffò, senza dire una parola. "Non mi fa schifo..."
Acronix si morse il labbro inferiore e si mise seduto accanto a lui. "Ascolta, Kailash, lo so che ho sbagliato e non ti dovevo lasciare da solo per tutti questi anni. L'ultima cosa che volevo era ferirti, ma l'ho fatto perché volevo proteggerti. Ho perso tua madre, non volevo perdere anche te. Sto già rischiando di perdere Krux. La mia famiglia è stata distrutta una volta, preferisco morire piuttosto che perderla ancora una volta." 

"Senti che cos'è esattamente Balho?"
"Un uomo, un assassino. La sola cosa che ha sempre voluto era comandare su tutto e tutti e voleva iniziare dal paese dove abitavamo io e Krux."
"Che cosa vuole da Krux?"
"Assolutamente niente. Lui non gli è utile in nessun modo, fisicamente."
"Allora che cosa vuole da lui?"
"I suoi poteri. Può riavvolgere il Tempo, fino a prima che gli Incubi si estinguessero."
"E quando è successo?"
"Quarant'anni prima che ci scontrassimo con il tuo Sensei."
"Lo ucciderà."

Acronix sollevò le spalle. "Lo so. Lo sfinisce tenendolo sotto controllo, prende un sacco di calci da noi e lo prosciuga fino alla morte." Poi sollevò la testa. "Avete recuperato il biglietto?" 
Kailash deglutì.
"Sì. Ma era...vuoto. Bianco. Mi dispiace."
Acronix si coprì il volto con le mani. "Cazzo..."
Sobbalzò, non appena si rese conto che Kailash si era stretto attorno al suo braccio, appoggiando la testa alla sua spalla.
"Mi dispiace.- Mormorò a bassa voce il ragazzo -Lo so che ci provi e che mi vuoi bene."
Il Maestro del Tempo gli accarezzò la testa e sorrise.
"Ma certo che ti voglio bene."

Revenge Of A Past Enemy ~ A Ninjago FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora