Cave and Blood Crystals

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L'odore di umidità si infiltrava nei loro polmoni. Brividi di freddo correvano lungo il loro corpo, uniti al dolore; cadendo lungo il tunnel si erano scorticati, contro le pareti, nel caso di Cole e Kailash. Nel caso di Zane, i circuiti erano scoperti e la lamiera graffiata. 
Il Maestro del Ghiaccio fu il primo a rimettersi in piedi. Diede un rapido sguardo ai danni sulla struttura del suo corpo. Non erano nulla di grave, tranne per il fatto che un occhio aveva smesso di funzionare, il resto si limitava ad un malfunzionamento della mano destra, che continuava a muoversi a scatti, come se avesse il Parkinson e, come già detto, qualche squarcio.
Alzò la testa e spostò lo sguardo, alla ricerca degli altri due. Cole era a terra, mugolante per il dolore. Il suo volto era percorso da un rivolo di sangue che si diramava sotto gli occhi, partendo da un taglio sulla fronte. Le braccia e le mani erano graffiate. "Diavolo...ho male ovunque.- Si lamentò -Dove cazzo siamo..?" Appoggiandosi alla parete di roccia, nera, umida, si rimise in piedi. Si premette una mano sulla ferita e si asciugò il sangue dagli occhi. "Kailash dov'è?- Il Maestro della Terra si guardò attorno, gli occhi sbarrati -Siamo usciti dallo stesso buco. Dov'è finito?!" Il suo sguardo saettava da una parte all'altra della grotta, in ansia. La velocità del cuore e del respiro stavano accelerando. "Kailash! Kailash! Zane dammi una mano!" Afferrò la spalla del Maestro del Ghiaccio, cercando di attirare la sua attenzione, per pregarlo di aiutarlo. Ma il ninja aveva socchiuso la bocca e fissava insistentemente, la parete davanti a loro. Davanti a loro, il figlio del Maestro del Tempo, era riverso nel fango fresco. 
"Zane...è...è morto? Zane..." Il Nindroide si inginocchiò accanto ad un Kailash privo di sensi. Immobile. La bocca socchiusa, dall'angolo destro colava un rivolo di sangue. Le braccia, allargate in fuori erano sporche di sangue e terra, coperte di graffi e lividi. Il suo petto si alzava e abbassava lentamente. "Kailash...Kailash, svegliati!" Il Ninja di Titanio gli afferrò le spalle e lo scrollò, cercando di svegliarlo. Non era certo il metodo migliore, per farlo rinvenire, ma non c'era tempo per pensare. "Kailash, andiamo, svegliati!- Cole fu lì lì, per tirargli uno schiaffo, ma evitò. Lasciò che Zane tentasse con i suoi metodi. -Kailash, non puoi piantarci così! Andiamo, svegliati!" 
Niente. Il ragazzo non reagiva. I minuti passavano e i due Maestri Elementali diventavano ogni secondo più irrequieti, solo che Zane non lo dava a vedere; si limitava ad osservare il loro compagno, seduto su una roccia, le braccia conserte. 
Cole, invece, camminava avanti e indietro, lasciando le proprie impronte sul terreno. Gesticolava e malediva tutto e tutti. Qualsiasi cosa gli passasse per la mente. Arrivò persino ad insultare sé stesso. 
D'improvviso si appoggiò alla parete e sospirò, esasperato. "Che cavolo facciamo?- Domandò, ad alta voce. Il suo eco tuonò attorno a loro -Non possiamo lasciarlo così, né riportarlo da suo padre in queste condizioni! Che cazzo gli dovremmo dire?" Il Nindroide non rispose. Cole riprese, più isterico di prima.
Ricordava tanto Jay, anzi. Se la sua voce fosse stata un attimo più acuta, sarebbe stato uguale: "Però non è morto...non puoi controllare i suoi parametri vitali e...fare qualcosa, eh Zane?!" Il Nindroide scosse capo. "Ci posso provare ma..." In quella un colpo di tosse interruppe il suo discorso, seguito da un secondo, un terzo e un quarto, fino a quando Kailash non gli posò gli occhi addosso. "Stai bene?" Il Nindroide  era corso da lui e lo fissava preoccupato, mentre Cole, appoggiato alla parete di roccia, tentava di darsi una calmata. "Sì...sto bene...- Mugolò il ragazzo -Cosa è successo?" Afferrò la mano che il Nindroide gli porgeva e si rimise in piedi, iniziando a guardarsi attorno. "Che posto è questo?" Domandò, un po'a sé stesso, un po'a i due che si trovavano assieme a lui. Con la fronte aggrottata, posò la mano sulla parete di roccia, accarezzandola lentamente.
Era umida, fredda. "Strano. Siamo caduti da una distesa di deserto. Come fa ad esserci acqua?" Domandò ad alta voce. Le sue parole rimbombarono nella grotta dove si trovavano.
Zane scrollò le spalle. "Non lo so.- Ammise -Immagino ci sia una sorgente, qui sotto. Forse la stessa che porta l'acqua alla città."
Cole si inginocchiò e afferrò una manciata di sabbia che ricopriva il terreno. Era una poltiglia densa, molliccia. Come la sabbia che si trova sul bagnasciuga. Ci giocherellò per qualche secondo, poi la lasciò cadere a terra ripulendosi le mani sui pantaloni. "Troviamo un modo per uscire da qui, forza." Era tornato serio. IL suo tono era quello di un leader, non di un isterico.
Davanti a loro si apriva una grotta assolutamente magnifica. Le stalattiti e stalagmiti proiettavano piccole luci rosse e bianche tutt'attorno, a causa dei cristalli incastonati in esse. Il Maestro della Terra si avvicinò ad un cono verticale, la bocca socchiusa. I suoi occhi luccicavano, per l'emozione e per del riflesso delle pietre. "Che diavolo sono?" Domandò, stendendo una mano per toccarli. "Sono cristalli di Sangue!- Lo avvisò Kailash, guardandosi attorno, estasiato quanto lui -Non devi assolutamente toccarli!"
"Perché no?" Domandò il castano, ma non gli importava realmente la risposta. Era incantato da quella visione e avrebbe passato ore, senza distogliere lo sguardo. Desiderava toccare quei frammenti scarlatti, ma si riuscì a trattenere, limitandosi ad un bizzarro volteggiare delle dita attorno ad essi. Vedeva il suo riflesso in quel piccolo specchio rosso, incastrata nella roccia davanti a lui. Il desiderio di poggiarci le dita, anche solo per un istante cresceva dentro di lui. Ma qualcosa lo trattenne dal farlo. Il nome. "Senti, Kailash!- Chiamò. La sua voce rimbombò fra le rocce, raggiungendo le orecchie del ragazzo. -Ma perché li chiamano così?" Il più giovane gli saltò praticamente addosso, piazzandogli le mani sulla bocca e buttandola a terra. "Fai silenzio.- Sibilò, gli occhi stralunati -Non toccare quei cristalli, abbassa la voce e non fate niente che possa fare rumore. Altrimenti siamo fottuti!" Premeva con forza sulla faccia del moro. "Mi hai capito!?" Il Maestro sotto di lui annuì e strizzò gli occhi. Le ginocchia di Kailash gli stavano letteralmente spappolando la gabbia toracica. 
Finalmente il ragazzo dagli occhi eterocromi si rimise in piedi. Continuava a guardarsi attorno, in ansia. Zane fu quasi certo che una goccia di sudore gli stesse colando lungo la fronte. Ed era strano. Ci saranno stati tre gradi sotto lo zero, come minimo. "Kailash, cosa c'è che ti spaventa così tanto?" Domandò il Nindroide aiutando l'altro Maestro a rialzarsi.
"Kailash..." Ma il ragazzo non ascoltava. Il suo sguardo vagava da una parte all'altra della grotta. Il suo cuore correva rapido nel suo petto e respirava ad una velocità tale, che pareva avesse appena corso la maratona. I due Maestri Elementali si scambiarono uno sguardo perplesso, poi gli si avvicinarono. "Che succede? Cosa ti prende?" Il ragazzo alzò lentamente il braccio, indicando qualcosa davanti a loro. A poco più di tre passi. 
Nella melma era impressa un'impronta. "Zane, puoi scannerizzarla?" Domandò serio. Il Nindroide si avvicinò in silenzio. I suoi passi risuonavano flaccidi sul terreno fangoso. Si inginocchiò e la osservò. Dal suo solo occhio funzionante scaturì un fascio di luce celeste che aleggiò, per qualche minuto, sopra il calco. Era un'orma ampia, con tre artigli sul davanti. Zane rovistò a lungo nel suo archivio mentale, arrivando a collegarsi persino ai server del Museo di Storia, ma non trovò nulla. E, quando gli pareva di averla trovata, un piccolo dettaglio smentiva la sua ricerca. Si alzò e scrollò le spalle. "Io non capisco.- Mormorò, in palese stato di confusione -Non esiste alcun animale con questa fisonomia di arti. Non riesco a trovare nulla. E, se devo essere sincero, non sono tranquillo." 
Si rivolse al più giovane. "Cosa puoi dirci dei Cristalli di Sangue?" Questo sospirò. "Ho paura che...è troppo pericoloso. Non posso rischiare che vi succeda qualcosa. Ve lo posso spiegare a voce, ma vorrei evitare di mostrarvelo." 
Fece cenno ai due Maestri di seguirlo lungo un'apertura. Le pareti avevano un colorito celeste scuro e i Cristalli di Sangue, continuavano a scintillare incastonati nella roccia. Di tanto in tanto, il loro sguardo cadeva al suolo. Sulle impronte, uguali a quella che avevano appena visto, che procedevano verso la loro stessa direzione e quella opposta.
In lontananza udivano il tintinnare cristallino di gocce che si gettano in pozze d'acqua.
Kailash sentiva la presenza di qualcuno...o qualcosa. Qualcosa di pericoloso, forse lo stesso che aveva lasciato quelle tracce. 

Revenge Of A Past Enemy ~ A Ninjago FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora