You've lost

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Kailash era immobile. Con l'espressione atterrita, osservava il cadavere di Su Xian, riverso a terra, in una pozza di sangue scarlatto.
Ronin, Jay e Acronix, invece, tenevano lo sguardo fisso sul Tormentatore. 
Il Maestro del Tempo stringeva saldamente nella mano il Prisma, con una tale forza che i bordi irregolari gli ferivano il palmo e le dita. Fece un passo indietro, guardando Balho con odio.
"Acronix, dammi il Prisma. Adesso!" Tuonò. A confronto, l'urlo del vento era un lieve sussurro.
Ma Acronix non reagì all'ordine dell'uomo. Questo scosse il capo, con un ghigno disgustoso. 
"Hai bisogno di una mano?" Una voce, che Kailash conosceva bene, si fece strada fino a loro. "Ezra?" Fece un passo avanti, con un'espressione confusa. Il capo dei Demon's Skull prese posto accanto al Tormentatore. Teneva le braccia incrociate davanti al petto e il suo volto era del tutto inespressivo. "Oh, vedo che conosci già Ezra. Lo sai, marmocchio, è proprio grazie a lui che ho saputo di questo Tempio patetico. Anzi, grazie a voi!" 
Ezra ghignò e l'espressione disorientata del ragazzo, lo spinse a spiegarsi meglio. "Vedi, Kensei, quando tu e i tuoi amici siete piombati nel mio territorio, ho attaccato un microfono al tuo amico di metallo. Devo dire che è stata un ottima idea!" Poi, il suo sguardo si posò su Ronin e la sua espressione si fece raggiante. Come poteva dimenticare quel viso duro. "Ronin.- Il ladro aggrottò la fronte ancora di più, se possibile, di quanto già non fosse -Mi ricordo di te. Quanto tempo è passato?" Il castano non rispose. La boccetta che Ezra teneva al collo tintinnò e mandò un leggerissimo riflesso sul suo unico occhio rimasto. Il ragazzo la sollevò e gliela mostrò, con un sorriso. "Guarda che cos'è?- Disse gelido -Te lo ricordi? Ricordi com'è successo?" Ronin deglutì e si portò la mano libera a coprirsi la benda. Lo ricordava, eccome e il pensiero gli faceva ancora un male terribile. 
Aveva incontrato Ezra tantissimi anni fa, non ricordava nemmeno quando o dove. Ricordava, però, che non lo conosceva. Gli si era avventato contro, brandendo un pugnale nella mano, e aveva cercato di cavargli l'occhio. Ma il ladro fece un salto indietro e il massimo che Ezra riuscì a fare, fu aprire un taglio da poco sopra il suo sopracciglio, fin sotto lo zigomo. Ma la lama aveva centrato perfettamente l'occhio, scavando in esso e tranciandone i nervi. Il sangue aveva iniziato a scorrere lungo tutto il volto di Ronin. Il castano si era afferrato il volto, cacciando un urlo terrificante. Era convinto che quel ragazzo lo avrebbe ucciso, invece si inginocchiò davanti a lui, gli sollevò il capo afferrandolo per i capelli, e raccolse qualche goccia di sangue, nella boccetta che teneva al collo.

"Grandissimo bastardo.- Sibilò rivoltò però a Balho -A cosa ti è servito il mio sangue?" Questo sorrise. "Assolutamente a niente." Disse. Poi fece un cenno ad Ezra, in direzione di Ronin e Jay. "Uccidili!- Ordinò -Ma lascia padre e figlio a me!" A quelle parole, Acronix si gettò a testa bassa contro Balho. I due ruzzolarono, lungo l'intera scala a chiocciola, atterrando pesantemente sul pavimento del piano terra. Non aveva idea di dove gli fosse arrivato un tale coraggio. 
Il Tormentatore gli era piombato addosso, mozzandogli completamente il fiato. Con un dolore lancinante ai polmoni, se lo fece scivolare di dosso, si alzò in piedi e, spalancata la porta, iniziò a correre fuori, con il vento che gli era contrario e la neve che gli arrivava alle ginocchia. 
"DAMMI QUEL PRISMA!" Il Maestro del Tempo correva. Sentiva la neve scricchiolare sotto i piedi e sotto quelli del suo "cacciatore". 
L'aria non gli arrivava più ai polmoni e i muscoli erano talmente indolenzite, che gli sembravano in fiamme.
Ma non si fermò. Con la mano destra stretta all'impugnatura della katana e la sinistra attorno prisma, fece appello a tutte le sue forze per non cedere alla fatica e al dolore, che gli imponeva di fermarsi.
Se Balho lo avesse raggiunto sarebbe stata la fine per lui, per Krux...per Kailash.
Se lui fosse morto, Balho non avrebbe lasciato un solo membri della sua stirpe in vita, nessuno che avesse il suo sangue. Questo pensiero gli diede la spinta per continuare a correre.
Ma sapeva che non avrebbe resistito per sempre. Gli serviva un nascondiglio o un diversivo. Ma attorno a lui tutto era candido immacolato. Senza la minima imperfezione.
Sapeva che alla sua destra, dove la roccia finiva, c'era un salto di quasi dieci metri, sopra il balcone che avevano superato.
La sua coscienza lo spinse ad indugiare. C'era una buona possibilità che si rompesse le gambe, ma preferiva quello, ad una morte atroce.
Si fermò e si voltò.
Balho era a pochi metri da lui, i suoi occhi mandavano fiamme.
Acronix attese che fosse più vicino, poi si lanciò giù dalla montagna.
L'aria gelida gli sferzava il volto. Il Maestro del Tempo atterrò pesantemente nella neve alta. Fu un sollievo rendersi conto che la quantità era stata tale da salvarglie gambe. Quasi gli venne da sorridere.
"Hai finito di correre?" Alzò lo sguardo su Balho. A differenza sua non respirava affannosamente e non stava congelando. "Adesso, dammi il Prisma, Acronix." E così dicendo, puntò la katana verso il suo avversario.
Questo deglutì, guardò il proprio pugno ancora serrato e, dopo qualche secondo, sollevò il capo, accigliato.
"Dovrai passare sul mio cadavere!" Ringhiò.
Quella frase sorprese sia Balho, che lui stesso. Mai avrebbe pensato di avere tanto fegato da pronunciare certe parole. Il Tormentatore lo guardava stranito, ma immediatamente la sua espressione si tramutò in un ghigno. "Sarà un piacere." Sibilò e partì all'attacco.
Menava colpi pesanti, tutti mirati ad uccidere Acronix. Il Maestro del Tempo parava ogni fendente, dando del filo da torcere a Balho.
Riuscì a contrastarlo, finché questo non decise di iniziare a giocare sporco.
Alzò la katana sopra la testa e assestò un colpo. La lama si sarebbe piantata nel cranio di Acronix, se questo rapido non avesse alzato l'arma in un tentativo di difesa. Invece Balho frenò il colpo, deviando l'attacco al fianco dell'avversario che, essendo scoperto, non poté fare nulla mentre una lama gelida gli apriva la carne. Si scostò rapidamente, con un gemito e serrò i denti. Sperava di avere almeno qualche secondo di recupero, ma così non fu.
Balho abbattè un pugno al suo stomaco, costringendolo a cadere in ginocchio e un secondo allo zigomo, tanto forte, da aprirgli un sottile taglio. Ma non bastò per sottometterlo.
Dolorante, Acronix si rimise in piedi e gli rivolse uno sguardo di sfida e un sorrisetto, che contribuì solo a far infuriare il Tormentatore. "Vuoi il Prisma?- Domandò sarcastico -Vieni a prenderlo!"
I due ingaggiarono una lotta furibonda. Le katane fendevano l'aria con fischi acuti. Il Maestro del Tempo riusciva a contrastare l'uomo davanti a sé, sebbene questo non avesse rinunciato a giocare sporco.
Ma nonostante tutto, Acronix non cedette. Nemmeno quando un calcio allo sterno, gli fece compiere un volo di mezzo metro e atterrò nella neve.
"Mi fai ridere!- Tuonò Balho, guardandolo con disgusto -Ti sforzi tanto ora, per proteggere uno stupido sasso. Nemmeno per salvare lei sei arrivato a tanto!" Il modo in cui pronunciò 'lei' ebbe un effetto devastante.
Il cuore di Acronix smise un secondo di battere, ma quando riprese, era come impazzito. Correva come un cavallo impazzito. "Stai...zitto..." Il massimo che riuscì a fare fu mettersi in ginocchio, per recuperare fiato.
La katana, spezzata a metà, era caduta poco distante da lui. La manica destra era strappata completamente e il suo braccio era scoperto, coperto di graffi ed ematomi. Sanguinava dal naso, dalla bocca e dai tagli che gli aveva inferto precedentemente Balho al fianco e allo zigomo. "Stare zitto!?- Riprese quest'ultimo -Santo Dio, Acronix, quella sgualdrina non contava niente nemmeno per te! Non mi sorprende che tu abbia abbandonato suo figlio!"

"Quello è MIO figlio! E Mavis non era un sgualdrina!"
"Ah, no. Certo. Contavi tanto per lei, non è vero? E quanto contava lei per te?"
"Lei era la cosa più importante, per me."
"Ma tu non contavi niente per lei e nemmeno quel tuo figlio inutile!"

Il Tormentatore guardò Acronix in silenzio, mentre questo si rialzava, con le gambe tremanti, incapaci di reggerlo.
Trattenne a stento una risata, quando gli venne puntata contro ciò che restava di una katana e scosse il capo. "Patetico." Mormorò. Rivolse la lama della propria arma verso il basso e, con un colpo deciso, la impiantò nel terreno.
Lentamente, come se si trovasse su una strada di campagna, immerso in una tiepida brezza primaverile, si avvicinò ad Acronix e, strappatogli la katana di mano, la gettò da parte.
Poi restò a guardarlo negli occhi. Furono pochi secondi, ma al Maestro del Tempo parvero ore.
"Va' all'inferno." Ringhiò il Tormentatore. Lo afferrò per il collo e lo scaraventò contro la parete di roccia alle proprie spalle.
"Dammi...il...Prisma!" Ad ogni parola lo colpiva con un pugno o con un calcio. Ma l'altro non lasciava la presa. Anzi, gli sorrise, come a sfidarlo a colpire ancora.
Stremato, dolorante e incapace di muoversi, quello era il solo modo che aveva per tenergli testa.
Balho gli saltò sul polso, costringendolo ad aprire la mano che teneva il Prisma.
Congelò. Nel palmo di Acronix non c'era assolutamente nulla.
"DOV'È!?" Tuonò, sputando saliva tutto attorno. Il Maestro del Tempo rise. Il Tormentatore alzò il pugno e fece per colpirlo ancora, ma qualcosa lo fermò. Anzi, qualcuno. "Cosa..?" Kailash gli aveva afferrato  polso, stringendo con una tale forza, che non era sicuro che il sangue ancora scorresse. "Tocca mio padre un'altra volta.- Ringhiò -E io ti taglio la testa! Il Prisma è andato distrutto. Hai perso."

"Così il tuo seguace!" Annunciò Ronin, allegramente, sventolando la testa mozzata di Ezra, recisa perfettamente dal corpo del suo padrone. "Non hai più modi per riportare in vita gli Incubi.- Riprese il ragazzo dagli occhi eterocromi -È finita. Hai perso!"
Balho rimase immobile e annuì piano. "Dunque è davvero finita." Il suo tono si era fatto più umano e non provocò in loro disagio.
Levò lo sguardo al cielo. Il vento si era calmato e la neve ora scendeva lenta, dal cielo plumbeo.
Inspirò profondamente l'aria gelida della montagna, espirando a lungo.
"È stata davvero una fortuna!- Sghignazzò Jay sollevato -Pensa se avesse scoperto che puoi riportare in vita i morti!"

Revenge Of A Past Enemy ~ A Ninjago FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora