Girl in disguise

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"Da quanto conosci Shade?" Kailash camminava accanto ad Eveline. Ad ogni loro passo dal terreno si sollevavano delle piccole nuvolette di polvere. Eveline continuava ad arricciarsi una ciocca di capelli attorno all'indice e gettava ripetute occhiatine verso Kailash. "Da un paio di settimane, in realtà.- Rispose lei, con un sorrisetto -Non molto di più." Il ragazzo sollevò le sopracciglia e la guardò, sorpreso. "Non sei figlia di Kastan?- Domandò, sempre più confuso -Credevo che lui abitasse a Shaw Village da sempre."

"Beh, in realtà è così, o almeno lui sì."
"E allora...come mai lo conosci da così poco?"
"Ho...sono stata fuori dal paese per un po'. Ho lavorato a Ninjago City."
"Oh...e dove?"

Eveline finse di non sentire quella domanda e guardò verso l'alto. Il cielo era colore dell'inchiostro annacquato, sgombro da nuvole e puntinato da stormi di uccelli che volavano troppo alti.
"Senti manca ancora molto?- Domandò spazientito Kailash -È quasi due ore che camminiamo e mi hai detto che era qui vicino."

"Lo so, è che ho fatto questo tragitto così spesso che mi sembrava più corto. Mi dispiace."
"Non sono arrabbiato è solo...puoi dirmi cosa mi stai per mostrare?"
"Oh, sì certo. Non so cosa sia, ma sembra come...un braccio gigantesco con una mano munita di artigli, lunghissimi."
"Wow, sembra terribile."

La ragazza annuì e scrollò le spalle. "Anche papà ha detto così.- Concordò -Gli Incubi sono esseri antichi e spaventosi." Continuò a camminare, fino a quando non si rese conto che Kailash si era fermato e la stava fissando. Non era uno sguardo perplesso o confuso. Era terrore allo stato puro e semplice. Aveva già messo mano a dove doveva trovarsi la katana. Ma nel fodero nella sua schiena non c'era nulla. Anzi, non c'era più nemmeno il fodero, ma era impossibile!? Era sicuro di averlo presa, non si separava mai dalle sue armi, soprattutto se era fuori città.
"Dove l'hai messa?!" Ringhiò Kailash , rivoltò ad Eveline. "Non capisco di che parli.- Buttò lì la ragazza, senza nascondere un ghigno -Io non ho preso nulla!"

"Ci sei solo tu qui. Sei l'unica persona qui, oltre a me!"
"Ma che dici, mi stai davvero accusando di averti rubato...qualsiasi cosa tu avessi."
"Mi prendi in giro!? Eveline, brutta bugiarda!"

Una risata gelida gli scivolò nelle orecchie, congelandolo all'istante. "Non pensavo che potessi essere così rude e maleducato! Soprattutto con mia figlia." Una mano gli scivolò fino al collo e lo afferrò, con una delicatezza inaspettata. Kailash non osò voltarsi. Mantenne lo sguardo fisso su Eveline. La ragazza si afferrò i capelli rosa gomma e tirò. In un primo momento, il ragazzo penso che si sarebbe strappata il cuoio dalla testa, ma la sola cosa che la ragazza tolse, fu una parrucca che gettò a terra. Poi scavò in una delle due orbite e tolse un occhio di vetro, che scagliò alle proprie spalle. "Reneé?!"

"Oh, ti ricordi il mio nome? Che carino!"
"Avrei dovuto usare un insulto più pesante, al posto di bugiarda!"

La ragazza gli si avvicinò e lo guardò, gli occhi ridotti a due fessure. "Sai, se non ci servissi vivo, ti ammazzerei!" Kailash arricciò il naso schifato e guardò altrove. "Sai, Kailash.- Disse Balho, in tono mellifluo. -Sei più sveglio di quello che pensassi. Come la tua cara madre, senza alcun potere." Il cuore del ragazzo sprofondò, quando Balho iniziò a parlare di sua madre. Sentì molte, troppe emozioni mischiarsi fra loro: era arrabbiato perché non poteva sopportare che la persona che si ritrovava davanti parlasse di lei. Ma era così curioso di saperne di più su di lei, che avrebbe sopportato la voce di Balho, se avesse saputo dirgli di più sulla donna che lo aveva messo al mondo.
"La conoscevi?" Domandò, senza quasi rendersene conto. Il Tormentatore sorrise e annuì. "Oh, sì che la conoscevo. È lei che è morta a causa di tuo padre."

"Questa è una bugia!"
"No, non lo è. E se non credi a me, vai a chiederlo a lui!"

Il Tormentatore sollevò le sopracciglia. "La scelta era sua, in realtà.- Disse a voce bassa - Lasciare morire tutto il paese in cui abitava e che amava, o lasciare che lei morisse."
Osservò per qualche secondo il volto e l'espressione di Kailash. "Il resto della storia lo conosci, no?" Il ragazzo non rispose, ma si voltò verso Reneé. Era rimasta in silenzio per tutto il tempo. "E a lei non hai ancora detto la verità?"
La ragazza socchiuse la bocca curiosa e furiosa insieme. Balho, invece, rimase calmo e sorrise, con dolcezza. "Ah, sì. La verità.- Disse piano -Che cosa le dovrei dire?" Kailash deglutì e strinse i denti. Il Tormentatore riprese a parlare: "Le dovrei dire che non sono il suo padre biologico? Lo ha già capito da sola. Oppure cosa dovrei dirle? Che il suo vero padre l'ha abbandonata, da sola? Andiamo, Kailash, credevi di poterla rivoltare contro di me? Tu non hai i mezzi per farlo, io sì." Il ragazzo iniziò a sentirsi a disagio e una goccia di sudore freddo gli scivolò lungo la schiena. "Reneé.- Disse soavemente il Tormentatore, voltando il capo verso la giovane. -Mi hai sempre detto che volevi la rivincita sull'uomo che ti ha abbandonato. Io te l'ho sempre negato, perchè non aveva senso uccidere una persona casualmente e andarsene come se nulla fosse. Ma ora ti posso dire che puoi!"
Reneé lo guardò confusa. "Ma...io non so chi sia." Balho sospirò e le accarezzò i capelli, con gentilezza. "Il nostro amico sì, però.- Disse alludendo a Kailash. -Sei la più brava che io conosca a raccogliere informazioni."
La ragazza sorrise e si scagliò contro Kailash che, preso alla sprovvista, so trovò a terra. Reneé lo teneva bloccato al suolo con le ginocchia premute sul petto e lo tempestava di pugni. Aprì gli occhi per un secondo. Le nocche insanguinate di Reneé stavano per abbattersi sui suoi denti. Ma la ragazza fermò il colpo a mezz'aria. Per un attimo pensò di essere stato lui a bloccarla, involontariamente. Ma voltando il capo, vide Balho in piedi, con un'espressione di sorpresa e gioia maligna dipinta in volto. La ragazza era invece spaventata e furiosa assieme. Si allontanò rapidamente da Kailash che, finalmente, riuscì a respirare e si rimise in piedi. Con sua enorme sorpresa, Acronix era in piedi accanto a lui. Era incredibile! Fino a poche ore fa pareva che dovesse cadere a terra da un momento all'altro ed ora eccolo qui in piedi. Stringeva una katana con entrambe le mani e il suo sguardo mandava fiamme. "Oh, ma guarda!" Balho gli sorrise e mosse un passo verso di lui. Ma il Maestro del Tempo non indietreggiò, nonostante quello che provasse fosse puro e semplice terrore. Il cuore gli batteva a mille. Gli era balzato in gola e quasi non riusciva a respirare. Faticava per riuscire a controllare il tremore che rischiava di prendere il sopravvento su tutto il suo corpo. Il suo evidente sforzo fece ridere il Tormentatore che scrollò il capo e gli posò una mano sulla spalla. Acronix rabbrividì per il disgusto e il terrore. "Questo atteggiamento non ti si addice per niente, lo sai? Non ti si addiceva quando hai cercato di salvare la sua mammina e non ti si addice ora."
Il Maestro del Tempo deglutì e, quasi senza pensarci, gli sferrò un pugno all'addome, colpendo la bocca dello stomaco. Balho crollò al suolo, colpito alla sprovvista e rivolse un sguardo di fuoco ad Acronix. "Non nominarla mai più.- Sibilò, posando la katana contro la gola pallida del Tormentatore -Ti stacco la testa e la uso per giocarci a calcio!"
Ma quella minaccia fece ridere Balho. "E mia figlia farà la stessa cosa con il tuo marmocchio!"
"Lei non è tua figlia!- Tuonò una voce pesante -Lei è mia figlia!"

Weeee! Raga! Sì sì, lo so. Ci ho messo un secolo per scrivere questi capitolo, ma non mi uccidete. I am sorry 🙏❤

Revenge Of A Past Enemy ~ A Ninjago FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora