Secrets

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L'urlo di Acronix ancora rimbombava nelle orecchie di Kailash, Balho, Reneé. Un urlo raccapricciante, gelido, disperato. Voleva fare qualcosa. Qualunque cosa! Ma rimase paralizzato, mentre Balho sfilò il pugno grondante sangue dal petto di Kux, nel quale aveva aperto un buco. Come aveva fatto con Su Xian. Gli occhi di Krux erano sgranati, quasi fosse incredulo, sorpreso dalla situazione. Balho lo lasciò cadere a terra e si voltò ripulendosi la mano sul cappotto.
Krux cercava di fermare la corsa del sangue, con le mani, ma sapeva bene quanto fosse inutile. Ritardava solo la sua morte. Balho fu colto alla sprovvista; gli attacchi di Acronix erano rapidi, furiosi, scoordinati. Mirava a colpire, senza tecnica, solo per colpirlo e fargli il più male possibile. La sua furia era inarrestabile, persino il Tormentatore si ritrovò in difficoltà. Se bloccava entrambi i pugni del Maestro del Tempo, questo riusciva a colpirlo in qualunque altro modo. Gli spezzò il setto nasale, con una testata. Balho si portò istintivamente le mani al volto. Acronix lo gettò a terra, ma sentiva che l'adrenalina stava scemando fuori dal suo corpo. E anche Balho se ne rese conto; ribaltò la situazione, bloccando Acronix fra sé e la strada e iniziando a rendergli ogni colpo subito. Le nocche chiuse aprivano tagli nella carne, gli spezzò il naso e gli spaccò il sopracciglio. Tentò di contrastarlo, mentre il sangue caldo, denso gli colava in bocca e negli occhi.
Kailash aveva aiutato Reneé a rimettersi in piedi e, assieme, si erano gettati contro Balho.
Poi, attorno a loro, la terra iniziò a tremare. Per qualche secondo, ma ad intervalli regolari. Come colossi giganteschi che crollavano al suolo. Balho sollevò il capo. Non vedeva, ma capiva. "NO!" Sbottò, furioso. Gli Incubi, I suoi preziosissimi Incubi erano caduti. Tutti. Era da solo. Ma non gli importava era sempre stato solo. E questo non cambiava le cose. Il problema era un altro; combattere tre persone, infuriate, ferito e indebolito non era la cosa più semplice. Da incredibile guerriero che era, eccolo trasformarsi in semplice combattente. Aveva delle buone abilità, ma ben lontane da quelle che aveva dimostrato. Era fisicamente impossibile bloccare Kailash e Acronix che lo colpivano frontalmente e badare a Reneé, alle sue spalle. E, in un attimo di distrazione, la ragazza affondò il coltello nel fianco dell'avversario.  Balho digrignò i denti e, nel momento in cui crollò sulle ginocchia, Reneé affondò la lama del coltello nella gola dell'uomo. Rimase bloccato, incredulo. Il sangue sgorgava come una cascata fuori dalla sua bocca, dalla ferita, lungo il mento e gocciolava a terra. Una parte scivolava sul collo, imbrattando i suoi abiti. Voltò il capo in direzione di Acronix. "Hai...vinto...il gioco..." Susurrò, prima di crollare a terra, immobile, ma ancora vivo. Sarebbe morto dissanguato, o soffocato nel suo stesso sangue. Reneé rimase in piedi a guardarlo, mentre la sua anima veniva trascinata all'inferno.

"Krux!" Acronix si era gettato accanto al gemello, pressando le mani sulla ferita aperta. "Guardami! Krux, ti prego, guardami!" Aveva gli occhi sbarrati, il respiro accelerato e il suo cuore...Oh, Dio. Correva rapido e impazzito, come un Mustang nella prateria. Lo sentiva sbattere contro la gabbia toracica, mentre tentava disperatamente di risvegliare il fratello. "Krux!" Dopo quella che sembrava un'eternità, il gemello voltò il capo verso di lui; pallido come il gesso, lo sguardo spento e un rivolo di sangue che gli colava dalla bocca. "Hey..." Sussurrò, sforzando un sorriso, sebbene il dolore che provasse fosse quasi insopportabile. Acronix gli accarezzò i capelli argentei, stringendo le mani imbrattate di sangue del fratello. "S...stai piangendo..?" Domandò, questo, quasi incredulo. "Perché..?" Domandò con un filo di voce. "Stai...stai morendo..." Krux chiuse gli occhi e annuì piano. "Sì...è vero...- Sospirò. -Nix, io non ho paura di morire. Non ho mai avuto paura di ciò che sarebbe potuto succedere. Avevo solo paura che tu potessi essere presente. Ti prego, non...non piangere perchè sto morendo, non è questo che ti deve ferire...per tutta la vita, ho...cercato di trovare il modo, la forza...le parole...non sono mai riuscito a farlo..." 
Si bloccò; un lampo di dolore si propagò per tutto il corpo, costringendolo a serrare gli occhi e inarcare la schiena. Rafforzò la stretta sulla mano del fratello minore.
Kailash e Reneé erano in disparte. Entrambi sentivano un nodo in gola. Il ragazzo si voltò, sentendo un gruppo di persone arrivare di corsa. "Lloyd..." Il ninja verde gli si gettò fra le braccia e, in silenzio, rimasero a guardare i due Gemelli, a pochi metri da loro.
Krux riprese a parlare: "Non sono mai riuscito a dirti quanto...quanto ti voglio bene...quanto sei importante per me...sei...sei il mio fratellino...e io non sono mai riuscito a dirtelo...- Sollevò la mano, gocciolante sangue. Asciugò le lacrime dal volto del gemello più piccolo, con un sorriso. -Ti voglio bene, Nix. E te ne vorrò sempre..."
I suoi occhi si richiusero, la mano scivolò a terra e rimase immobile. Il cuore fermo, aveva battuto il suo ultimo battito.
L'urlo disperato di Acronix rimbombò per gli edifici grigi, abbandonati, mentre fra le bracci stringeva il corpo inerme del fratello. Lo chiamava, cercava di svegliarlo, rifiutandosi di credere che fosse morto. Posò la fronte a quella di Krux. Le lacrime, calde, si mischiavano al sangue secco, scivolando lungo le guance.
"Papà..." Kailash si inginocchiò al suo fianco. "Tu...ti prego, lo puoi riportare...ti prego..." Balbettò il Gemello più giovane. "Io...non posso..." Acronix sentì il cuore frantumarsi. Spezzato lo era già. Non riusciva a credere a ciò che sentiva.

"In che senso non puoi?!"
"Quando...quando Krux ha bloccato Balho, io cercavo di fare lo stesso...ma non ci sono riuscito. Io non riesco più a controllare il tempo, mi dispiace...non lo posso riportare qui."

Acronix evitò il suo sguardo. La sua attenzione di nuovo sul gemello, singhiozzando silenziosamente. Il ragazzo avvolse il braccio attorno alle sue spalle, cercando di confortarlo al meglio delle sue capacità. "Mi dispiace.- Mormorò. -Non avrei mai voluto che uno di voi morisse." Acronix scrollò il capo. Non aveva voglia di parlare, pensare. Nemmeno di ascoltare. Kailash deglutì a vuoto e abbassò il capo, in silenzio.
Tutti rimasero in silenzio, per portare rispetto ad un guerriero caduto.

Time skip, a few days

"Papà?" Acronix, seduto sulla scalinata che, dal Monastero portava alla, nuovamente ricostruita Ninjago City, voltò il capo.
Avevano trascorso alcuni giorni al Monastero che, per una volta, era rimasto intoccato, per recuperare le energie e permettere alle ferite di rimarginarsi.
Kailash si mise seduto accanto a lui. Il Maestro del Tempo tornò a guardare la valle.
Il ragazzo non tentò nemmeno di farlo parlare. Sapeva quanto il silenzio potesse essere di conforto, più delle parole.
Un venticello leggero smosse i capelli di padre e figlio.
"Credo di...doverti delle scuse." Disse il più anziano. "Lo...lo hai già fatto..." Rispose confuso Kailash, non capendo. "Non per il averti abbandonato, non solo.- Continuò Acronix,  chiudendo gli occhi e tormentando le mani. -Ma per i tuoi genitori"
Kailash, ora, pendeva letteralmente dalle sue labbra. Lo lasciò continuare: "Io non so chi sia la tua vera mamma. Non l'ho mai conosciuta. Quando ti ho trovato...sapevo chi era tuo padre, ma ho giurato di proteggerti con la mia vita. Perchè eri così piccolo e...non ti meritavi un futuro come quello."

"Non...non sei mio padre..?"
"No..."
"Ma...quello che mi hai detto di mamma..?"
"Lo ho...inventato...il suo nome, come era fatta...io non so davvero chi sia..."

Kailash aveva la bocca socchiusa, stravolto. "Hai detto che mio padre...chi era? Lo conosci?!" Saltò in piedi. "Senti...io ti posso anche dire chi è. Perchè tanto dopo oggi non mi vedrai più e...per te tornerò a non esistere o ad essere un nemico, ma mi sta bene."
"Dimmi chi è!" Sbottò il ragazzo, in un tono che non ammetteva repliche.
"Tu...non avevi poteri...ma un bambino, soprattutto piccolo, può acquisirne se...sta per un po'di tempo con un Maestro Elementale e tu...hai preso i miei..."

"Mio padre chi è!?" La voce tremava, i pugni serrati, tanto stretti che le unghie erano piantate nei palmi. Voleva davvero mettergli le mani addosso, ignorando gli insegnamenti di Wu e Su Xian. "Balho..."
Kailash rimase paralizzato. Immobile. Gli occhi incollati sull'uomo che credeva fosse suo padre. Acronix evitava il suo sguardo, le mani intrecciate fra le ginocchia, lo sguardo perso davanti a sé. "Mi hai..."
"Ti ho mentito.- Lo interruppe il Maestro del Tempo. -Ti ho mentito perchè sapevo come era lui."

"Ma lui credeva che io fossi tuo figlio!"
"Perchè lui pensava che tu fossi morto. Aveva cercato di ucciderti."

Kailash rimase in silenzio. Acronix sospirò e si alzò in piedi. "Mi dispiace. Ma sono felice che tu sia diventato quello che sei." Sforzò un sorriso e si voltò, iniziando a scendere la scalinata, sparendo alla vista.

"ACRONIX! ASPETTA!" Il Maestro del Tempo si fermò e si voltò; Kailash stava correndo verso di lui, lungo la scala sterminata.
Il ragazzo gli gettò le braccia al collo, lasciandolo disorientato, confuso per qualche istante. Quando la sorpresa si dissolse, ricambiò la stretta sul ragazzo.
"A me non interessa, se non sei mio padre biologico.- Mormorò il più giovane. -Hai fatto di tutto per...colmare il vuoto dato dall'assenza di un genitore. E...ti voglio bene, per questo."
Il cuore di Acronix si gonfiò e sorrise. "Ti voglio bene anche io, Kailash." Sciolse la stretta dal ragazzo e sospirò. "Addio, Kailash." Disse. E senza voltarsi più, Acronix sparì alla vista.
A testa bassa, Kailash tornò al Monastero.
Sapeva la verità.
Ma non lo feriva.
Si sentiva più forte e nonostante Acronix non fosse suo padre biologico, gli voleva bene come tale.
E questo gli importava più di ogni altra cosa.

Revenge Of A Past Enemy ~ A Ninjago FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora