Tree House

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Ricordavano bene quella foresta, nonostante fossero anni che non la attraversavano o la 'frequentavano'.
Quando era stata l'ultima volta che vi si erano addentrati?
Lloyd era ancora molto piccolo.
Aveva stretto un'amicizia/alleanza con la tribù degli Hypnobrai.
Assieme al generale, aveva guidato i lavori per costruire quella che lui chiamava 'fortezza'. E lo era, per essere una semplice casa sull'albero. Piena zeppa di trabocchetti e trappole, era il perfetto nido di uno stratega, come lui amava definirsi.
Ed ora eccolo di nuovo lì, affiancato da Zane, Cole, Jay e Kai.
Fissavano quell'estate punto dove una volta sorgeva la sua 'base'.
"Che ricordi, eh?- Cinguettò Jay, sovrastando il cinguettio degli uccelli -È qui che ti abbiamo fermato, eh Lloyd?"
Il biondo ridacchiò e annuì.
"È anche il posto dove mi hai quasi ucciso." Borbottò Cole, incrociando le braccia, cupo.
Sapevano tutti a cosa si riferiva il Maestro della Terra; il generale hypnobrai lo aveva ipnotizzato e pensavano che, con una scossa, scaturita dai nunchaks di Jay, lo avrebbe potuto liberare dalla trance.
Non era stato il fulmine in sè a metterlo a rischio, ma lo sbalzo. A causa di esso, aveva rischiato di cadere dal tetto della casa sull'albero e finire sfracellato al suolo.
"Quante volte ancora devo dirti che mi dispiace?" La voce stridula di Jay, urlata, perforò i timpani dei presenti. "Fino quanto sai contare!" Ribattè il moro, spiazzandolo.
Gli aveva appena rivoltato contro una frase, che lo stesso Jay aveva utilizzato per rimproverarlo, qualche tempo prima.
Kai e Lloyd soffocarono le risate, alla vista dell'espressione del Maestro del Fulmine.
La bocca socchiusa, indeciso se rispondere o lasciare correre.
"Cosa stiamo cercando esattamente?" Domandò, annoiato il Maestro della Terra, lo sguardo sollevato verso la casa, ormai in rovina.
Le assi di legno utilizzate erano marce e mezze distrutte.
Camminarci sarebbe stato rischioso.
Certo, non quanto gli avversari con i quali si erano scontrati, ma non andavano sottovalutate.

Cole fu il primo ad attaccare l'albero che fungeva da supporto centrale dell'intera struttura, seguito da Zane e Lloyd.
Jay lo fissava a bocca spalancata, sconvolto.
Kai lo riscosse dai suoi pensieri, battendogli una pacca sulla spalla.
Silenziosi e rapidi come scoiattoli, con pochi balzi si ritrovarono all'interno dei resti di quella che, una volta, era una sottospecie di pagoda.
"Che cosa stiamo cercando, esattamente?" Il Maestro della Terra incrociò le braccia e sbuffò, esasperato. "Cole, puoi far finta di essere interessato, almeno per una volta, a quello che stiamo facendo?" Il moro gettò un'occhiata di fuoco al Maestro del Fulmine. "Stai zitto.- Sbottò. -Troviamo quel maledetto biglietto e andiamocene. Ho dei brutti ricordi di questo posto."
Lloyd considerò opportuno l'evitare di ridere. "Forza!- Esclamò, sopprimendo un sorrisetto che, Kai, avrebbe definito bastardissimo -Dividiamoci e troviamo quel messaggio o qualunque cosa sia!"
Lloyd andò assieme a Kai, Jay si agganciò, inspiegabilmente, a Zane e Cole fu ben felice di andare da solo.
La cosa lasciò non poco perplessi tutti gli altri. Zane gli afferrò il polso, prima che si allontanasse troppo.
Era stato in un momento di stallo per un momento, prima di avvicinarsi.
"Ti senti bene?" Chiese. La sua voce metallica tremava, come se temesse di dire qualcosa di sbagliato. "Sì.- Rispose freddo il Maestro della Terra, senza voltarsi a guardarlo -Voglio solo risolvere questa situazione, il prima possibile. Voglio tornare a stare in pace."
Zane non ribattè. Lo guardò allontanarsi, lungo uno stretto e breve corridoio di legno, poi si ricongiunse a Jay e, finalmente, tutti si divisero.

"Che problema ha Cole?" Kai prestava più attenzione a Lloyd, piuttosto che al posto in cui si trovavano. Non si rendeva conto di quanto fosse pericoloso? Le assi, marce, avrebbero potuto aprire una voragine sotto di lui, facendolo precipitare al suolo.
Lloyd, invece, si guardava attorno. Ma non osservava, realmente. La sua mente era lontana, distante.
A Kailash.
Il suoi occhi, verdi come smeraldi, fissavano il bosco, che si stendeva tutto attorno a loro.
Verde.
Calmo.
Maestoso.
Non ascoltava minimamente il Maestro del Fuoco, al suo fianco. Si limitava ad annuire, di tanto in tanto, come se gli importasse qualcosa.

Jay e Zane, invece, perlustravano la Casa dall'interno.
A differenza di Kai e Lloyd, loro non parlavano. Non proferivano parola.
Ad ogni loro passo, una nuvoletta di polvere beige, si sollevava fino a raggiungere le loro ginocchia.
"Non mi piace qui.- Mugolò improvvisamente Jay. -Andiamo via, ti prego Zane!"
Il Nindroide si fermò e sollevò un sopracciglio nella sua direzione. "Perché? Ti senti male?" Il castano scosse rapidamente il capo. "Allora cosa c'è?" Jay rabbrividì. Era come se una corrente, gelida, lo avesse travolto. "Non lo so...ma c'è qualcosa di strano qui. Ho una bruttissima sensazione. Andiamo via, per favore." Zane roteò gli occhi e, scossa la testa, riprese a perlustrare la zona.

"Zane, ti prego!" La vocetta stridula di Jay, fu tanto forte da raggiungere le orecchie di Cole, sul tetto della struttura. Non gli importava nulla di cercare indizi o altro. Da lassù si vedeva la distesa verde del bosco e, oltre il bosco, la città. Alle sue spalle, oltre il bosco vedeva la distesa dorata del deserto. Ma c'era un posto dove voleva andare: quella dannata foresta, pullulante di Tricorni. Pericolosi? Certo, quasi impossibili da sconfiggere. Allora perché ne era così attratto? Semplice, voleva spingersi oltre il proprio limiti. Come sempre.
Si mise seduto, fissando la distesa davanti a sé. Chiuse gli occhi chiusi, godendosi il sole tiepido, il vento leggero e il cinguettio degli uccelli.

"Stai cercando qualcosa?" Il Maestro della Terra voltò lentamente la testa. Davanti a lui c'era una ragazza. i capelli erano biondo platino, rasati ai lati e sollevati in una cresta. indossava un paio di blue jeans, strappati al ginocchio, un paio di anfibi e una giacca di pelle. "Tu chi saresti?" Il Maestro della Terra si alzò in piedi e le si avvicinò.
La ragazza gli sorrise, le braccia conserte. Le sopracciglia nere, aggrottate. "Chi diavolo sei tu?" "Judith Powels!- Esordì la ragazza -E tu sei?"
"Cole Brookstone. Cosa ci fai qui? Non è una struttura stabile. Potrebbe franare da un momento all'altro."
Per tutta risposta, Judith ridacchiò e scosse la testa. "Pensi che sia una bimba, Cole Brookstone? Ritireresti tutto ciò che pensi e hai detto di me, se sapessi da dove vengo. da quale Clan."
Cole le si avvicinò. "Dimmelo, allora. Non mi piacciono i giochetti."
"Credi di spaventarmi? Non sei nulla, rispetto a ciò che io vedo tutti i giorni."

Cole digrignò i denti e le mostro il pugno chiuso, piazzandoglielo davanti al naso. "Evita di prendermi per il culo." Poi, fece un passo indietro e prese un profondo respiro. "Sto cercando un foglietto. Credo sia un indovinello, qualcosa del genere."

"A che cosa ti serve?"
"Non è un tuo problema. Mi serve, per salvare una persona e forse tutta la città."
"Da chi?"

Cole sbuffò. "Senti, io posso anche dirti chi è. Ma tanto non lo conosci, quindi perché ti importa?" Judith lo osservò per qualche secondo e si morse il labbro inferiore. I suoi occhi si fecero improvvisamente cupi e si riempirono di tristezza. "Abito anche io a Ninjago City.- Disse -Credo che sia un mio diritto sapere chi vuole farci del male." Poi, sollevò un foglietto stropicciato che aveva nascosto nella tasca. "Hai ragione.- Mormorò -La nostra minaccia si chiama Balho e..."
Judith, a quel nome, strinse più saldamente il foglietto.
"Ora dammelo. Mi serve." Cole tese la mano verso la giovane, ma questa fece un passo indietro.
Poi un altro, fino a raggiungere il bordo del tetto. "Judith! Non puoi fare un altro passo indietro. Alle tue spalle c'è il nulla, moriresti. Dammi quel foglietto!"
Powels, invece, si lasciò cadere all' indietro.
Cole soppresse una bestemmia e, istintivamente, corse a guardare.
Tuttavia, non poté fare altro che schiudere la bocca, ammirato: la ragazza stava scappando attraverso il bosco e non pareva minimamente ferita. Soffocò una bestemmia e si rassegnò ad andare a cercare gli altri, per informarli su quanto accaduto.

Eyo, scusate se non ho aggiornato prima, non mi uccidete, ma la scuola mi riempie le ore.
Ditemi che ne pensate, shiauu

Revenge Of A Past Enemy ~ A Ninjago FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora