Hidden Comunity

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"Dove stiamo andando?" Era quasi venti minuti che camminavano e Lloyd cercava in ogni maniera di capire qualcosa dal loro misterioso salvatore. "Manca ancora molto?" Ma sebbene le domande fossero tutte diverse luna dall'altra, la risposta era la stessa per ognuna; un semplice e prolungato silenzio.
Assieme al silenzio del ragazzo, si aggiungeva quello protratto da Cole e Acronix.
Stressato dal perenne silenzio da parte del ragazzo, Lloyd si fermò. "Puoi rispondere almeno ad una delle mie domande, per l'amor di Dio?!" Il ragazzo si voltò a guardarlo. "Che cosa vuoi sapere?" Il suo tono piatto fece quasi sentire in imbarazzo il Ninja Verde. "Beh? Mi hai detto che vuoi una risposta. Fammi la domanda." Poi rivolse lo sguardo a Cole e Acronix. "Anche voi due. Avete una domanda per ognuno. Valutate e chiedete!"

"Ne abbiamo solo una..."
"Allora chiedi!"
"Chi sei tu!?"
"Mi chiamo Paul."

Lloyd socchiuse la bocca e sentì il volto diventare caldo. "Oh...io ho capito chi sei..." Paul si voltò e riprese a camminare. "Davvero?" Disse sarcastico. "Eri...eri nella mia scuola...nel mio collegio."

"Memoria di ferro. Strano che te lo ricordi, dal momento che non ci siamo mai parlati."
Lloyd deglutì. "Tu...non parlavi mai con nessuno...eri sempre da sola." Paul gelò sul posto e si voltò con una velocità sorprendente. "Se mi chiami ancora al femminile, giuro che ti ammazzo. A costo di uccidere l'unico che potrebbe salvare questa città, giuro ti uccido! È chiaro, moccioso verde?!"

"T...ti eri presentata come una ragazza...quando ti ho buttato dalle scale...io ti conosco come una ragazza..."
Paul sollevò l'accetta e, fendendo l'aria, andò a conficcare la lama nel terreno.
"Tu non mi conosci! Non hai mai provato a conoscermi, non provare a fare la vittima di turno, Lloyd Garmadon, perchè con me non attacca."
Lloyd deglutì e distolse lo sguardo. Paul squadrò il resto del gruppo, con odio e scrollò il capo. Afferrò il manico dell'accetta e la strappò dal terreno. Con un gesto rapido portò la lama a pochi millimetri dalla gola del biondo. "Spero di non dovermi ripetere." Lloyd deglutì. "N...no, certo che no..." Paul si voltò senza aggiungere altro e continuò a camminare, senza una parola. "Hey, Paul!" Come nulla fosse appena successo, il ragazzo si voltò a guardare il Maestro del Tempo. Gli stava camminando quasi accanto a lui. Lloyd e Cole erano qualche passo indietro. "Ti...ti posso camminare di fianco?" Domandò l'uomo. Paul annuì. "Certo, non me lo devi chiedere. Non sono un dittatore. Puoi anche parlarmi. Immagino sia quello il motivo per cui mi stai camminando vicino." Il Maestro del Tempo deglutì e annuì. "Beh..."
Paul sospirò. "Ti fa strano il fatto che io sia un ragazzo trans?" Ma Acronix scosse la testa. "No, mi fa strano come Lloyd abbia insistito nel darti al femminile, anche se per poco. Tu hai detto che sei un ragazzo e dovrebbe bastare, no?" Paul sollevò le sopracciglia. "Questo...è davvero gentile da parte tua. Sei il primo che mi dice una cosa simile, quindi...grazie." 
Paul tornò a guardare avanti, in silenzio. Guidò il gruppo all'interno di un vecchio edificio cadente e chiuse il portone di legno marcio. "Quanta fortuna!" Una voce cinguettò, mentre una ragazza bionda, con i capelli a caschetto, saltellava verso di loro. "Ciao Paul!" Salutò il ragazzo con un bacio sulla guancia, causandogli un sorriso. "Ciao, Camille. Ci sono notizie?" Il volto radioso della ragazza divenne una maschera seriosa, mentre annuiva. "Kevin e Pal sono...beh...non sono rientrati." Paul strinse i denti. "E...Jill? Ha detto niente? E Mary e Jackie?"
Camille fece segno di seguirla e così fece il gruppo. Li guidò al piano superiore, all'interno di quello che sembrava un dormitorio di guerra. Alcuni letti erano occupati, altri appena rifatti. Due ragazzi giacevano uno di fronte all'altro nei due letti all'estremità della stanza. Paul posò l'accetta accanto ad uno dei letti liberi, posò la giacca sul copriletto e raggiunse la ragazza: Mary.
Aveva la testa bendata, compreso l'occhio destro e l'orecchio. Le braccia erano fasciate. "Cosa le è successo?!" Domandò turbato. Camille scosse la testa. "Incubi, supponiamo, Jackie l'ha trovata così...sono scappati per miracolo."
Il ragazzo, Jackie, occupava il letto opposto. Disteso su un fianco, osservava le assi graffiate e coperte di polvere del pavimento, mormorando parole insensate. Paul aggrottò la fronte. "Magnifico.- Sibilò. -Questa è davvero l'ultima volta che sopporto queste cazzate!" Sferrò un pugno nella parete accanto al letto di Jackie e saltò in piedi. "Paul, aspetta!- Camille gli afferrò il braccio e lo guardò negli occhi. -Non andare."

"Perchè no!? Camille, Daniel e Samantha sono morti! Oppure te lo sei dimenticata!"
"Capisco quello che vuoi dire, ma..."
"Ma cosa?! Ho perso una famiglia e non ne voglio perdere un'altra!"

La ragazza lo cinse alla vita e appoggiò la fronte a quella del ragazzo e deglutì. "Ti prego..." Supplicò a bassa voce. "Paul. Ascoltami." Il ragazzo si voltò verso il Maestro del Tempo, la fronte aggrottata e la mandibola contratta. 

"Lei ha ragione. Non fare sciocchezze. Se vai la, da solo, non hai possibilità di tornare!"
"Non me ne starò qui, senza fare niente aspettando di morire!"
"E non ti sto chiedendo di farlo! Ma permettimi di venire con te. Capisco cosa si prova a perdere una famiglia!"

Paul deglutì a vuoto e lo guardò, come ad incitarlo ad andare avanti. "Balho ha ucciso i miei genitori, ha ucciso la donna che amavo, ha minacciato e quasi ucciso mio fratello e sto rischiando di perdere anche mio figlio. Lascia che io venga con te." Il ragazzo rabbrividì, come se si fosse immerso in una pizza gelida. Poi, il suo sguardo scivolò su Lloyd che, timidamente, aveva fatto un passo verso di lui. La sua espressione divenne dura, di pietra. "Paul...io...so che mi odi, per tutto quello che ti ho fatto."

"Non mi interessano le tue scusanti, che cosa vuoi?"
"Io...anche io ho perso la mia famiglia e, per molto tempo, amici e persone che avevo vicino. Mio padre è morto e tornato più volte di quante io ne ricordi. Ho perso amici, per parecchio tempo, dopo che uno di loro era stato dato morto e...beh. Nel collegio, io ero convinto di non avere nessuno. Poi ho scoperto di avere una madre e uno zio."
"Non capisco dove vuoi arrivare, Ninja Verde."
"Loro hanno sofferto, quando io ero ferito o stavo male. E tutti qui, provano le stesse cose, nei tuoi confronti. Ho sperimentato cosa volesse dire sentirsi soli, lasciami venire con te."
"Perchè dovrei?"
"Perchè sono un idiota. Io ti ho schernito perchè sei...tu, quando io per primo sono gay. Kailash è il mio ragazzo. E voglio venire con te!"

Paul osservò a lungo i due. Riflettè per qualche minuto e scrollò la testa. "Sono affari tuoi, finché non mi intralci."
Accarezzò rapidamente il viso di Camille e uscì dall'edificio. Passando, fece un cenno ai due Maestri, per invitarli a seguirlo.

Revenge Of A Past Enemy ~ A Ninjago FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora