L'allenamento

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Nonostante la sua affermazione, Luna non parve affatto contenta quando, alle sette del mattino successivo (un sabato), Drago la svegliò bruscamente scrollandola e ordinandole: - Vestiti. Oggi inizia il tuo allenamento.

Si scrocchiò il collo e le spalle. Gli sembrava che le ossa si fossero scambiate di posto mentre dormiva in quel letto per nulla adatto a uno delle sue dimensioni.

Luna rabbrividì. – Mio padre dice che non fa bene scrocchiarsi le ossa.

-Sono sicuro che però, a differenza mia, tuo padre di solito dorme in un letto della sua taglia – ribatté Drago. – Muoviti, krapivnik.

Quindici minuti più tardi, Luna, infagottata in un cappotto tutto rattoppato un po' troppo grande per lei, infilava un biglietto per sua madre sotto il telefono. Con un borsone da palestra appeso alla spalla, ancora mezza addormentata, si lasciò pilotare da Drago fuori dalla porta e fino alla minuscola macchina di Louisa, in cui Drago entrava a malapena.

-Dentro – ordinò Drago bruscamente a Luna, e lei si affrettò a saltare sul sedile del passeggero. Drago si mise al volante con qualche difficoltà.

- Dove ti alleni di solito?

- In una palestra -. Il tono di Luna fece capire a Drago che c'erano dei sottintesi. La guardò di sottecchi.

-Mio padre teneva un corso di pugilato lì – spiegò Luna, riluttante. – Adesso lui...be'...

Qualcosa nel suo tono spinse Drago a chiedere: -È morto?

-No! -. Luna parve indignata. - È solo che... non può più farlo. Il corso è sospeso, ma il proprietario della palestra mi permette di andare lo stesso, perché sono io, immagino. Solo che non posso allenarmi da sola. Voglio dire, è uno sport di combattimento.

Il misterioso signor Russell. Dov'era? Era scappato? Drago non approfondì. Dopotutto, non erano affari suoi. A lui interessavano solo i soldi, che gli avrebbero permesso di rifarsi una vita e magari, dopo un po', avrebbero anche attirato di nuovo Ludmilla. Sarebbe tornato in Russia, prima o poi...Ma solo dopo essersi rifatto del fallimento in qualche modo. Mise in moto.

– Cos'è quel plico che ti spunta dalla borsa?

- I moduli per il torneo -. Luna li pescò e glieli mostrò.

Drago li guardò con la coda dell'occhio. - Sono in bianco.

- Non ho avuto ancora il coraggio di compilarli – ammise Luna. – Non sapevo se avrei trovato un altro allenatore.

Al primo semaforo, Drago prese il plico e lo sfogliò. C'era un bel po' di lavoro da fare. I primi incontri, che avrebbero selezionato gli atleti da ammettere alle prime fasi del torneo, si sarebbero tenuti in settembre; quindi si sarebbe proceduti per eliminazione. La fine del torneo era prevista subito dopo Natale. Esattamente un anno dopo l'ultimo incontro di Drago.

-Forse c'è una cosa che deve sapere – aggiunse Luna. – Io non sono un'agonista. Questa sarebbe la mia prima gara.

- Allora sei molto ambiziosa. O molto pazza.

- È per una specie di scommessa – spiegò Luna.

Drago si voltò verso di lei. – Stammi a sentire, ragazzina. Le tue avversarie saranno delle agoniste. E ti faranno a pezzi. Sei sicura di volerti far fare a pezzi solo per una scommessa?

Luna fissò dritto davanti a sé. – È una scommessa importante.

"La uccideranno" pensò Drago.

Di buono, del locale in cui Luna si allenava, c'era da dire che, se uno si abituava a combattere là, poteva combattere dappertutto. Sia il sacco da boxe, appeso alla meno peggio al soffitto, sia il ring scalcinato e con le corde logore, sia Luna erano tutt'altro che in buone condizioni. Inoltre la luce sfarfallava, i muri erano scrostati ed era chiaro che nessuno, a parte Luna, aveva messo piede lì dentro per un bel po', anche solo per dare una bella pulita.

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