Luglio
-Non sei costretto a farlo – disse Luna.
Drago si guardava intorno come se si aspettasse di venire aggredito. Sembrava stranamente insicuro, spaventato, perfino. Ma strinse i denti. – Devo, krapivnik -. Non poteva allenare Luna se continuava ad aver paura del passato in quel modo ridicolo.
- Okay -. Luna infilò la videocassetta nel videoregistratore e il filmato partì.
Anche l'incontro con Rocky era stato preceduto da una conferenza stampa, ma in un clima molto meno spensierato rispetto a quella che Drago aveva sostenuto con Creed.
Nei giorni precedenti, Drago aveva ricevuto una marea di lettere, la più gentile delle quali gli augurava cose che lui non avrebbe augurato al suo peggior nemico. Ludmilla era isterica. Koloff, Rimskij e Vega erano furiosi.
Quando si erano incontrati nella sala, Drago e Rocky si erano fissati, immobili. Lo sguardo di Rocky prometteva a Drago una morte atroce, lenta e dolorosa. Quello di Drago, forte e privo di emozioni come al solito, lo sfidava apertamente a provarci. Non aveva alcuna intenzione di chiedere scusa perché non si era lasciato umiliare da Creed.
Rocky aveva risposto alle domande dei giornalisti con lo sguardo spento e fisso nel vuoto e in tono meccanico, come se stesse leggendo il manuale d'istruzioni di una lavatrice. Poi si erano rivolti a Koloff.
- La forza dei pugni di Rocky è nota a tutti. Pensa ancora che sarà un incontro facile?
- Certo. È questione di struttura, di allenamento. Non siete d'accordo anche voi? Drago è l'esempio del pugile più modernamente allenato che esista. Il suo avversario non ha la mole, né la resistenza, né la struttura genetica per vincere. È fisicamente impossibile che questo piccolo uomo vinca. Drago è uno sguardo verso il futuro -. Guardò nel vuoto, come Rocky, ma con ostentazione, come se stesse contemplando Il Futuro, non come se avesse il cervello inceppato dalla morte del suo migliore amico.
- Rocky, ancora non è stato detto quanto prenderai per questo incontro.
- Niente soldi – disse Rocky in tono piatto.
- È già stata fissata la data dell'incontro?
- Il 25 dicembre.
- Perché a Natale?
- Così mi è stato imposto.
- E dove si terrà l'incontro?
- In Russia.
Un coro di proteste si levò dai giornalisti, col risultato che tutti i russi in sala, tranne Drago, uscirono dai gangheri. Perfino l'allenatore di Rocky si girò a guardarlo e chiese: - Ma sei matto?
-Perché hai accettato? – esclamò qualcuno.
-O combattiamo in Unione Sovietica, oppure non se ne fa nulla – gridò Koloff. – Perché non domandate alla moglie di Drago perché ha paura di combattere qui?
-Io ho paura per la vita di mio marito! – esclamò Ludmilla. – Abbiamo ricevuto minacce di ogni genere! Noi non facciamo politica. Io desidero solo che mio marito non corra rischi. E che sia rispettato.
Drago la guardò con aria vagamente divertita, come se trovasse ridicola l'idea che gli americani potessero rispettarlo, o che Ludmilla temesse per la sua incolumità.
Un'altra ondata di brusio si levò dal pubblico. Ludmilla saltò in piedi e strillò: - Voi siete tutti convinti di essere migliori di noi! Che solo il vostro sia un buon Paese, e che il nostro sia il regno del male! Siete convinti che solo voi siate nel giusto, e che noi siamo crudeli!
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Gatekeeper
FanfictionDopo la sconfitta contro Rocky Balboa, Ivan Drago torna in Russia. Dove non resiste neanche un minuto. Sopraffatto dal senso di sconfitta, abbandonato da tutti, compresa sua moglie Ludmilla, torna in aeroporto e prende un aereo qualunque, verso una...