Drago incontra la sua nemesi

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Forse fu un'impressione di Drago, ma gli parve che, di colpo, tutte le persone presenti nel palazzetto avessero smesso di parlare e stessero trattenendo il fiato.

Drago e Balboa si fissarono. Drago scoprì che non aveva affatto superato il rancore nei confronti dell'altro pugile, quando il ricordo di se stesso steso a terra sul ring, mentre il suo pubblico inneggiava a Balboa, lo assalì, facendogli venire voglia di continuare sul posto il match da dove l'avevano interrotto. Non lo fece solo perché aveva appena impedito a Luna di fare lo stesso, e sarebbe stato ipocrita da parte sua.

Balboa sembrava sentirsi in dovere di dire qualcosa.

Drago lo prevenne, spaventato all'idea della piega che avrebbe preso la conversazione se non fosse stato lui a controllarla. – Che ci fai tu qui?

Balboa alzò un sopracciglio, come sorpreso dal tono ostile di Drago. – Passavamo da Boston – io, Adriana e i ragazzi - e abbiamo saputo che oggi c'era la finale del torneo George Foreman. Siamo venuti a vederla. Tu, invece...So perché sei qui. Ne parlavano tutti -. Sorrise a Luna. – Tu devi essere Luna Russell.

Lei si alzò, estasiata. – Sono io. È un piacere conoscerla, signor Balboa -. Gli tese la mano, attirandosi un'occhiataccia di Drago, e Rocky la strinse.

-Sono molto curioso di vederti sul ring – disse Balboa. – Mi chiedevo che metodi...ehm...

- Normali – grugnì Drago, le braccia saldamente incrociate sul petto.

- Normali per l'America, o per l'URSS?

Drago ci pensò. – Un misto.

- È brava Luna? – s'informò Rocky.

- È una mia allieva. Certo che è brava.

Rocky parve perplesso.

-Questo per lui sarebbe un complimento – chiarì Luna.

Balboa lanciò un'occhiata a Drago. Sembrava quasi divertito. – È un buon allenatore?

-Il migliore – affermò Luna. Si voltò verso Drago. – Ecco, vedi? Questo è un complimento.

- Grazie – ringhiò Drago.

- Prego.

Rocky guardò dall'uno all'altra. Sembrava stupito, come se non riuscisse a capire che rapporto ci fosse tra i due, come mai Drago lasciasse che Luna gli parlasse con quella confidenza. Infine, il suo sguardo si appuntò su Drago. –C'è qualcosa di diverso, in te.

Drago alzò le spalle.

- Tanto per dirne una, sono sorpreso che tu non stia ancora cercando di strozzarmi a mani nude.

- Non posso farmi buttare fuori. Devo controllare Luna.

Rocky ridacchiò. – Certo -. Scrutò Luna, poi lanciò un'occhiata a Willow Clark, e si rivolse di nuovo a Drago. – Sai che tipo è quella?

- Posso rispondere io – saltò su Luna.

- Intende sul ring, Luna – sbuffò Drago. Poi, con sua stessa sorpresa, rispose a Rocky. – Molto forte. Spietata. Hanno già combattuto.

- E com'è andata?

- Una costola incrinata e un sospetto trauma cranico. Per Luna, ovviamente.

- Ah -. Rocky aggrottò la fronte.

- Luna è più agile, però – aggiunse Drago, senza sapere perché gli offrisse quell'appiglio.

Rocky annuì. – Si vede dalla sua struttura. Ma com'è messa a forza?

- Meglio di quel che sembra.

- Come l'alleni?

- La metto sul ring contro di loro -. Drago indicò con un cenno, sugli spalti, Bertrand, Gabriel, Henry e Brian, che fissavano Rocky a occhi sgranati.

Rocky li guardò. – Wow. Allora oggi non dovrebbero esserci problemi.

Luna pareva divertita dal fatto che i due si fossero messi a discutere del suo allenamento come se lei non ci fosse.

-Clark e Russell, sul ring – le chiamò l'arbitro.

Drago diede una spintarella a Luna. – Vai.

Luna inspirò profondamente ed entrò nel ring, mentre Willow si arrampicava dall'altra parte. Rocky e Drago rimasero da soli.

-Senti – disse Rocky – per quello che è successo l'anno scorso tra noi due...

Drago alzò una mano per fermarlo. – Non c'è niente da dire. Abbiamo fatto entrambi quello che dovevamo. A te è andata bene e a me male. Ma ho capito il mio errore. E non lo commetterò di nuovo.

Rocky lo guardò negli occhi, sorpreso. – Di nuovo?

-Ci rincontreremo, un giorno. Fosse anche fra trent'anni. Farò quello che devo, per riavere indietro quello che ho perso a causa tua.

Balboa sembrava sconcertato. Fissò Drago. Poi scosse la testa. – È vero, c'è qualcosa di diverso in te. Ma per altri aspetti, non sei affatto cambiato. Questo mi spiace. Non hai nient'altro da dirmi?

- Su cosa?

- Ad esempio su Apollo?

Drago si trattenne a stento dall'alzare gli occhi al cielo. – Senti, Balboa. Ce l'ho ancora con te e probabilmente ce l'avrò con te per sempre. Ma sei stato un valido avversario e ti rispetto troppo per rifilarti delle scuse che non mi sento in dovere di dare. Perciò, no. Non ho nient'altro da dirti, a parte quello che ho già detto: ci incontreremo di nuovo, un giorno, e io avrò il mio riscatto, in un modo o nell'altro.

Rocky continuò a fissarlo per un po'. Poi disse: - Be', direi che se non altro il tuo inglese è migliorato tantissimo. Fa' gli auguri a Luna da parte mia.

-Lo farò.

Rocky fece un gesto come se volesse stringergli la mano, poi ci ripensò e si allontanò, scomparendo tra la folla.

"Ci incontreremo di nuovo" pensò ancora Drago, e si avvicinò al ring.

Si ritrovò fianco a fianco con Alan Potter. I due s'incenerirono a vicenda con lo sguardo.

-Buona fortuna – disse Alan. – Ne avrete bisogno.

Drago socchiuse gli occhi e promise: - La mia ragazza farà la tua a pezzi -. Poi si allontanò.

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