Novembre
Il dottore avrebbe preferito non parlare con Drago, ma l'alternativa era una sedicenne traumatizzata. Perciò, fu Drago a ricevere le istruzioni: tenere alla larga Louisa dagli oggetti appuntiti come coltelli e forbici, mettere sottochiave i farmaci.
Louisa tornò a casa con un foglio pieno di appuntamenti per una terapia, sedute individuali e di gruppo. Andò a tutti e i risultati iniziarono a vedersi. Tutti gli ansiolitici e l'alcol furono riposti in uno scaffale così alto che ci arrivava solo Drago.
Luna continuò a presentarsi agli allenamenti. Gli altri la trattarono come se fosse di vetro finché Gabriel non disse loro di piantarla e trascinò Luna sul ring.
Luna parve risvegliarsi di colpo. Reagì con forza, perse il primo round, vinse il secondo. Da allora, cominciò a vivere, respirare e mangiare solo per il pugilato, due ore al giorno, sei giorni a settimana. Qualcosa a cui aggrapparsi mentre aspettava di abituarsi al vuoto e al dolore. Poi si abituò, più o meno, e al dolore subentrò una rabbia che spinse Luna oltre i propri limiti. Ormai, era molto raro che uscisse perdente dai match di allenamento in palestra. Una volta riuscì a mandare al tappeto addirittura Henry, senza che nessuno fosse in grado di capire come avesse fatto.
Luna si portava la stessa grinta furiosa anche agli incontri del torneo. Sempre seguendo il piano consolidato di scatenarsi all'ultimo momento, vinceva a mani basse. A volte incontrava qualche osso più duro, che riusciva a conciare Luna per bene prima che lei, grondante sangue, la sbattesse al tappeto. In un paio di queste occasioni, i medici tentarono di interrompere l'incontro, ma Drago urlò loro dietro in russo e l'incontro proseguì finché Luna non vinse.
Arrivò così in semifinale.
L'avversaria, Myra LaPoint, a quanto pare era l'osso più duro di tutti. Aveva spedito all'ospedale metà delle sue avversarie. Louisa era preoccupata che Luna facesse la stessa fine, ma Luna, che già normalmente era piuttosto temeraria, da due mesi aveva perso ogni istinto di autoconservazione e aveva tutte le intenzioni di vendere cara la pelle. In quanto a Drago, non fu sfiorato dalla minima preoccupazione al riguardo.
Quando arrivarono al ring, fu subito chiaro che la fama di Luna l'aveva preceduta. L'arbitro diede un'occhiata all'espressione di entrambe e mise in chiaro che voleva un incontro pulito.
Appena il match iniziò, Myra si slanciò. Luna schivò, ma Myra la seguì. Luna, ritrovandosela addosso, fu costretta ad attaccare per prima per prevenire l'assalto e Myra rispose con due pugni d'incontro. Luna li schivò entrambi e ci riprovò. Fu di nuovo respinta. Al terzo tentativo si prese un pugno in faccia.
Il pubblico rumoreggiò. Drago e Louisa si scambiarono un'occhiata.
Continuarono così per un po'. Myra incalzava Luna così da presso che lei non riusciva a schivare, perché, ovunque si girasse, l'aspettava un pugno di Myra. Luna cercò di fiaccare la pressione dell'avversaria. Più volte riuscì a spingere Myra contro le corde, ma Myra si liberava e lasciava partire un colpo che immancabilmente coglieva nel segno.
Presto fu chiaro che Myra si era attrezzata bene contro la sua avversaria e che arrivare alla fine del match con la solita strategia era impossibile. Bisognava sopraffarla alla vecchia maniera.
-Non fermarti, attacca! – urlò Drago.
Luna si fece sotto. Piazzò un dritto e, proprio come aveva previsto, si ritrovò a vendere cara la pelle finché l'arbitro non le staccò Myra di dosso perché era finito il primo round.
Drago salì sul ring, scostò un medico e si parò davanti a Luna. La fece bere, le tolse il sangue dagli occhi con un asciugamano, le ridiede il paradenti e le ordinò: - Stai perdendo il controllo della situazione e se continui così finirai per perdere anche il match. Prova a fintare. Buttala giù.
Cominciò il secondo round. Luna partì all'attacco e a suon di pugni spinse Myra fino alle corde. Myra rispose con un destro e poi con un sinistro in faccia. Luna la lasciò sfogare per un po', poi fintò un destro. Myra reagì e Luna fece partire un sinistro che colse Myra in pieno, poi un montante. Myra riuscì a immobilizzarle le braccia, ma Luna la spinse via.
Myra si ritrovò di nuovo alle corde. Luna riuscì a mettere a segno qualche altro colpo prima che Myra si abbassasse di scatto, l'abbrancasse per la vita e la scaraventasse dall'altra parte del ring.
-Finiscila! – urlò Drago. – Alto, basso, alto, basso!
All'inizio del terzo round, Luna ripartì come una furia. Pochi secondi dopo, le stava prendendo di santa ragione. Era chiaro chi delle due stava dominando il match, ma Luna sarebbe morta piuttosto che arrendersi, soprattutto se c'era Drago a bordo ring a spronarla come un invasato. Aveva una ferita all'occhio. Alla fine, Myra spedì Luna al tappeto con un paio di pugni sotto le costole.
-Alzati – ringhiò Drago. – Alzati!
Luna urlò di dolore, ma si alzò. Myra l'attaccò di nuovo. Spinse Luna contro le corde. Luna tentò di reagire, mancò disastrosamente il bersaglio e ne prese altre. Luna cadde di nuovo e di nuovo si rialzò. Sembrava che stesse per vomitare. Ricominciarono a combattere, ma le reazioni di Luna erano sempre più lente e deboli e Myra diventava sempre più feroce.
Drago guardò Luna. Vide come barcollava, vide il sangue che le imbrattava la faccia, la canottiera e le spalle. Vide la sua espressione stremata e il modo in cui stringeva i denti. Non avrebbe retto ancora a lungo, ma non si sarebbe fermata, a costo di farsi uccidere. Il pensiero, che solitamente riempiva Drago d'orgoglio, questa volta gli provocò un certo senso d'inquietudine. Sentiva gli occhi di Louisa e dei compagni di Luna puntati su di sé. L'eventualità che Luna vincesse contro Myra LaPoint era sempre più remota.
Drago rimase per un po' a fissare, impietrito, Myra che massacrava una Luna sempre meno reattiva. Poi, lentamente, la realtà fece presa su di lui e Drago corse dai giudici. – Fermate l'incontro.
Lo fissarono increduli. Sapevano chi era lui e mai avrebbero immaginato che potesse pronunciare quelle parole.
-Fermate l'incontro! – latrò Drago. – LaPoint ha vinto. La sta ammazzando. Levategliela di dosso e tirate Russell giù da quel ring!
I giudici chiamarono il medico, che la ritenne un'ottima idea, e che non era intervenuto perché non aveva nessuna voglia di passare sul cadavere di Drago per fermare il match.
Lui afferrò l'asciugamano tutto imbrattato del sangue di Luna e lo lanciò sul ring, in mezzo alle due contendenti. Un arbitro fu spedito a separarle e a dichiarare Myra vincitrice.
Myra ricevette l'acclamazione unanime del pubblico, mentre i cronisti ne cantavano i peana. Luna crollò a terra e l'unica attenzione che ricevette fu quella dei medici.
Louisa strinse la mano di Drago con entrambe le sue e disse: - Grazie di quello che hai fatto.
- È stato...come si dice...Istinto? Ma non so se anche Luna mi ringrazierà.
- Vi aspetto in macchina.
Luna era nello spogliatoio. I dottori se n'erano appena andati dopo averla medicata. Aveva un aspetto terribile. Drago ebbe la sensazione di essere intervenuto appena in tempo.
Le toccò una spalla.
- Chi sei tu – disse Luna – e cos'hai fatto a Ivan Drago?
- L'ho legato, imbavagliato e chiuso in un armadio.
- Forse avrei vinto, se non avessi fermato l'incontro.
- Oppure saresti morta, krapivnik.
- Avevo tutto sotto controllo.
- Certo, è chiaro. Come stai?
- Mi fa male dappertutto.
- Non intendevo quello.
Luna rimase in silenzio qualche istante.
- A cosa stai pensando? – chiese Drago.
- C'ero quasi...Mi mancava tanto così. Tanto così.
Drago le strofinò la schiena. – Eto ne vazhno. Non importa. Tuo padre sarebbe fiero di te -. Le tese una mano per farla alzare e Luna la prese. - Io lo sono.
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Gatekeeper
FanfictionDopo la sconfitta contro Rocky Balboa, Ivan Drago torna in Russia. Dove non resiste neanche un minuto. Sopraffatto dal senso di sconfitta, abbandonato da tutti, compresa sua moglie Ludmilla, torna in aeroporto e prende un aereo qualunque, verso una...