Prologo

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𝐓𝐮 𝐧𝐨𝐧 𝐥𝐨 𝐬𝐚𝐢 𝐦𝐚 𝐜'𝐞̀ 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐩𝐩𝐞𝐧𝐚 𝐚𝐩𝐫𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐨𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐭𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐭𝐢 𝐡𝐚 𝐠𝐢𝐚̀ 𝐧𝐞𝐢 𝐬𝐮𝐨𝐢 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐞𝐫𝐢, 𝐞 𝐫𝐢𝐦𝐚𝐧𝐢 𝐥𝐢̀ 𝐟𝐢𝐧𝐨 𝐚 𝐬𝐞𝐫𝐚 𝐟𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐢 𝐬𝐮𝐨𝐢 𝐨𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐝𝐨𝐧𝐨.
(𝐆𝐨𝐞𝐭𝐡𝐞)

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Izuku's Pov

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𝘈𝘮𝘦𝘳𝘪𝘤𝘢 ⊹ 𝘐𝘻𝘶𝘬𝘶's 𝘏𝘰𝘮𝘦
𝟕,𝟑𝟕 𝐩𝐦

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Oramai era diventato un'abitudine di ogni singolo giorno.
Subito dopo i vari allenamenti estenuanti o le varie missioni, a cui si dedicava con tutto sé stesso per far sì che tutti fossero al sicuro, si chiudeva fra le mura della propria casa per accendere il proprio telefono.
Quasi quattro anni che si era assentato dal Giappone.
Che non aveva più avuto modo di stare insieme a sua madre o All Might.
Quattro anni in cui aveva perso i contatti con più della metà dei propri vecchi compagni della 1-A.
Tutto questo per andare nella città dove il suo mentore aveva passato alcuni anni da giovane.
Ognuno aveva preso la propria strada per diventare un eroe di tutto rispetto.
E lui non era da meno.
Si era fatto conoscere anche lì e tutti parlavano di lui.
Aveva fatto sì che insieme all'aiuto di Melissa  potesse continuare la strada per diventare l'eroe a cui aveva sempre mirato.

Le sole persone che avevano contatti con lui appena potevano si contavano sulle dita di una singola mano.

Si potevano escludere sua madre e Toshinori.
Lo sentiva un giorno si e l'altro pure quindi non erano da conteggiare.

Iida.
Shoto.
Ochako.
E infine Shinso.
L'ultima persona elencata poteva risultare decisamente strana ma, anche se impensabile, era quello a cui si era legato maggiormente.
Ma di questo se ne parlerà più in là.

Controllava le notizie riguardanti i nuovi Hero in Giappone.
Le loro gesta, le novità riguardanti i loro Quirk.
Se mai ci fossero nuovi sviluppi che non aveva visto di persona.
Anche le interviste o i vari pettegolezzi che giravano fra la gente comune.
Non si lasciava scappare nulla!
Tutto questo serviva solo come aggiornamento da annotare nei suoi quaderni.
Ancora ora scriveva appunti su tutti loro, dopo quelli sul sottoscritto
In particolare modo le notizie che lo interessavano maggiormente riguardavano una persona in particolare.
Kacchan.
O meglio il Pro Hero Ground Zero.

Non aveva mai smesso di seguirlo, pur essendo dall'altra parte del mondo.
Il pensiero era sempre fisso su di lui.
Sopratutto dopo il modo in cui si erano lasciati prima che il sottoscritto partisse per l'America.

Sospira, sorridendo tristemente e lancia uno sguardo veloce alla camera che stava occupando.
Doveva smettere di pensare a questo per il momento.
Non poteva nuovamente rattristarsi.
Ora doveva solo concentrarsi sul suo ritorno a casa.
E per far sì che questo accadesse doveva anche sbrigarsi a preparare le valigie.
Per il perdono, poteva pensarci una volta che avrebbe messo piede in Giappone.
Perdono che doveva chiedere in particolar modo a sua madre per ciò che le aveva fatto passare in quei quattro anni.

Ora doveva solo preparare i bagagli, riposare e prendere l'aereo delle sette del giorno seguente.

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Continua

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