✦ Capitolo 9.1 ✦

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Izuku's Pov

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* Erano passate due ore

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* Erano passate due ore.
Due ore d'inferno.
Appena era arrivato nella struttura ospedaliera aveva affidato Kacchan ai medici mentre anche lui era stato lasciato ad altri di loro per farsi curare le ferite inferte nel combattimento.

Qualche punto sul braccio, le garze in più parti del corpo, ed eccolo nella sala d'attesa ad attendere qualche novità sulle condizioni di Katsuki.
Aveva impiegato il tempo nel chiamare Todoroki.
Più che altro si era solo pentito più volte di non essere stato utile come doveva e di non aver aiutato Kacchan in qualche modo.
Gli era stato ripetuto più volte che non era colpa sua, di avvisarlo sulle condizioni del biondino e di smettere di incolparsi ingiustamente.

Più facile a dirsi che a farsi.
Sospira e si tiene la testa fra le mani, dopo aver posato i gomiti sulle gambe mentre inizia ad odiare il ticchettio dell'orologio in quel corridoio.
Fosse stato il biondo, a quest'ora, lo avrebbe già fatto esplodere dopo qualche imprecazione ma non era come lui e quindi stava zitto nell'ascoltare quel suono odioso.

Esattamente dopo una buona mezz'oretta, gli viene dato il permesso di raggiungere la camera dove riposava Kacchan, dopo aver esasperato il dottore sulle sue condizioni.
Aveva solo perso troppo sangue ma non era in pericolo di vita.
Lo avevano medicato e fatto riposare ma poteva essere visitato.
Solo a quel punto rilascia un sospiro e smette di ascoltarlo per correre verso la camera, che gli era stata indicata.
Tutto ciò ignorando i rimproveri del medico sul non correre nel corridoio.
Lo ignora bellamente e affretta il passo.

Doveva vederlo ed accertarsi con i propri occhi che stesse bene.

Doveva bussare?
Guarda la porta in silenzio, tentennando sull'abbassare la maniglia, e si guarda intorno nervoso.
Aveva perso il coraggio che lo aveva portato fino a quella stanza.
Non aveva le forze mentali e fisiche nel ritrovarselo su un lettino, fasciato dalle garze e magari col colorito pallido.
Non mirava a vedere una scena simile e...
Smette di pensare e guarda deciso la maniglia, abbassandola con uno scatto, aprendo poi la porta per entrare nella camera.
Si ferma, subito dopo aver chiuso la porta alle spalle e aver compiuto qualche passo nella stanza, con gli occhi rubino che lo guardavano attentamente. *

K:《 Hai impiegato fin troppo tempo per arrivare qui.》

* Sembrava star bene.
Si tortura le mani e guarda ogni punto della camera, senza posare lo sguardo smeraldino su di lui, mentre si avvicina e si accomoda sulla poltrona vicino al letto.
Si rende conto che quel silenzio fra i due era decisamente...strano.
Soprattutto se non si sentivano imprecazioni o frecciatine verso il sottoscritto.*

K:《 Deku.》

Iz:《 Avevi detto ' Nessuna "Stronzata" '!》

* Borbotta e lo guarda arrabbiato, con gli occhi arrossati per il pianto trattenuto.
Lo vede schiudere le labbra e fa di no col capo, zittendolo in partenza.
Non voleva sentire e vedere nulla.
Nessun battutina.
Presa in giro.
Ghigno di divertimento.
Nulla! *

Iz:《 Eri là, steso per terra, tutto ricoperto di sangue.
Neanche rispondevi ai miei richiami!
Hai aperto gli occhi per poco e dopo sei di nuovo svenuto.
Nessuna stronzata...
E sei il primo che la fa!!》

* Urla in direzione del ragazzo sul lettino e stringe i pugni sopra alle ginocchia mentre torna a torturarsi il labbro inferiore con i denti.*

K:《 Hai finito con queste cazzo di urla?
Perché mi auguro di si.
Hai già rotto il cazzo e non sei entrato che da dieci minuti!》

* trattiene a stento un'imprecazione, cosa rara per uno come lui, alzandosi dalla poltrona per guardarlo dritto negli occhi.

Cosa?

Sbatte le palpebre confuso, asciugandosi anche le due lacrime sfuggite involontariamente al proprio controllo, e si lascia incatenare dai suoi occhi che lo stanno guardando divertito ma anche preoccupato. *

K:《 Vieni qui imbecille.》

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Katsuki's Pov

* Sbatte le palpebre e guarda il soffitto della stanza, arricciando il naso schifato per via dell'odore di disinfettamente, muovendo lentamente le mani per controllare che fosse tutto regolare.

L'ultima cosa che ricordava era il volte preoccupato di Deku, oltre le lacrime che per un piagnone simile non potevano mancare, prima che perdesse nuovamente i sensi.

Sospira e si umetta il labbro, sentendo la bocca secca, approfittando di quella calma per rilassare.
Si era svegliato da una ventina di minuti e si era ritrovato il medico con le due infermiere che sistemavano la sacca del sangue.
Li aveva guardati male, ogni singolo istante, anche durante la spiegazione delle proprie condizioni fisiche.
Non aveva nulla di cui preoccuparsi.
Troppo sangue perso e qualche ferita, fortunatamente non grave.
Non aveva idea del tempo che passava lì in ospedale.
Come non sapeva quando sarebbe arrivato il verdino lì da lui.

Sperava il più tardi possibile perché già immaginava che sarebbe scoppiato a piangere nuovamente.

Storge il labbro, lamentandosi appena per i punti che tiravano appena sull'addome, e si copre gli occhi con una mano.

Quando sente la porta aprirsi e il lungo silenzio che ne segue, si ritrova costretto a guardare l'ospite appena entrato.
Il ghigno, che aveva a curvargli le labbra, sparisce e viene sostituito da un'espressione seria.
Neanche le parole successive smuovono il ragazzo seduto lì vicino a lui.
Anzi lo fanno scattare per fargli dire solo una marea di stronzate.
Se così potevamo chiamarsi.
Sapeva cosa aveva provato.
Lo sapeva perfettamente visto che ci era passato.
Solo che la situazione era differente.
Se lui aveva solo perso troppo sangue, quel Nerd del cazzo stava seriamente per morire, stretto a lui, ed era rimasto in ospedale per quattro mesi.
Sapeva solo lui cosa aveva provato in quei mesi e cosa non lo aveva portato alla pazzia.

Rilassa le spalle, nel vederlo eseguire l'ordine che gli aveva dato, e se lo tira contro dopo averlo afferrato per la maglia cosi da stringerselo contro di sé.

K:《 Sto bene, Deku.
Sono vivo e sono qui con te.》

* Posa la fronte contro la sua, tenendolo ancorato ai propri occhi, e sente una piccola fitta al petto nel vederlo tornare a versare lacrime prima che si rannicchiasse contro il proprio petto.
Scuote il capo esasperato, dandogli debolmente della femminuccia, iniziando poi ad accarezzargli la nuca per tranquillizzarlo.*

K:《 Non vado da nessuna parte.》

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Doomed - BakuDeku - Book 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora