Doomed - BakuDeku - Book 1

✦ Capitolo 29 ✦

Katsuki's Pov

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* Rimane fermo, immobile, a osservarsi intorno, una volta arrivato sul porto di Tokyo.
Due ore per arrivare in quel posto
Due ore passate a maledire tutti, partendo soprattutto dal coglione di fidanzato che aveva accanto.
Per poi passare a Todoroki.
Su di lui non si era risparmiato minimamente.
Da quando aveva visto le notizie dell'ultima ora, la sua mente era andata in blackout portandolo a un passo dal combinare stronzate.
Aveva addirittura iniziato a prendersela addirittura con la vecchia strega di sua madre, dopo che l'aveva chiamato preoccupata e in ansia.

Non riusciva a trovare un fottuto motivo per rimanere calmo.
Aveva appena perso un amico.
Quel Nerd del cazzo non sarebbe sopravvissuto  e fanculo l'essere positivi.
Avrebbe perso tutto entro poche ore quindi non vedeva come poteva rimanere calmo.

Si rende conto del casino intorno a sé.
Degli eroi che stanno cercando di abbattere quanti più Nomu.
Delle urla per il richiamo di rinforzi ma non si muove di un solo millimetro.
Sta cercando solo una sola persona, in tutto quel macello.
Quel fottuto Bastardo a metà.
Avverte la mano destra tremare e delle scintille intorno a essa e chiude gli occhi sempre più infuriato.
Dove cazzo si stava nascondendo?!

Stava trattenendo a fatica la furia dentro di sé.
Voleva solo eliminare il coglione e poi si sarebbe precipitato a chiedere delle condizioni del Nerd.
Ma invece sembrava quasi che si nascondesse quel maledetto codardo.
Si morde a sangue la lingua, calmandosi al sapore ferroso del liquido caldo in bocca, trattenendo però l'urlo di pura rabbia bloccato in gola prima scatta per aiutare una collega in difficoltà.

Iniziava a stancarsi di tutto quel miscuglio di emozioni che doveva provare a causa di imbecilli che aveva nella propria vita.*

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Shinsou:《Bakugou!》

*Avverte qualcuno stringerlo per il braccio, non prendendosi il disturbo di riconoscerlo mentre cammina verso il suo obiettivo.
Spintona anche la oersona che ha tentato di frenarlo e passa, incurante degli sguardi sconvolti per via dell'espressione imbestialita che aveva in volto.
Era lì a dare ordini per far portare i feriti in ospedale mentre altri per bruciare quei cazzo di Nomu maledetti.
Sembrava così tranquillo, indifferente, a ciò che succedeva alle persone che lo circondavano.
Come se quel dolore e disperazione intorno a sé nonnlo riguardasse.
Affila lo sguardo rubino, irrigidendo i muscoli di braccia e gambe prima di scattare verso il Bastardo, stendendolo a terra con un'esplosione in viso.
Non si era limitato a controllare la forza di quel colpo.
Avrebbe dovuto?!
Fanculo, no.*

K:《IL MOTIVO.
DIMMI IL FOTTUTO MOTIVO DEL PERCHÉ HAI AGITO IN QUESTO CAZZO DI MODO!?
E GUARDAMI QUANDO TI PARLO, DANNATO BASTARDO!》

* Lo tiene bloccato a terra, incurante del resto di quelle merdose persone intorno a loro, e non smette di strattonarlo dal colletto della divisa sputandogli in faccia quelle parole urlate.
Osava rivolgergli quell'espressione amareggiata?
L

UI?!
Lui che aveva deciso di fare quell'enorme stronzata invece di comportarsi come i professionisti di tutto rispetto?!
Lo avrebbe fatto soffrite per i sensi di colpa.

Ringhia, fra i denti serrati, e avverte la vena pulsare sul collo mentre lo sbatte contro il terreno, incurante di fargli male.
Doveva pagarla.
Per tutto.
In particolar modo per essere ancora vivo e vegeto invece che su un cazzo di lettino d'ospedale a rischiare la vita.*

K:《 Hai permesso che morisse Capelli di Merda.
Non siamo delle tue cazzo di pedine da giostrare e mandare al massacro!
Questo per un'idea del cazzo che ti ha suggerito quello stronzo del mio ragazzo.
DOVEVI IMMAGINARE CHE NON DOVEVA NEANCHE ESSERE PRESO IN CONSIDERAZIONE!!

Se dovesse fare la stessa fine quel Nerd del cazzo, preparati a salutare la tua puttanella e quel merdoso di bambino che aspetti perché non avrai neanche il tempo di rivederli una seconda volta da ora.》

* Lo lascia lì, steso a terra, spingendo lontano da sé gli altri colleghi e si avvia a passo pesante a dare una mano per far fuori quei cazzo di esperimenti.*

Urarak:《 Non dovremmo fermarlo?》

Todor:《 No.
Ha ragione.
Lasciatelo andare e non osate mettervi sul suo cammino.》

Urarak:《 Non è colpa t-》

Todor:《 Basta così.
Portate i feriti in ospedale. 》

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* Deglutisce a fatica, dopo aver fatto fuori altri di quei mostri e inclina il capo indietro per guardare in alto.
Serra le labbra fra di loro, scacciando via quei pensieri, e si toglie uno dei guanti, oramai distrutto, per avviarsi verso l'ospedale.
Non era da lui lasciarsi andare a quei sentimenti così inutili.*

Continua