Ci lanciamo sguardi d'intesa e incerti su cosa ci comunicheranno Arthur e Gabe, ma se soprattutto hanno intenzione di affidare il caso a noi o detrarci.
Spesso è successo che mio fratello desse delle missioni e successivamente sostituisse gli agenti perchè magari non li riteneva idonei al caso. Da quando sono agente, ho sempre svolto delle missioni difficili e pericolose, ma mai mi era capitato di essere quasi uccisa.Dall'incidente non ho mai avuto tempo di soffermarmi sull'accaduto, ero ormai spacciata, sarei potuta morire, eppure qualcuno, una figura misteriosa mi ha salvata, ha permesso che io potessi ritornare dalla mia famiglia e dai miei amici. Non avrei potuto immaginare il dolore di mia madre e mio fratello se io non fossi sopravvissuta, dopo la morte di mio padre sarebbe stato troppo doloroso per loro.
Qualcuno mi dà una gomitata e mi distolgo dai pensieri notando lo sguardo severo di Arthur, lo ignoro e gli faccio cenno di procedere.
<<Come vi stavo dicendo, abbiamo delle informazioni per il vostro caso. Prima che possiate chiederlo, si, sarete sempre voi ad occuparvene, vi ritengo abbastanza idonei e pronti. Seconda cosa, ragazzi so che non vi fa piacere come cosa, ma anche io e Gabe stiamo lavorando al vostro caso per poter raccogliere più informazioni possibili, ma non abbiamo trovato nulla. Sembra che queste persone non siano mai esistite, sono nascoste davvero molto bene e probabilmente non sono nemmeno americani>> spiega Arthur con un'espressione affranta.
<<Arthur ti avevo chiesto di fidarti di me, e tu continui a lavorare sul caso nonostante non ottieni alcuna informazione! Hai creato una squadra dove Jas è il migliore hacker dell'America, Matt il più forte nel persuadere e storcere informazioni, James conosce tutti i luoghi e strade che nemmeno un cittadino americano conosce, e poi ci sono io che sono il tuo miglior agente, o almeno è quello che mi hai sempre detto>> dico sussurrando l'ultima frase. Cala il silenzio nella sala e tutti hanno il capo chino pensando a chi sa cosa.
<<Alex hai ragione, ma cosa posso farci, è più forte di me, ho bisogno di lavorare a questo caso, potevi morire in quella missione e sarebbe stata soltanto colpa mia!>> urla. So che è spaventato e teme possa succedermi qualcosa, ma siamo entrambi agenti, siamo nati e cresciuti con l'obbiettivo di salvare le persone, di diventare macchine pronte a eliminare e smascherare i delinquenti e i clan più pericolosi.
Essere un agente significa rischiare la vita ogni giorno, ma farlo perchè è ciò per cui sono stata addestrata.
<<Se hai così tanta paura forse non vuoi davvero che io mi occupi di questo caso, detraimi, proprio come ha detto la mamma>> dico e mi alzo lasciando la sala riunioni. Sono stanca che Arthur non mostra fiducia in me, capisco la sua paura, capisco che se morissi non se lo perdonerebbe mai, ma cosa posso farci se questo è il mio lavoro, se mio padre da quando ero in fasce mi ha allenata giorno e notte come una macchina da guerra pronta a distruggere tutto?
<<Mamma sono a casa>> urlo chiudendo la porta e gettando il cappotto sull'attaccapanni
<<sono in cucina>> risponde e mi dirigo da lei. Sento un profumino inebriarmi le narici ed è come se tutta la rabbia fosse svanita.
<<Hai preparato il timballo, o è successo qualcosa o... o è successo qualcosa>> dico sedendomi e lei posa la teglia guardandomi con un'espressione preoccupata
<<ha chiamato Arthur e voleva sapere dove fossi, tesoro...>>
<<dimmi anche tu che non dovrei avere il caso, dimmi che deve occuparsene da solo e che non ne sono in grado, ormai solo quello pensate di me>> dico quasi urlando, sono così stanca.
<<Tesoro non pensiamo questo. Arthur ed io siamo soltanto preoccupati per la tua incolumità. Ho quasi rischiato di perderti, e so che quando Chad mi rivelò di essere un agente, questo destino vi avrebbe abbracciato, ma non credere che sia felice di ciò che fate. Siete i miei figli, tu sei ancora una bambina e non voglio perdere nessuno di voi due>> dice e le lacrime le scivolano sulle guance. Mi alzo dalla sedia e l'abbraccio, capisco il dolore che prova, la paura che ti lacera e ti fa consumare ogni pensiero positivo, il terrore di sapere che uno dei due non è sopravvissuto ad una missione. Nonostante tutto, mia madre ha sempre permesso di farci svolgere questo lavoro senza mai obiettare.
<<Ti voglio bene>> le dico stampandole un bacio sulla guancia
<<anche io, e domani a scuola>> dice asciugandosi una lacrima e io sbuffo ridacchiando.
Essere un agente è fico, ma andare a scuola e sopportare i professori molto meno, ma so che lei vorrebbe che avessi un briciolo, se pur difficile, di vita normale, come una semplice diciassette dovrebbe avere.
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I will find you
ActionPossono due persone creare un legame anche se non si sono mai incontrate prima? Un caso da seguire, quattro agenti dovranno scoprire la verità riguardante la notte dell'aggressione che ha quasi ucciso Alex imbattendosi in verità sconvolgenti e seg...