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ALEX
<<Alzati,in piedi , andamo>> sento qualcuno urlare aprendo con violenza la porta di camera mia. Borbotto qualcosa di incomprensibile e mi giro dall'altro lato alzandomi le coperte.
<<Alex>> urla qualcuno ma lo ignoro.
Sento dei passi avvicinarsi e una mano sulla mia coperta
<<non ci provare>> ringhio con gli occhi chiusi
<< Alex dobbiamo andare al dipartimento, devi svegliarti>> supplica Arthur.

Apro lentamente gli occhi e guardo la sveglia sul comodino.
<<Sono le sei>> urlo
<<abbiamo tanto lavoro da fare>> dice e sbuffo.
Mi alzo con il busto e aspetto che la mia vista si metta a fuoco. Sbadiglio un paio di volte e mi stiracchio e mi alzo finalmente dal letto. Scendo le scale sbadigliando e sento qualcuno borbottare.

Vado in cucina e trovo mia madre che prepara del caffé e Gabe che si è addormentato sul tavolo. La sua guancia è spiaccicata su una fetta biscottata e marmellata alle ciliegie. <<Gabe>> gli strillo nell'orecchio e quest'ultimo alza la testa di scatto con la gelatina spiaccicata sulla guancia e la fetta ancora attaccata <<ma cosa..>> chiede confuso Arthur vedendo il suo amico
<<sono le sei>> inveisce l'altro togliendosi la fetta biscottata dalla guancia e pulendosi con un tovagliolo.

Mamma mi versa del caffé nella tazza e me la porge
<<ma mamma, con così tanta caffeina, dormirò tra una settimana>> dico confusa
<<zitta e bevi>> dice con gli occhi semichiusi e annuisco ingurgitando il liquido nero.

Dopo aver finito la pseudo colazione, che è stata tener sveglio Gabe che rischiava di addormentarsi sul cibo in tavola, vado in camera a vestirmi. Questa volta mi trucco un po' più del solito risaltando, per quanto possa essere possibile, i miei occhi scuri. Lego i capelli in una treccia e scendo in salotto.

Dopo qualche minuto anche Gabe ed Arthur mi raggiungono, entrambi con la divisa e salutiamo nostra madre. Ci dirigiamo all'auto di Arthur e saliamo. Mi siedo ai sedili posteriori, in modo tale da potermi stendere.
<<Non provare a mettere le scarpe sui sedili, sono in pelle>> mi ammonisce Arthur, sbuffo e mi metto composta. Il tragitto è stato silenzioso, tranne per la musica di sottofondo che ci aiutava a tenerci svegli.

Arriviamo al dipartimento e incontriamo Jas, James e Matt che hanno volti stanchi e assonnati. L'unico carico è Arthur e non capisco come possa esserlo alle sei e mezza del mattino. L'edificio è praticamente vuoto, gli agenti arriveranno alle otto, almeno loro possono ancora dormire.

Entriamo nella sala riunioni e ognuno occupa un posto. Jas estrae dal suo borsone una coperta e me ne poggia metà sulle spalle. La ringrazio e ci voltiamo verso Arthur <<che vecchie>> esclama Matt
<<ne ho una anche per te>> risponde Jas e Matt batte le mani contento. Jas ne estrae un'altra più piccola e gliela porge.
<<Va bene dopo questo scambio di coperte direi di iniziare>> annuncia Arthur sfregando le mani e accendendo la lavagna luminosa . <<L'ultima volta che li abbiamo seguiti, siete andati in questo edificio abbandonato, ma loro sapevano che eravate lì. In questi giorni ho ricavato qualche informazione, e l'unica cosa che posso dirvi è che il loro capo sia greco, ma non so il suo nome. È una specie di clan, o cose del genere, e pensavo che quello fosse il luogo degli incontri, ma mi sbagliavo. Non so esattamente dove sia il loro bunker, ma so dove si incontrano mensilmente. Facendo qualche ricerca ho scoperto che questa sera si incontreranno in un locale, e naturalmente noi saremo lì. Matt e James a voi affido la postazione furgone, comunicherete con il resto del gruppo tramite il radiofono. Jas e Gabe, voi due entrerete nel locale fingendo di essere una coppia che vuole festeggiare il loro fidanzamento. Alex e io entreremo di soppiatto e li aggrediremo di spalle>>.Arthur sembra così sicuro del suo piano e spero con tutto il cuore che questa volta funzioni sul serio.

<<Matt, James si sentite?>>Chiede Arthur nel microfono posizionato sulla maglia
<<siamo qui>> risponde Matt.
Io e Arthur siamo nascosti in un vico prima di avvicinarci al locale. Jas indossa un vestito rosa leggero e comodo, mentre Gabe una semplice camicia bianca. Naturalmente hanno le loro armi con loro.
<<Mi raccomando state attenti>> dice Arthur guardando entrambi con preoccupazione
<< sta' tranquillo amico>> risponde Gabe
<<signora>> dice porgendo il braccio a Jas.
Arthur é visibilmente geloso anche se non lo da a vedere. Gabe mi fa l'occhiolino, e insieme si dirigono all'entrata.
<<Che la missione abbia inizio>> esclama Arthur e sento urla di approvazione da parte di Matt e James.

GABE
<<Siamo dentro>> sussurro al microfono per avvisare gli altri. Il locale è ampio e ha uno stile anni ottanta.

Il barista serve due clienti e io e Jas ci avviciniamo con calma.
<<Buonasera>> saluto il barista e tutti gli sguardi sono puntati su di noi
<<questo locale non fa per voi>> borbotta un uomo alto e robusto.
Il suo accento non è americano e neppure inglese, la pronuncia è diversa, come se fosse stata imparata a scuola, è, è... é greco!
<<Mi scusi, ma io e la mia fidanzata viviamo nei dintorni. Volevamo festeggiare il nostro fidanzamento ufficiale>> dico guardando negli occhi Jas e sorridendo. Lei assume un'espressione innamorata e mi stringe a sé.
<< Trovatevi un latro bar>> borbotta l'uomo
<<la prego, non le daremo fastidio>> continua Jas con occhi supplichevoli. Vai così Jasmine!

L'uomo si volta verso i suoi amici e ci avviciniamo al barista.
<<Vorrei vodka liscia, e tu tesoro?>> Chiedo rivolto a Jas
<<scotch>> risponde lei, la guardo confuso e lei alza le spalle. Il barista ci porta le nostre ordinazioni e alzo il bicchiere.
<<Vorrei fare un brindisi>> annuncio e spero sul serio che si voltino verso di noi
<<per favore>> aggiunge Jas.

Sento l'uomo borbottare qualcosa ai suoi amici, ma poi si alzano e vengono verso di noi con i loro bicchiere
<<a due promessi sposi>> dico alzando il bicchiere e tutti seguono la mia mossa. Come concordato con i ragazzi, al sentir la mia frase Arthur e Alex entrano nel bar.
<<Finiamola in fretta>> esclama Alex e tutti si voltano verso di lei.

ALEX
Desideravo così tanto dire quella frase, e dopo aver dato un cenno a mio fratello, mi scaravento contro uno di quegli uomini. Così inizia una lotta improvvisa, sedie e tavoli volano ovunque, Gabe lancia bottiglie di vodka contro quegli uomini e ride di gusto alla scena. Sono statti attaccati alle spalle, potrebbe essere il momento giusto.

Tutto era perfetto, finché qualcuno non colpisce di spalle Gabe facendogli perdere i sensi
<<Gabe no>> urlo e subito un uomo mi stende. Sono per terra con la sua scarpa sul suo collo. Inizio a tossire e provo a togliermi la scarpa dalla gola, ma ahimé é molto più forte. Mi divincolo sotto la sua presa, ma ghigna godendosi la scena.
<<Vediamo se questa volta morirai>> sghignazza mentre io continuo a divincolarmi sentendo la gola bruciare. 
Prima che possa dire altro, una figura misteriosa colpisce quell'uomo da dietro facendo cadere accanto a me e scappa via. Vorrei urlare di fermargli, ma la gola fa così male per la stretta, che non riesco a pronunciare parola.
Ancora frastornata vedo qualcosa luccicare per terra, é un bracciale. Lo raccolgo per leggere la scritta, ma qualcuno mi dá un calcio alla tempia facendomi perdere i sensi.

I will find youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora