Matt ed io trascorriamo l'intera mattina ad ideare un piano per smascherare l'identità del mio amico di pietra. Attualmente non abbiamo un piano stabile, ma abbiamo deciso che per ora resterà soltanto tra me e Matt. Non voglio dire già tutto al resto del gruppo perchè potrebbero impedirmi di fare questa cosa. Ammetto che potrebbe essere rischioso, potranno pensare che lui sia un impostore, e magari anche io sto sbagliando a fidarmi di una persona che non ho mai visto, ma nel profondo del mio cuore so che lui non mi farebbe mai del male.
Sembrerà strano, ma io mi fido del mio amico di pietra, so che lui non mi farebbe mai del male, infondo ne ha avute di occasioni per farlo, eppure è sempre rimasto li ad aiutarmi e salvarmi. Ma perchè continua a salvarmi, qual è il suo scopo? Sono domande di cui ho un disperato bisogno di ricevere delle risposte. Sento che la mia vita non sia stata tutta rosa e fiori come l'avevo sempre immaginata, so che ci sono dei segreti ancora nascosti e verità di cui ho il terrore a venirne a conoscenza. Se la verità sarebbe così spiazzante da distruggere la mia famiglia? Non sarei in grado di sopportare altro dolore, non potrei vivere senza mio fratello, la mia spalla da sempre, quella persona che mi proteggeva da tutto specialmente dalle urla di nostra madre quando combinavo qualche pasticcio. Senza essermene resa conto, le lacrime scendono copiose sulle guance.
<<Alex hey>> dice Matt mettendomi un braccio intorno alle spalle abbozzando un sorriso
<<Matt tutto questo è così strano>> enuncio aprendo le braccia con fare disperato
<<ti capisco Alex, ma da quando le nostre vite non sono state così strane. Da quando siamo nati i nostri genitori ci hanno affidato un compito: essere agenti. Nessun genitore con una vita normale manderebbe il proprio figlio in un dipartimento addestrandolo al combattimento a cinque anni. I bambini della nostra età giocavano spenzierati e sognavano di diventare astronauti, il presidente dell'America, mentre noi sognavamo di catturare tutti i cattivi e giocavano nel tirare coltelli e frecce agli uccelli, ti sembra una vita normale la nostra?>> .
Come dargli torto, la nostra vita è tutto furchè normale, siamo cresciuti con un destino che è difficile da sopportare, ma abbiamo fatto un giuramento, io ed Arthur giurammo a nostro padre che qualsiasi cosa fosse accaduta avremmo continuato ad essere agenti, è un destino dal quale non potrò mai sottrarmi, anche se mi porterà alla morte.
Saluto Matt con la mano dopo essere scesa dalla sua auto e mi dirigo alla porta di casa. Estraggo le chiavi dalla tasca e le inserisco nella toppa. Giro le chiavi e la porta si apre. Entro in casa poggiando le chiavi sul tavolino e chiudendo la porta. La casa sembra essere estremamente silenziosa, il che è strano visto il continuo baccano presente in casa Stinson. Tolgo il giubbino e mi dirigo in cucina. Mia madre è seduta accanto al tavolo leggendo qualcosa dal suo cellulare. Ha lo sguardo completamente assorto, tanto da non notare nemmeno la mia presenza.
<<Mamma>> esclamo e lei balza dalla sedia spaventata. Ridacchio per la scena ricevendo un'occhiata di fuoco
<<com'è stata la passeggiata con Matt?>> domanda alzando e abbassando le sopracciglia più volte. Sbuffo alzando gli occhi al cielo e le rispondo
<<è andata bene, ma non fare quella faccia>> le punto il dito contro e alza le mani in aira.
Poco dopo entra mio fratello in cucina con un giornale fra le mani
<<sorrellina>> mi saluta regalandomi un dolce sorriso
<<ma ciao fata>> rispondo al saluto e mia madre sbuffa esasperata.
<<Non sono una fata>>protesta Arthur poggiando il giornale sul tavolo
<<oh si che lo sei, vivi nel tuo mondo rosa dove Jas cavalca un unicorno e tu la raggiungi con un ippogrifo e insieme sorvolate il mare e...>>
<<e credo che mi sia venuto il diabete>> irrompe Gabe in cucina
<<zitto tu, parlavo di Arthur>> rispondo rivolta al moro
<<e io che credevo stessi parlando di te e Matt>>mi punzecchia Arthur e lo guardo assottigliando la vista, questo ragazzo vuole porre fine alla sua vita.
Gabe sembra scosso da quest'affermazione e boccheggia più volte senza proferire parola
<<Arthur è solo uno stupido. Io e Matt abbiamo trascorso la mattina insieme>> mi affretto a giustificarmi
<<soltanto voi due?>> domanda e io annuisco.
La sua espressione sembra cambiare radicalmente e la mia voglia di uccidere Arthur si fa sempre più grande. Gabe non proferisce parola e ritorna nella sua camera, ma questa volta lo raggiungo. Chiudo la porta e si volta nella mia direzione.
<<Cosa ti serve?>> domanda tenendo lo sguardo fisso sul pavimento
<<non prendertela, ad Arthur piace punzecchiarmi>> lo rassicuro
<<ma tu e Matt siete stati insieme, e sai che a tua madre farebbe piacere se vi fidanzaste>> risponde
<<e allora? Anche se a mia madre piace Matt non significhi io debba scegliere di stare con lui>> ribadisco
<<e con chi vuoi stare?>>mi domanda avvicinandosi e questa volta assumendo un ghigno malizioso
<<non saprei, forse con un ragazzo alto, muscoloso, con i capelli scuri e gli occhi di un colore particolare>> rispondo sorridendo
<<credo sarà difficile trovarlo>> replica cingendomi la vita con le sue mani e accostandomi a sè.
I nostri petti si scontrano e i nostri respiri sono mescolati l'un con l'altro. I suoi occhi color ghiaccio sono incatenati nei miei, il suo ciuffo mi solletica la fronte, e le nostre bocche sono maledettamente vicine. Un solo movimento e ci potremmo baciare. Chiudo gli occhi volendo assaporare al pieno quel momento ma ad un tratto l'imbranato di mio fratello spalanca la porta facendomi sobbalzare all'indietro staccandomi da Gabe.
<<È pronto>> ci comunica con sguardo indagatorio. Ringhio verso la sua direzione volendolo strangolare e delusi ci dirigiamo in cucina. Arthur ha appena rovinato un momento felice, probabilmente l'ultimo tra tutti i prossimi avvenimenti.
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I will find you
ActionPossono due persone creare un legame anche se non si sono mai incontrate prima? Un caso da seguire, quattro agenti dovranno scoprire la verità riguardante la notte dell'aggressione che ha quasi ucciso Alex imbattendosi in verità sconvolgenti e seg...