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MATT
Continuo a fissare il soffitto da circa un'ora, ma non riesco a staccare gli occhi da esso.
Da piccolo feci dipingere il soffitto di un blu notte perché siccome non potevo uscire e guardare il cielo notturno, almeno avrei potuto vederlo nella mia camera. Ed ora eccomi qui, al buio ad osservare il mio soffitto. La mente continua a partorire idee e pensieri, che tra un po' potrebbe scoppiarmi.
Continuo a pensare a Jas rinchiusa in casa, a James che si sente solo con suo zio, Alex che potrebbero scoprire da un momento all'altro che lei è viva, ad Arthur che lavora come un pazzo al caso senza trovare alcuna svolta. Chi sono queste persone, cosa vogliono da noi, perché vogliono Alex morta, e perché siamo tutti in pericolo?
Domande, domande e domande senza mai una risposta, una misera risposta che può aiutarmi a farmi dormire, e invece no, sono qui, nel cuore della notte e guardare il soffitto e pormi domande a cui non riceverò mai una risposta. Mi sento impotente, vorrei poter aiutare i miei amici, aiutare me stesso, ma non posso fare nulla. Combattiamo contro l'incognito e ciò ci fa partire svantaggiati e di parecchio.
Sento uno strano rumore alla mia finestra, mi alzo di scatto e mi metto a sedere. Il suono amplifica, è come se qualcuno mi stesse lanciando delle pietre alla finestra, ma chi sarà? Sicuramente non i miei amici, staranno dormendo, o magari Alex ha avuto qualche crisi ha bisogno di mio padre. Smetto di pormi domande e mi alzo andando alla finestra. Il suono cessa e vedo una figura scappare via. Confuso apro la finestra e abbasso sul sguardo sul davanzale, c'è un foglietto. Ma chi l'ha messo qui? Prendo il foglietto e chiudo la finestra. Arrivo alla scrivania e mi siedo sulla sedia, accendo la lampada ed apro il foglietto "qualcuno di voi morirà" e questo ora cosa significa?

JAMES
La luna questa sera è così bella, emana una luce incredibile. Mi è sempre piaciuto sedermi sulla cassapanca e guardare le stelle, si, potrei sembrare una ragazzina in fase di crescita, ma mi piace guardare il cielo.

Da bambino volevo essere un astrologo, le galassie e tutto ciò che si cela dietro mi ha sempre affascinato, e chi sa esistono nuove galassie che non ne siamo a conoscenza, e chi sa se le scopriremo mai.
Guardo la maestosità della luna e mi ci perdo letteralmente. Sono catturato dal suo bagliore e le stelle che questa notte brillano come non mai. È la serata perfetta per stare in compagnia o magari stare soltanto con la propria famiglia, ma non è il mio caso.
I miei genitori non so quando torneranno e per ora continuo a vivere con mio zio. Non posso lamentarmi della mia vita, ho due genitori che anche se non sono mai costanti, mi donano sempre il loro amore, e mio zio, che senza di lui probabilmente non potrei vivere. Mi è sempre stato accanto e anche quando volevo porre fine alla mia carriera, alle mie amicizie, lui ha sempre lottato e mi è sempre stato affianco.

Mi alzo dalla cassapanca per mettermi a dormire quando una folata di vento fa aprire la mia finestra. Mi accosto per chiuderla e noto sulla panca un foglietto, e questo da dove viene? Curioso lo prendo e accendo la luce per leggerne il contenuto "qualcuno di voi morirà". Per lo spavento balzo all'indietro e il foglio mi cade per terra, e ora?

JAS
Continuo a fare e disfare la treccia come se potesse scacciare via i miei pensieri. Mio padre continua a non parlarmi e mia madre lo asseconda, come puoi non rivolgere la parola a tua figlia soltanto perché è rimasta a dormire da una sua amica. Conoscono Alex e la sua famiglia da sempre, eppure si infuriano se li avvisa lei e non io. Scusate se avevo un proiettile conficcato nel polpaccio! Non ricordo molto di come sia arrivata a casa loro o di come Gabe me lo abbia estratto, ricordo soltanto di essermi svegliata con un dolore lancinante alla gamba e le loro facce rilassate. Gabe es Alex esano fuggiti in camera di lui ed eravamo rimasti soltanto io ed Arthur. Quest'ultimo non la smetteva di scusarsi e di maledirsi, ma sapevamo che non era colpa nostra, cercavamo soltanto di vivere una vita normale.
Sento dei strani suoni alla finestra, come dei sassolini che continuano a sbattere sui vetri. Magari sono i miei amici, ma è troppo tardi per aggirarsi per strada, specie nella situazione in cui ci troviamo noi ora. Confusa apro la finestra e osservo un foglio poggiato su un piolo della scala. Frastornata lo prendo e chiudo la finestra. Mi siedo sul letto e accendo la lucina del comodino aprendo il foglietto "qualcuno di voi morirà" nel leggere questa frase scoppio in lacrime. Non può succedere di nuovo.

ARTHUR
Dopo essermi fatto una doccia rilassante, ritorno nella mia camera per poter indossare il pigiama. Indossare tutto il giorno camicia e cravatta è scomodo, ma almeno la sera posso indossare il mio amato pigiama di flanella. Lo indosso e continuo a sfregare i capelli con un asciugamano facendo tintinnare l'orologio con un braccialetto che mi regalò Alex ad un mio compleanno. Lascio i capelli umidi e mi stendo sul letto. Sono davvero esausto e vorrei soltanto dormire.
Essere il capo de dipartimento e gestire ogni cosa è estenuante, avvolte vorrei soltanto svolgere un compito assegnatomi e godermi la libertà per il resto della giornata, ma purtroppo non è così. Sbadiglio e chiudo gli occhi, ma un rumore alla finestra mi costringe ad aprirli. Il rumore si intensifica sempre di più e mi costringe ad andare accanto ad essa. Mi alzo e apro la finestra per capire di cosa si tratta e scorgo un foglio. Incuriosito lo prendo e chiudo la finestra. I rumori sono cessati e dunque qualcuno volesse che prendessi quel foglio. Mi accosto alla lampada della scrivania e l'accendo, apro il foglietto e leggo il contenuto "qualcuno di voi morirà" con il sangue che mi ribolle nelle vene spengo la luce e penso da chi potesse provenire questo messaggio.

GABE
Sono letteralmente esausto. Questa giornata mi ha distrutto e vorrei soltanto chiudere gli occhi e svegliarmi tra due giorni. Arthur mi ha mandato in giro a fare delle commissioni di lavoro e non, quel ragazzo mi farà impazzire prima o poi.
Quando sono tornato a casa, perché ormai la considero la mia casa, ero felice, avevo qualcuno per cui valeva la pena tornare e che mi ha accolto calorosamente. Avevo qualcuno che aveva cucinato per me e altre due persone che erano lì ad aspettarmi, almeno parlo per Arthur, Alex vorrebbe che vivessi sotto ad un ponte, ma infondo so che era preoccupata per me. Non mi ero mai sentito a casa in un posto, quando vivevo da solo la casa era così spoglia e vuota, era soltanto un luogo dove potevo dormire e mangiare. Qui invece mi sento a casa e ben accolto. Un suono distoglie i miei pensieri e proviene dal balconcino nella mia camera. Confuso mi avvicino ad esso e il rumore si intensifica sempre di più. Arrivo davanti ad esso e vedo un foglietto poggiato per terra. Apro il balconcino e prendo il foglietto. Rientro nella camera e lo richiudo. Giro il foglietto fra le mani e lo apro "qualcuno di voi morirà" e questo cosa significa ora?

ALEX
Non riesco a dormire e preferisco restare a guardare il cielo stellato affacciata alla finestra. Perché deve essere tutto così difficile? Perché non possiamo semplicemente essere degli agenti che svolgono le loro missioni e basta? Invece no, rischiamo di morire, di essere catturati e tutto questo da qualcuno che nemmeno conosciamo. Quando mio padre ci allenava, non ci aveva mai detto che sarebbero potute accadere cose del genere, eppure eccoci qui. Guardo la luna che oggi è più bella del solito e la guardo così intensamente da incantarmi. D'un tratto una pietra mi colpisce in pieno volto e mi fa balzare all'indietro. Riapro gli occhi per capire chi sia stato, ma trovo soltanto un foglietto. Incuriosita lo prendo e lo apro senza esitazione "qualcuno di voi morirà " . Ma vi prego!

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