<<Signorina Stinson,può fermarsi un momento?>> chiede il professore mentre ero pronta per uscire dall'aula. Sbuffo e mi volto verso il professore mettendo su un sorriso cordiale
<<mi dica>>
<<non ha ancora consegnato il tema, ha scadenza domani, dopodichè, se non lo avrò sulla mia cattedra sarò costretto a metterle un brutto voto>>mi avverte<<ma cosa potrei scrivere>> dico affranta
<<quello che davvero sente, secondo lei è una scelta giusta essere entrata nel dipartimento? Se potesse lo rifarebbe o cambierebbe vita, questo deve scrivere e possibilmente entro domani mattina>> dice e mi supera lasciandomi sola in aula. Con gli avvenimenti della sera precedente avevo completamente dimenticato del tema e mi sono concentrata ad aiutare Arthur piuttosto che svolgere il mio compito. Se lo sapesse si infurierebbe, per lui devo dare sempre il massimo a scuola, e se sapesse che ho accantonato un compito per aiutarlo, ci resterebbe male.
Sbuffo ed esco dall'aula aspettando James e Jas per trnare a casa. Mi fermo nel corridoio principale e osservo la flotta di studenti dirigersi verso l'uscita, c'è chi incontra i suoi amici, chi monta in sella alla sua bicicletta e scappa via, chi con la compagnia della musica aspetta il bus. Se potesse sceglierebbe questa vita, le parole del professore mi frullano in mente come una tempesta che spazza via tutto. Se potessi scegliere diventerei un agente? Probabilmente si perchè si trattava del lavoro che svolgeva mio padre, sarebbe stato un tributo alla sua memoria, ma ora c'è qualcuno che vuole uccidermi e se non fossi un agente la mia vita sarebbe decisamente più tranquilla. Ma se fosse stato così non avrei conosciuto Jas, James,Matt, Gabe. Sorrido nel pronunciare l'ultimo nome, il suo gesto era stato improvviso ma anche molto dolce, probabilmente tra me e Gabe non ci sarà nulla se non una semplice e magnifica amicizia, ma forse potrebbe nascere anche qualcosa.
<<Alex>>una voce mi richiama distogliendomi dai pensieri
<<James>> lo saluto
<<e Jas?>> domando vedendolo solo
<<è venuto a prenderla Arthur, ora sono diventati come quei fidanzati appiccicosi>> dice con disgusto e scoppio a ridere.
Arthur e Jas sono ufficialmente una coppia e io non potrei esserne più che felice. Lei è la mia migliore amica, la persona di cui mi fidi di più al mondo, e lui è mio fratello, che coppia perfetta!
Io e James usciamo dall'enorme edificio e ci incamminiamo per tornare a casa.
<<Credi che Jas smetterà di stare con noi ora che è fidanzata? Io so che quando qualcuno si fidanza abbandona i suoi amici per trascorrere più tempo con il proprio fidanzato>> domanda James triste <<ma cosa dici, Jas non ci abbandonerà mai. Siamo cresciuti tutti insieme, il nostro è un legame molto forte e non può essere spezzato, e poi il suo ragazzo, nonchè mio fratello è un membro del nostro gruppo>> dico e sembra essere più rilassato.
La nostra amicizia è una di quelle amicizie che ogni persona sogna di avere. Sempre tutti uniti, conosciamo difetti e pregi di ciascuno di noi, alcune mamme si conoscevano già da giovani, come la mia e quella di Matt e la mamma di Jas e James, Erik era il braccio destro di mio padre e anche loro da giovani erano molto uniti. Il padre di James da giovane ebbe una storia con mia madre, ma poi si lasciarono e lei si mise con mio padre. è buffo pensare come le nostre vite siano così intrecciate, e questo ci ha permesso di avere un legame indissolubile, tutti legati da un sogno, un segreto e un mantra.
<<James ricordi quando inventammo il nostro mantra?>> chiedo sorridendo a quel ricordo
<<certo. Eravamo a casa di Matt, avevamo circa dodici anni e sognavamo di diventare gli agenti più importanti del dipartimento, quelli che tutti avrebbero invidiato. Noi cinque e basta, poi d'un tratto tu dicesti che la vita normale era noiosa e che era più divertente se ci fossero dei pericoli. Così Jas propose di inventare una frase, un mantra che avrebbe suggellato la nostra amicizia per sempre>> <<perchè se la vita non è fatta di rischi allora non vale la pena vivere>>diciamo in coro e sorridiamo.
Quel mantra divenne non sono il sigillo della nostra amicizia, ma ci aiutava nei momenti difficili, mi aiutò alla morte di mio padre, divenne una filastrocca che recitavamo ogni qual volta che volevamo scappare dai problemi e dalle difficoltà.
Siamo giunti fuori casa mia e James mi saluta con un abbraccio prima di tornare a casa. Estraggo le chiavi dallo zaino e apro la porta. Mia madre è seduta sul divano a vedere qualche programma di cucina e Arthur è seduto accanto a lei scrivendo qualcosa al computer "salve popolo" esordisco e si voltano verso di me "vai a studiare" mi ammonisce Arthur e fingo di infilzare un paletto nel cuore. Mia madre ala gli occhi al cielo abituata ai miei modi melodrammatici e Arthur alza gli occhi dal computer. Abbassa di poco sul naso i suoi occhiali da lettura e mi fissa "vai a sstudiare" scandisce e corro in camera. Getto lo zaino per terra e mi siedo alla scrivania. Cosa significa essere per me un agente. Sforzo le meningi, ma non ho alcuna idea, fino a quando non penso al nostro mantra e come una lampadina che si accende in mente prendo la penna e scrivo di getto. Fiumi d'inchiostro riempiono la pagina e ad ogni pensiero che scrivo la mia anima diventa sempre più leggera.
Finalmente dopo ore finisco il tema e sono più felice che mai. Mi alzo dalla sedia e mi stiracchio, penso al mio amico di pietra che tanto vorrei sapere della sua identità e mi affaccio alla finestra. Proprio in quel momento una pietra con un foglio attaccato si adagia sul mio davanzale.
"Sembri pensierosa, è tutto ok?". Sorrido a quel gesto così innocente e gli rispondo urlando
<<tutto bene, pensavo ad una cosa. Per te l'amore può esistere per una persona come me?>>. Non so esattamente perchè gli abbia posto questa domanda, ma mi è uscita senza che io ci abbia pensato su, era come se desideravo ardentemente di porre questa domanda a qualcuno ma avessi paura della sua risposta.
"Alex non è sbagliato, tutti possiamo amare e anche tu puoi. Avrai paura di farlo perchè non vuoi mettere l'altro in pericolo, ma hai anche tu il diritto di amare, essere felice e di vivere la tua vita. Se vorrai aprire il tuo cuore a qualcuno fallo, non importa il resto, ma tu vivi" .
D'un tratto arriva un'altra pietra e subito la prendo leggendo ciò che c'è scritto "ps: non potrai mettere in pericolo chi già lo è, ricorda, io so tutto".
Quest' affermazione può sembrare inquietante, ma a me fa soltanto sorridere.
<<Grazie, tu si che sei saggio>> e rido alle mie stesse parole. Spero che un giorno possa incontrare il mio amico di pietra e conoscere la sua identità, ma fino a quel momento resterà tutto così, come un sogno senza fine.
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I will find you
ActionPossono due persone creare un legame anche se non si sono mai incontrate prima? Un caso da seguire, quattro agenti dovranno scoprire la verità riguardante la notte dell'aggressione che ha quasi ucciso Alex imbattendosi in verità sconvolgenti e seg...