I will find you

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La sveglia suona incessantemente e vorrei tanto scaraventarla contro la parete e ritornare a dormire, ma so che se lo facessi mia mamma scaraventerebbe me contro la parete. Mi alzo con il busto e mi guardo intorno. Una cosa che mio padre ha insegnato a me e mio fratello, è di essere sempre vigile e di guardarsi sempre intorno per capire se qualcosa sia cambiato. Lo so, può sembrare strano, ma spesso risulta molto utile, specialmente se hai un fratello che ti ruba sempre qualcosa dalla camera durante la notte.
Mi alzo sbuffando e scalciando le coperte e mi dirigo in cucina.

<<Buongiorno>> dico sbadigliando e sedendomi al mio posto. In cucina c'è un ottimo profumo di caffè che riesce a rendermi almeno un po' felice

<<pronta per la scuola sorellina?>> chiede Arthur beffandosi di me

<<prontissima>> rispondo continuando a sbadigliare. Consumo la colazione molto velocemente e corro in camera a prepararmi.

Indosso la mia divisa scolastica, si tratta di una semplice maglia nera con scollo V alternata alla camicia bianca, una giacca altrettanto nera con lo stemma del dipartimento e i miei amati skinny neri. Una volta indossato il tutto mi trucco con del semplice mascara e sono finalmente pronta. Aspetto seduta sul divano che mio fratello finisca di prepararsi, e una volta pronto usciamo.

<<Devo ammetterlo, questa divisa ti dona tanto, fin troppo>> dice Arthur una volta saliti in auto

<<Non essere geloso>> dico ridacchiando

<<non sono geloso, ma nessuno deve guardarti, parlarti o toccarti>> dice serio e scoppio a ridere.

Essendo cresciuta senza una figura paterna, mio fratello ha sempre svolto quel ruolo, anche se gli è risultato complesso siccome è anche lui molto giovane. Come uomo di casa si è occupato delle questioni economiche, delle spese e soprattutto di essere geloso di sua sorella. Come succede a qualsiasi ragazza, quando cresce, suo padre è geloso e costantemente chiede con chi esce, e soprattutto se è fidanzata. Non ho mai potuto avere la possibilità di dover sostenere il terzo grado da mio padre, ma ci ha sempre pensato Arthur a non farmelo mancare.
Una sera tornai tardi da una festa ed ero in compagnia di James e Jasmine. Quando tornai a casa ero con Jas che sarebbe rimasta a dormire da noi. Quando aprì la porta provammo a fare il meno rumore possibile per non svegliare nessuno, ma ad un tratto, Arthur sbucò dalla cucina con una torcia puntata sui nostri volti e uno sguardo severo. Trascorremmo più di un'ora a rispondere alle domande di mio fratello dovendo dare tutti i dettagli della festa e di ciò che avevamo fatto. Soltanto quando Jas si appoggiò sulla mia spalla chiudendo gli occhi, decise di lasciarci andare a riposare.

<<Buona fortuna>> mi dice Arthur prima di sparire dalla mia vista.

Sono ormai fuori l'edificio della mia scuola aspettando che arrivino i miei amici.

<<Scusa il ritardo, James non trovava la giacca questa mattina e siamo partiti tardi>> dice Jas respirando con fatica

<<tranquilla, siamo ancora in perfetto orario>> le dico e sembra tirare un sospiro di sollievo. Entriamo nell'enorme edificio e imbocchiamo il corridoio che ci porta nelle rispettive aule.

Io, Jas e James frequentiamo classi diverse, ognuno con un indirizzo specifico. Jas frequenta l'indirizzo informatico poiché sogna di diventare un hacker, so che è strano poiché è una donna, ma è davvero molto brava. James invece, segue l'indirizzo di letteratura e di spionaggio dove impara come essere un perfetto agente e diventare in futuro il capo di qualche dipartimento. Infine io seguo l'indirizzo di difesa e addestramento dove naturalmente ci insegnano come difenderci. Ho sempre amato il mio indirizzo poiché ci permette di fare qualsiasi tipo di sport e allenarci di continuo, anche se le altre ore, sono occupate dalle materie scientifiche e letterarie.
La campanella suona segnando l'inizio delle lezioni.

<<Ci vediamo a pranzo?>> chiede Jas e noi annuiamo. Saluto i miei amici e mi dirigo in aula per iniziare un fantastico anno scolastico.