Sebastiano

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Sento la sveglia suonare, ma non ho nessuna voglia di aprire gli occhi perché se lo facessi saprei per certo che lui non è più nel mio letto sotto le mie coperte, mentre vorrei che Alvise fosse ancora qua accanto a me, stretto tra le mie braccia.

Allungo la mano per spegnere quel suono nefasto, poi mi concedo qualche altro minuto per pensarlo e per riportare alla mia mente la sensazione straordinaria di poterlo stringere finalmente tra le mie braccia e, senza rendermene conto, mi ritrovo col naso premuto sul cuscino dove fino a poche ore prima c'era la sua testa, cercando di inalare il suo profumo. Inspiro forte per incanalarne il più possibile, come se così facendo potessi portare con me una parte di lui durante la mia giornata.

Mi devo alzare da questo letto prima di perdere completamente la testa.

Ieri sera è stata un'altalena di emozioni e sapere che per lui era tutto nuovo ha reso il nostro primo bacio ancora più importante.

Essere il primo ragazzo di qualcuno è qualcosa di prezioso e io mi sono sentito al settimo cielo, ma allo stesso tempo pensare che questa per lui possa essere solo una delle tante esperienze che farà nella sua vita, mi rende un po' nervoso.

Ma aver potuto sentire il suo sapore, intrecciato le mie mani alle sue, sentito i suoi capelli tra le dita e accarezzato la sua pelle delicata, ha fatto fumare il mio cervello.

Ho annullato me stesso per concedermi solo a lui.

Riuscire a fermarmi è stata dura, ma accelerare le cose lo avrebbe solo fatto scappare a gambe levate mentre io invece voglio che resti. Ero nervoso, avevo paura di dire le cose sbagliate, non sapevo come comportarmi, come se non avessi mai flirtato con nessuno e quello alle prime armi sembravo io e non lui.

Ricominciare tutto da capo con una persona nuova è la parte che più preferisco.

Non sapere cosa piace all'altro, i primi tocchi, i primi baci, le prime emozioni, i primi sorrisi. Occhi negli occhi.

Sapere che ieri sera ha ricevuto il suo primo bacio da me, mi ha scaldato il cuore e ora vorrei potergli far provare molte altre cose. Vorrei essere tutte le sue prime volte. Vorrei che mi desse l'opportunità di scoprire tutti i punti in cui soffre il solletico e quelli invece che gli fanno venire la pelle d'oca. Vorrei percorrere con le mie labbra tutto il suo corpo, scoprire ogni sua più piccola imperfezione, ogni suo neo. Vorrei vederlo contorcersi sotto il mio tocco e sentirlo pregarmi di continuare a procurargli piacere. Vorrei sentire il battito del suo cuore battere sempre più forte e sentire il suo respiro farsi sempre più corto. Vorrei sentirlo stringersi attorno a me e mentre lo fa, vorrei sentirlo urlare il mio nome. Vorrei vederlo ridere tutti i giorni, sapendo che sono io il motivo che lo fa divertire. Vorrei vedere quegli occhi illuminarsi di gioia.

Vorrei vedere ogni giorno sorgere e tramontare il sole, sapendo che lui fa parte della mia vita. Vorrei vedere il cielo scurirsi per far posto alla notte e alle sue mille e mille stelle, per poter indicargli le costellazioni mentre aspettiamo distesi su una coperta su un prato, una stella cadente la notte di San Lorenzo.

Semplicemente vorrei essere il suo tutto.

Questa mattina mentre camminavo per le strade deserte e l'aria gelida penetrava attraverso il piumino che ho dovuto indossare al posto del mio solito cappotto che ho lasciato prendere ad Alvise, mi sentivo scorrere nelle vene linfa pura e ho provato un senso di protezione maggiore di quello che ho avuto con Ale all'inizio.

Poi però nell'arco della giornata il mio entusiasmo iniziale ha iniziato a scemare.

Gli ho scritto e lui non ha risposto. Mi sono detto che forse poteva essere perché era a scuola e quindi mi avrebbe risposto appena sarebbe uscito. Ma poi nemmeno nel primo pomeriggio si è fatto sentire. Così gli ho scritto ancora e alla fine l'ho chiamato.

L'incrocio dei nostri passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora