L'incrocio dei nostri passi

Alvise

È strano come una sola persona possa portarti a desiderare cose che prima pensavi di non volere più, ed è strano come anche i miei punti d'arrivo siano cambiati radicalmente. Una volta avrei voluto un visualizzato a tutti quei pensieri, parole e desideri che gli ho mandato, una prova che era ancora con me nonostante l'evidenza. Avevo bisogno di credere che quello che avevamo non era andato perso del tutto, che era solo una questione di spazio e di tempo. E lo so che era lontano o più veritiero, irraggiungibile, ma magari se urlavo più forte, se gridavo a pieni polmoni che non lo avevo dimenticato e che avrei fatto di tutto per raggiungerlo, magari mi avrebbe risposto.

E forse alla fine tutta la mia distruzione è riuscito a vederla ed è per questo che ha tirato i fili giusti affinché ogni mio passo si incrociasse con quelli del ragazzo che ora sto aspettando impaziente.

Negli ultimi due mesi è come se fossimo diventati una cosa sola e mi riesce impossibile, voltandomi indietro, pensare a come mi ero ridotto un anno fa. Da solo nella mia stanza a pensare a un modo per raggiunge Luca, a cercare una connessione che mi facesse sentire più vicino a lui.

Ma sono contento di non essermi spinto giù dal burrone perché ora sto vivendo anche per lui e un pezzo del mio cuore sarà per sempre suo.

Ho provato a insegnare a Seba a pattinare, ma anche lui è negato proprio come lo era Luca.

Andiamo a ballare in discoteca, usciamo spesso a cena molte volte anche con Ale e Mattia, guardiamo film a casa, cuciniamo assieme quando siamo soli mentre quando c'è anche Alessio io me la filo preferendo lasciarli litigare tra loro.

E mai avrei pensato di poter tornare a divertirmi.

Ho riallacciato pienamente i rapporti con mia mamma e con Stella e proprio ieri sera le ho confidato di avere un ragazzo. Non è stato facile ammettere la mia sessualità, ma avere la mamma dalla mia parte mi ha dato la forza che mi serviva. Le ho raccontato di Sebastiano e di quanto lo amo. Di come mi ha aiutato ad aprire gli occhi e a tornare a sorridere. Le ho parlato di Alessio e delle insicurezze iniziali che ho provato nel mettermi in mezzo al loro rapporto. Non riuscivo a fermarmi, le parole continuavano a uscire senza freno e vedere che lei ascoltava tutto in silenzio, senza giudicarmi, mi ha aiutato a buttare fuori ogni più piccola cosa. Sul suo viso un sorriso triste e una lacrima solitaria e quando le ho chiesto se c'era qualcosa che non andava, mi ha sorriso e scosso la testa. Non ha voluto dirmi cosa le passasse per la testa e il suo bofonchiare finale mi ha lasciato un po' confuso, ma non ho voluto indagare oltre preferendo godermi quel momento d'intimità ritrovata con mia sorella.

Seba la scorsa settimana mi ha detto che lascerà il lavoro al Limbo non appena il titolare troverà un sostituto. I miei occhi si sono illuminati come due fari in piena notte e il mio cuore ha iniziato a battere all'impazzata. Credevo avrei avuto un infarto e se non mi avesse preso tra le sue braccia, probabilmente sarei crollato a terra. E sebbene all'inizio avesse messo in chiaro che assieme a lui avrei dovuto accettare anche il suo lavoro notturno, la gelosia non aveva mai smesso di starmi addosso, ma ora diventerà finalmente solo mio. Non ci sarà più nessuna condivisione.

Questa mattina inoltre è arrivata la risposta del concorso di fotografia. Non ho avuto il coraggio di aprirla, ma dato lo spessore e la pesantezza della busta presumo sia un esito positivo. Ed è per questo che sono sveglio in piena notte ad aspettarlo. Non vedo l'ora di dargli questa notizia.

Tutto per la prima volta sta andando che è una meraviglia, talmente bello da non sembrare vero.

Quando sento il telefono vibrare sul comodino, lo prendo e il nome che leggo non mi stupisce affatto. È Alessio. Di sicuro è in pausa e come al solito quando Seba lavora, mi chiama per tenergli compagnia e cercare di tenerlo sveglio quando il caffè non arriva a fare effetto, infischiandosene altamente se io sto dormendo o meno.