Alessio

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Lo so che è colpa mia, perché se quella prima volta non gli avessi detto il motivo per il quale mi trovavo in ospedale quella notte, ora molto probabilmente non sarei preso così.

Ma so anche che quello che sto sentendo in questo momento, non è il vero amore. Però è una cosa che gli assomiglia maledettamente tanto perché altrimenti non mi sentirei così di merda. Non so nemmeno io perché mi ritrovo in queste condizioni, seduto ai piedi del divano con i libri aperti davanti a me. Libri che ho preso da Seba in libreria, libri che riportano tutti una sua cazzo di dedica mai chiesta, un incoraggiamento a studiare, a non mollare. E lo so che potreste pensare che basterebbe strappare la prima pagina. Ma quanto vorrei in questo momento che fosse così facile, perché lo stronzo ha scritto all'interno delle pagine piccole annotazioni, piccole frasi, semplici parole. In alcune addirittura c'è scritto di chiamarlo! Giusto nel caso mi dimenticassi di lui all'improvviso.

Ma dopo due anni che ci vediamo e sentiamo praticamente tutti i giorni, come posso dimenticarmi di lui?

Mi ritrovo qua, con la testa in mezzo alle gambe a piangere. A pensare che ormai il nostro tempo è scaduto e che se mi fossi svegliato prima, magari avrei potuto proporgli di diventare qualcosa di più di soli scopa amici. Perché io e lui funzioniamo in tutto e solo ora che si è interessato a un altro, che io stesso l'ho spinto tra le braccia di un altro, mi rendo conto che in verità non mi sono mai guardato in giro, perché avevo sempre lui. Ogni dannata volta che volevo.

Mi sto maledicendo in tutte le lingue del mondo. Un momento penso che sia giusto e il momento successivo che è sbagliato.

Penso che dovrei parlargli, dirgli quello che provo, ma in realtà cosa provo esattamente?

Gelosia? Rabbia? Invidia? Timore? Amore?

Non lo so nemmeno io ed è per questo che mi convinco che quello che provo non sia amore, ma solo paura di essere abbandonato a me stesso, di perdere un amico. Di perdermi ancora.

Ho paura dopo due anni passati con lui al mio fianco a tirarmi sempre su il morale, a convincermi a studiare, a motivarmi e sì, anche a fare sesso, di rimanere solo. Di perdere l'unica persona che sia mai stata importante nella mia vita. L'unica persona che mi ha insegnato cosa vuol dire vivere senza avere timore di farlo e che mi ha fatto ritrovare la fiducia in me stesso.

E sono sicuro che anche questa in fin dei conti è una forma d'amore. Magari non con la A maiuscola, ma sempre un sentimento importante nella vita di qualcuno.

Il rapporto che ho creato con lui è nato all'improvviso, una sera ci siamo incrociati in un bagno e da lì in poi è stata tutta una salita. È come se ci conoscessimo da una vita, come se fossimo amanti da sempre.

È riuscito a cancellare quello che ho passato donandomi un posto dove sentirmi al sicuro da tutto e da tutti. Non mi ha mai chiesto nulla in cambio e io gli sarò riconoscente a vita dell'opportunità che mi ha dato senza che ci conoscessimo.

È stato la mia manna dal cielo.

E sapere che sto per diventare solo un dolce capitolo della sua vita mi fa stare male, ma la colpa è da imputare solo a me stesso perché so cosa voleva lui, più volte mi ha chiesto di provare a essere qualcosa di più, ma per quanto lo desiderassi so che non era giusto per lui.

E ora eccomi qua, alle prese con un me stesso distrutto dalle proprie mani.

E ora lo so, sto per perdere tutto.

Hanno appena suonato il campanello.

Sono le tre di notte e non può che essere lui.

So che è arrivato il momento del nostro addio.

L'incrocio dei nostri passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora