Sebastiano

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Non faccio nemmeno in tempo a mettere piede dentro la libreria che subito vengo travolto dalle domande e non solo dietro al bancone c'è Gianluca ad accogliermi, ma questa mattina mi aspetta pure Ale.

"L'avete fatto? E non tralasciare i particolari perché come ben sai, l'ultima volta che l'ho fatto è stato con te, quindi ho bisogno che mi regali un po' di immaginazione!".

"Stai scherzando, vero? Ti vorresti eccitare pensando a me e ad Alvise?".

Anche se lo chiede con un tono di voce seria, lo conosco troppo bene per sapere che sta solo scherzando. O forse no?

"Dai vabbè! Non ti penserò, però voglio sapere tutto lo stesso!".

Sono ancora con la giacca addosso. Le parole rassicuranti che mi ha detto Stella solo poche ore prima continuano a riempirmi la mente, mentre i miei occhi sono pieni di dolcezza nell'averlo visto ancora addormentato e baciato prima d'uscire. Dentro la libreria, tra il reparto dei romanzi e dei gialli ci sono tre persone che stanno dando un'occhiata alle novità che ho messo sugli scaffali questa settimana e poi c'è un'altra persona sui libri dedicati al bricolage.

"Non abbiamo fatto sesso". Dico loro, portando davanti ai miei occhi frammenti d'mmagini di quello che è successo.

Poter accarezzare per la prima volta il suo corpo, sentire che dentro di lui oltre a un'infinita tristezza e malinconia, c'è anche un fuoco di passione che aspetta solo di bruciare mi ha quasi accecato totalmente dalla lussuria. E questa mattina trovarlo tra le mie braccia, sentire il suo corpo bollente e il suo respiro accarezzarmi la pelle è stato semplicemente meraviglioso.

"Ci siamo baciati tanto, tantissimo. Non riuscivo a staccarmi da lui. Poi niente".

Cerco di tagliare corto così, sperando che si accontentino e non vedano che sto raccontando solo mezza storia, ma ovviamente parliamo di Ale e di quell'avvoltoio di Gianluca che infatti non mi credono.

"Non raccontarci palle". "Vogliamo anche il resto!". Dicono in contemporanea.

E se da un lato vorrei tenere tutto per me, dall'altro non vedo l'ora di poter far sapere a questi due imbecilli quanto io sia felice.

"Cosa volete che vi dica? L'ho preso in braccio e buttato sul letto, gli ho fatto il solletico fino a sfinirlo, poi ha deciso che ne aveva abbastanza di ridere e ha deciso che era ora di spogliarsi. Non abbiamo fatto sesso, ma l'orgasmo c'è stato lo stesso". Ammetto sottovoce per non farmi sentire dai clienti.

Vedo Alessio portarsi una mano davanti la bocca per cercare di non scoppiare a ridere, mentre Gianluca mi guarda fisso in viso. Serio. Non capisco quello che sta pensando e un po' mi fa paura. Poi noto che anche lui cerca di trattenere una risata, inutilmente. Così eccoli che ora mi ridono in faccia entrambi.

"Questo è proprio quello che mi piace sentire! È stato bello? Eccitante? O tipo moscio?". Indaga quello stronzo di Ale e ancora mi chiedo come faccia a essere così sereno dopo tutto il tempo che abbiamo passato assieme. E guardandolo adesso mi chiedo quanto della maschera che indossa si sia fusa col suo vero viso. E l'unica cosa che gli auguro è che trovi qualcuno che riesca ad arrivare dove non ci sono riuscito io.

E se questo è il gioco che vuole portare avanti, fare finta che quello che c'è stato tra di noi è solo cosa da poco, non posso che accontentarlo, soprattutto perché il mio entusiasmo è troppo grande. "È stato del tipo che non sapevo se sarei riuscito a fermarmi là!".

Riporto alla mente il suo viso post orgasmo col suo battito incontrollato e il suo respiro accelerato nel mio orecchio.

"Credi che sia vergine?". Mi chiede tornando serio.

L'incrocio dei nostri passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora