Appena toccai il letto caddi in un sonno profondo senza pensare all'ospite indesiderato di cui non avevo più tracce, speravo solo che se ne occupassero i miei ma soprattutto pretendevo delle risposte...stare insieme a Leonardo sarebbe stato estremamente difficile ma avevo paura, paura che i miei potessero salire a Milano per dare una mano in terapia intensiva volontariamente.
Il mattino seguente, verso le 9:30, mi alzai controllando dove fossero i miei dato che avrebbero dovuto avere il giorno libero, li trovai in cucina a fare colazione, mi avvicinai a loro sbattendo sempre più forte i piedi sul pavimento per far capire quanto fossi arrabbiata.
Mia madre cominciò a spiegarmi che avevano avuto troppo poco tempo in questo periodo per parlarmi della richiesta dei genitori di Leonardo ma soprattutto è stata una scelta improvvisa fatta pochi giorni fa.
Decisi di perdonarli, erano sbadati ma molto indaffarati e praticano un lavoro estremamente complicato che richiede energie che sicuramente non devono essere consumate da una ragazzina in cerca di spiegazioni inutili.
Mentre uscivo dalla cucina i miei mi fermarono e mi fecero sedere, avevo già in mente quello che potessero dirmi e cominciai a parlare anticipandoli:-so già cosa volete dirmi...
-ci dispiace Diana, so che hai paura che possa succederci qualcosa, non ti promettiamo che andrà tutto bene sei già grande e matura, capisci bene certe situazioni, ma è nostro dovere andare ad aiutare i nostri colleghi in difficoltà in un periodo come questo..
-lo so mamma, non vi chiederò di rimanere, spero vada tutto bene, prendete le giuste precauzioni.
-si tesoro stai tranquilla, per quanto riguarda il nostro ospite...cerca di farlo sentire a suo agio, so che non siete mai stati in buoni rapporti ma starà con te per molto tempo e dovrete organizzarvi con le faccende domestiche e la spesa, cercate di uscire insieme in questi giorni, fate amicizia, è un bravo ragazzo.
-va bene, cercherò di comportarmi come una vera e rispettosa padrona di casa.Cazzata, so che Leonardo mi renderà le giornate un inferno e mi difenderò come meglio potrò, attraverso i miei minacciosi pugni!
Mio padre intervenne dicendo che avevano già preparato le valigie e sarebbero partiti quella stessa mattina con il treno per poter essere in prima linea già all'ospedale di Milano.Dopo aver fatto colazione con loro li salutai e mi chiedevo come il mio nemico potesse dormire fino a tardi nonostante tutti i rumori che i miei facessero, non vollero svegliarlo e dopo un'ora sparirono lasciandomi da sola a lottare contro il mostro scorbutico, mi lasciarono da sola a pensare a cosa potessero incontrare e affrontare al nord.
Quella mattina decisi di chiamare le mie sorelle, Chiara era in una situazione critica a Bergamo poiché c'erano già molti contagiati e la situazione non poteva che peggiorare, Amalia mi raccontò le ultime giornate lavorative, in Inghilterra andava tutto bene fortunatamente.Fu così che il mio caro ospite si alzò dal letto girando mezzo nudo per casa, non mi dispiaceva per niente vederlo a petto nudo, aveva un gran bel fisico ma il cervello di una mosca, almeno così pensavo.
-buongiorno raggio di sole! Non pensavo dormissi così tanto.
-sono abituato a non avere orari e svegliarmi molto tardi, i tuoi sono già partiti?
-si, ti avevano già spiegato tutto vero?
-eh si, staranno in un appartamento vicino all'ospedale.
-va bene...c'è un cornetto con la nutella se vuoi sul tavolo.
-non mi piace la nutella.
-un motivo in più per odiarti.
-sempre così gentile fiore?
-non chiamarmi fiore, razza di troglodita!
-va bene...
-...
-...fiore.
Ottenne un calcio dritto dove non batte il sole e fui molto soddisfatta della reazione successiva, cadde a terra facendo ripetute smorfie ma per fortuna sembrava vivo, non per qualcosa ma sono maggiorenne e sarei finita in carcere se fosse morto.
Dopo essersi alzato mi guardò in modo strano e mi disse:
-cosa hai in testa? Aspetta fammi vedere...Mi feci subito prendere dal panico, avevo paura di avere qualche insetto sulla testa o roba orribile ma alla fine mi prese la testa e cominciò a spettinarmi i capelli, mi prese in braccio e mi buttò sul divano sedendosi su di me e facendomi quasi soffocare. Bel modo di iniziare la giornata.
Ciao! Questo è l'inizio di qualcosa che potrà diventare speciale, doloroso o estremamente felice.
Diana e Leonardo credono di conoscersi ma sono rimasti una vita intera a soffermarsi su un solo lato del loro "nemico". Sarà tempo di approfondire inevitabilmente la conoscenza.
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~Distanza di sicurezza~
RomanceQuesta è la storia di una situazione reale che molte persone stanno affrontando con tenacia, una di queste è Diana, figlia di medici pronti a correre in prima linea nelle zone con più contagi da covid-19. Sarà pronta ad affrontare la lontananza dai...