Preoccupazioni

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"la strada giusta la troviamo
Solo quando ci perdiamo e restiamo da soli"
Sarà davvero giusta questa solitudine per capire chi io sia realmente? Come staranno i miei genitori?

"Perché è dagli incubi che nascono i sogni migliori
Anche a Chernobyl ora crescono i fiori"
Lontani a Milano, senza di me da settimane ormai, li sento una volta ogni due giorni, stremati dalla stanchezza in una battaglia contro l'invisibile mentre siamo con le mani in mano e usciamo come se nulla fosse, come se non ci importasse di sapere che il virus si espanderà fino a provocare una catastrofe, senza pensare alle conseguenze godendoci il sole. Mentre c'è gente che il sole può cercare di guardarlo solo a distanza, distanza dalle proprie finestre, chiusi a causa della paura o negli ospedali.

"Portami in alto come gli aeroplani
Saltiamo insieme, vieni con me
Anche se ci hanno spezzato le ali
Cammineremo sopra queste nuvole"
Non posso permettermi ora di volare in alto, mi hanno raccomandato di passeggiare a testa bassa, niente è come prima ormai e ci vorrà tempo per tornare alla normalità...tuttavia cosa può essere normale? Ci costa tanto rimanere chiusi nelle nostre case? Lo scopo è importante soprattutto quando i tuoi genitori sono fuori a sacrificare la propria salute e sicurezza per il bene altrui, diciamocelo, non è solo questione del giuramento di Ippocrate.

"Passeranno questi temporali
Anche se sarà difficile
Sarà un giorno migliore domani"
Passeranno le mascherine, passerà la paura di un semplice tocco e torneremo a salutarci, ad incontrarci in mezzo alle piazze, con il sorriso che da sempre ci contraddistingue.
Fiori di Chernobyl

Passerà davvero questo temporale? Dicono che dovremo cominciare seriamente a prendere in considerazione l'idea di rimanere chiusi in casa il più possibile, niente più bar, niente amici, solo videochiamate...la cosa che mi preoccupava di più era il mio coinquilino che non riusciva a stare lontano da Cecilia per più di un giorno, tutto ciò stava sfuggendo di mano.

Ho lavorato tre giorni interi su quella tela, guardandola trasformarsi lentamente, notando i miglioramenti e non mi ero resa conto di ciò che stavo realmente creando.
Fino a quando tolsi le cuffie e cominciai a fare qualche passo indietro sul pavimento freddo, a piedi nudi.
Ero così concentrata, sguardo fisso sul dipinto ad osservarne i dettagli più piccoli, ogni linea, ogni minuscola macchia e sfumatura. Decisi di togliere il paio di cuffie enormi poggiato sulla testa sporcandole di bianco senza preoccuparmene, spostai una ciocca di capelli castani dietro l'orecchio delicatamente, finalmente vidi il casino che avevo combinato.

Sullo sfondo azzurro, tra piccole nuvole soffici ho creato un campo di gelsomini, curati attraverso sfumature diverse, sembrava così puro, candido...qualcosa di totalmente estraneo al mondo stesso.
Forse lo immaginerei così il Paradiso, se esistesse, immerso in un campo di gelsomini profumati.
Ho sempre preferito dei fiori molto diversi, non ho uno specifico tipo preferito tuttavia i tulipani blu hanno, da poco, attirato la mia attenzione, come le rose blu anche se sembravano così scontate..perciò cercai di "rimpiazzare" il mio desiderio di essere circondata da rose di tutte le sfumature di ciano possibili, con dei semplici tulipani.

Ero così immersa nei miei pensieri che non riuscii, inconsapevolmente, a notare la presenza di Leonardo dietro di me, ero tranquilla, mi ero accorta di sentire dei respiri infrangersi al tocco della pelle del mio collo.
Solo dopo che lui mi toccò il braccio, liberandomi dallo stato di trance in cui ero bloccata, mi accorsi di avere la pelle d'oca, sussultai girandomi e guardandolo con lo sguardo colpevole, di chi avesse interrotto un momento speciale, quasi intimo e privato.

-stai bene? Ti ho guardato per 10 minuti interi fissare quel dipinto continuando a girare la testa come se fossi confusa da ciò che tu stessa hai creato.
-sto bene tranquillo, è strano perché mi sono resa conto solo adesso di ciò che ho disegnato e dipinto.
-stanno diventando i tuoi fiori preferiti.
-sono troppi semplici, quando li guardo è come se capissi subito ciò che vogliono trasmettermi con la loro purezza immacolata.
-come può Diana Benevento pensare di potersi rispecchiare in qualcosa di così trasparente no?
-esatto polpetta! È così bello nascondersi.
-anche dietro ad un piccolo fiore?
-certo..
-mi sembri preoccupata, hai sentito la tua famiglia?
-In Inghilterra cominciano a prendere precauzioni a causa dei contagi iniziali, Amalia ha già parlato con il fidanzato credendo di dover pensare al futuro soprattutto vista la situazione italiana che sta peggiorando. Si chiuderanno a casa se non per andare a lavoro o al supermercato.
-Chiara?
-è un medico anche lei, lavora in ospedale come infermiera a Bergamo...
-cazzo mi dispiace, so che ci sono molti contagi lì...
-lo so..spero vada tutto bene e possa tornare dal mio piccolo Riccardo senza preoccupazioni ulteriori, per ora ha un alloggio vicino all'ospedale perché non vuole rischiare di infettare la famiglia.
-è stata la scelta migliore che potesse fare, dolorosa, ma la migliore.
-si..i miei genitori continuano a lavorare senza sosta cercando di trovare il tempo di riprendere le energie.
-mi dispiace fiore, è davvero una bruttissima situazione ma sono sicuro che andrà bene.
-non diciamo cose di cui non possiamo essere sicuri per favore.
-cercavo solo di tirarti un po' su di morale.
-tanto ormai non ci sei mai, esci con Cecilia e mi lasci da sola pomeriggi interi, cosa siamo io e te? Amici oppure sconosciuti che condividono un appartamento?!

So che non avrei dovuto dirlo ma sono piuttosto stressata a causa dell'inizio delle videolezioni online, mi manca la vita di prima, mi manca il calore della mia famiglia, nonostante fossero costantemente a lavoro non mi preoccupavo che potessero essere in costante pericolo come ora.

-mi dispiace non avrei dovuto dirlo, sono solo stanca, è una brutta situazione, sono sola e non so come gestire tutto questo, soprattutto a causa della scuola che ci sta già riempiendo di compiti...
-non devi giustificarti ok? Può capitare a tutti un periodo stressante, i tuoi parenti rischiano la vita fuori dalla tua città, lontano da casa per svolgere il proprio lavoro, è normale essere preoccupati ma non sei sola, ci sono io con te e mi dispiace non essere stato presente in questo ultimo periodo...

Mi strinse in un caldo, morbido abbraccio che non ricevevo ormai da due settimane, era un contatto improvviso che mi fece sospirare profondamente come se mi sentissi davvero a casa in quel momento.
Cominciò ad accarezzarmi i capelli mentre chiudevo gli occhi sentendo le palpebre pesanti, era quasi mezzanotte, non avevo cenato a causa della tela che avevo bisogno di terminare.

Mi staccai lentamente dal lungo abbraccio, guardando dritto negli occhi di Leonardo leggevo tanta preoccupazione, era normale guardandomi, sembravo una barbona che non dorme da parecchi giorni.

-a che ora chiude Ernesto solitamente?
-verso le tre penso.
-vestiti allora.
-ma io non ho voglia ti prego non farmi uscire.
-compriamo un calzone e torniamo a casa ok?
-solo uno?
-facciamo due, una porzione di patatine e una coca cola.
-10 minuti e sono pronta!

Si mise a ridere e quello fu il suono più bello che avessi sentito nelle ultime settimane, meglio di tutte le mie canzoni preferite, meglio del rumore delle pagine dei libri che sfoglio velocemente, meglio del rumore delle onde del mare infrante sugli scogli.

Nuovo capitolo, stesse preoccupazioni per Diana, l'immagine dello sfondo l'ho presa dal profilo di "adessoscrivo", fantastico.
Fatemi sapere cosa pensate di questa nuova parte se vi va!❤️

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