Leonardo è un tipo molto dispettoso, da quando siamo piccoli non ha fatto altro che infastidirmi con giochi stupidi e mia madre mi ha sempre detto che lui mi volesse molto bene ma attirava la mia attenzione in quel modo.
Beh mamma scusami se mi arrabbio non capendo come buttarmi bibite, farina, zucchero o qualsiasi altra cosa addosso, potesse farmi notare la grande cotta che quel bambino problematico avesse nei miei confronti! Fatto sta che la giornata iniziò appunto nel peggiore dei modi, le scuole erano chiuse ma questo non mi impediva di uscire con i miei amici cercando di stare lontana da quel troglodita, tuttavia...
-Ehi Diana senti..
-cosa vuoi?che vuoi?di solito mi insulti non mi chiami mai "Diana".
-ma cosa dici?!vorrei solo chiederti una cosa.
-sentiamo.
-che ne dici di uscire e presentarmi qualche tua amica?
Ero letteralmente allibita, mi fece l'occhiolino mentre pensavo a quanto potesse essere scemo...come si permette a chiedermi una cosa del genere? Fatto sta che non avevo intenzione di presentargli i miei amici o qualcuno che mi stesse simpatico.
-Dai suuu, per favore, mi comporterò bene lo giuro, voglio solo divertirmi un po'..
-non userai le mie conoscenze per soddisfare le tue sporche manie pervertite da adolescente che si illumina alla vista di una ragazza.
-però quando ti ho vista non ho fatto nulla, anzi mi hai spaventato.
-COSA VORRESTI DIRE CON QUESTO?
-nulla nulla!tranquilla stavo scherzando, comunque mi ferisci nel profondo, non mi conosci abbastanza da potermi insultare così pesantemente!Mi guardò con aria afflitta, come se l'avessi realmente ferito, non gli credevo ma mi si avvicinò buttandosi su di me e facendo finta di piangere...beh questo mi ha fatto sorridere un po' lo ammetto.
Non vuol dire che lo sopporti però! Rimane il solito tipo che pensa di riuscire ad ammaliare una persona con un solo sguardo, con me di certo non ci è riuscito.
-va bene ti farò conoscere qualcuna di molto speciale!
-oh finalmente, grazie mille!Mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia, stava già invadendo troppo i miei spazi.
-niente baci Leonardo! Ricordati che io ti odio.
-Sisi per che ora usciamo?
-devi essere pronto entro mezz'ora, non essere troppo elegante tanto, come tu stesso affermi, qualsiasi ragazza potrebbe cadere ai tuoi piedi anche se fossi in pigiama.
-ovvio ovvio,tranquilla.Mi spostai in camera, indossai un vestito leggero con sotto dei collant scuri, insieme alle amate dr. martens bordeaux, giubbotto in pelle e un leggero trucco.
-Leonardo! Sono passati esattamente 31 minuti! Sei in ritardo.
-eccomi arrivo, sei veramente noiosa comunque..
-Sisi ora scendiamo.
-chiamo l'ascensore...
-ma quale ascensore! Per un paio di gradini!
-abitiamo al terzo piano.
-no io abito al terzo piano, tu sei un ospite indesiderato, forza comincia a scendere prendo le chiavi.Dopo aver sbuffato aprì la porta e mi aspettò fuori dal portone in mezzo al centro di Lecce, lo raggiunsi e lo portai dai miei più cari amici.
-chiudi gli occhi!
-perché dovrei chiuderli scusa?
-perché ti farò una sorpresa, andremo in un posto magnifico!
-ho paura...
-chiudi gli occhi e dammi la mano.
Dopo avergli preso quella specie di mano che sembrava più una paletta dei vigili per quanto fosse grande, lo trascinai dentro il bar riconoscendo il profumo dei cornetti caldi sfornati per merenda che vendevano quotidianamente.-puoi aprire gli occhi!
Lo esclamai con una soddisfazione che lo innervosì, guardò di fronte sorridendo al cameriere, poi si avvicinò al mio orecchio.
-è una presa per il culo?
-nono, ti ho portato dai miei più cari amici, se riuscirai a mostrarti dolce e gentile con loro potrai conoscere i più noiosi teenagers con cui esco solitamente.-tutte le signore mi adorano, fiore, aspetta e vedrai.
Ci avvicinammo a zia Cheché, cercai di avviare le presentazioni ma Leonardo parlò per primo.
-ehi zia Cheché mi riconosci? Sono Leonardo, il figlio di Antonio.
-oddio Leonardo, quanto sei cresciuto, sempre più bello diventi!
Non pensavo si conoscessero ma avevo dimenticato che Leonardo abitasse con la sua famiglia nel nostro attuale appartamento molti anni fa.-Diana! Mio figlio ti ha messo da parte una coppetta alla nocciola,sapeva saresti arrivata.
-grazie zia, adesso entro in cucina a prenderla.
Le sorrisi nel modo più genuino possibile, Caterina è la madre di Ernesto, il caro proprietario che mi prepara sempre il mio gusto di gelato preferito in una coppetta di vetro che cerco in tutti i modi di non far cadere, anche con semplici movimenti.Mi avvicinai al bancone per aspettare un cenno da Michele, il fantastico cameriere, così che potessi entrare, Leonardo aspettò con me.
-Nocciola eh? Sei così banale.
-banale? La nocciola è un gusto fantastico, è normale che sia il mio preferito!
-il mio è molto più buono e speciale.
-illuminami polpetta!
-non chiamarmi così! Sono super palestrato ora, non puoi usare quel termine con me.
-hai la faccia da polpetta da quando eri piccolo.
-...comunque il mio gusto preferito è il pistacchio.
-a tutti piace il pistacchio ormai, anche questo è un gusto banale.
-non è per niente vero!
-Sisi certo bla bla bla.
Michele mi invitò ad entrare in cucina mentre Leonardo si sedette vicino a zia Cheché e alle sue amiche per conversare animatamente su quanto Milano fosse bella, ma soprattutto pericolosa in questo periodo di contagi.
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~Distanza di sicurezza~
RomanceQuesta è la storia di una situazione reale che molte persone stanno affrontando con tenacia, una di queste è Diana, figlia di medici pronti a correre in prima linea nelle zone con più contagi da covid-19. Sarà pronta ad affrontare la lontananza dai...