Scappare

4 3 0
                                    

Questo è l'inizio della quarantena ormai, le persone hanno paura, aumentano i contagi e Leonardo non è a casa, di nuovo.

I giorni sono passati in fretta e una cosa che ho imparato è che non devo fidarmi troppo del mio coinquilino.
È da due settimane dall'inizio della tortura che lui continua regolarmente ad incontrare Cecilia.
È da due settimane che cerco di calmarmi nonostante la sua vicinanza, lo conosco sempre di più e sempre di più i miei sentimenti aumentano.
La situazione non aiuta, parlo spesso al telefono con Eleonora e Beatrice, abbiamo iniziato con diverse videochiamate tuttavia avrei bisogno di una conversazione dal vivo davanti ad un buon calzone di Ernesto.
Mi sono procurata l'autocertificazione per poter uscire e raggiungere il supermercato, non faccio la spesa solo per il mio appartamento ma anche per zia Cheché. Ernesto cerca di non avere contatti con l'esterno e mi ha chiesto il favore di poter portare la spesa e lasciarla sull'uscio della porta di casa, per me è solo un piacere dato che mi piace passare il tempo alla ricerca tra gli scaffali dei supermercati, almeno posso passare un po' di tempo lontano dai libri e Leo.

Oggi è un nuovo, monotono giorno che porta Leonardo a fuggire da me, cerca di evitarmi in tutti i modi perciò decisi di chiedergli spiegazioni quella stessa sera, forse.

-Diana sono a casa!
-non mi interessava saperlo!
-sei sempre simpatica eh..
-sei sparito, hai passato il pranzo da lei e non mi hai avvisato, ho preparato per entrambi e ti ho aspettato chiamandoti senza ottenere risposta.
-mi dispiace ma avevo ben altro da fare.

Ero furiosa, le sue risposte mi facevano solo stare peggio e non sapevo come affrontare tutto.
Non avevo bisogno di fare la casalinga e cucinare per qualcuno che non si degnava di avvisarmi per le piccole cose.
Decisi di scappare.
Mi precipitai furiosa nella mia stanza, jeans neri, felpa scura e anfibi neri, tutto come il mio umore, non avevo più voglia di ascoltare le solite stupidaggini.
Presi le chiavi e cercai di uscire di casa:

-dove stai andando?
-Non sono affari tuoi.
-invece si dato che viviamo insieme.
-tu non vivi con me, mi prendi per il culo, pranzi con me se ti conviene, parli con me se ti conviene e poi sparisci. Pensi che starò qui ad ascoltare le tue telefonate sulle grandi scopate tra te e Cecilia?
Non hai capito proprio un cazzo.
-so che sei agitata per tutta questa situazione, per i tuoi genitori ma non puoi andare in giro di notte da sola, potrebbero esserci delle pattuglie che sorvegliano la zona.
-pur di vedere Arturo farei di tutto, stasera scopo anche io.

Cazzata, enorme cazzata, volevo fargli del male e farlo sentire come io mi sentivo ogni volta che parlava di Cecilia.
Lo vidi indietreggiare confuso ma profondamente arrabbiato, di nuovo mi prese il braccio con forza mentre io mi dimenai riuscendo ad allontanarlo, cominciai a correre per le scale mentre sentivo i passi e le urla di Leonardo.

-Diana torna subito qui cazzo!
Non puoi fare quello che vuoi ok? Possiamo parlarne non hai bisogno di fare queste sceneggiate da bambina!

Leonardo's pov.

Entrò in macchina e sparì nel buio più totale, decisi di tornare in fretta a casa chiamando Beatrice.

-Bea scusami passami tuo fratello per favore.
-come mai così tanta urgenza?
-BEATRICE PER FAVORE.
-va bene ok, calmati. Arturo!

-dimmi cosa vuoi Leona...
-PERCHÉ HAI PERMESSO A DIANA DI USCIRE DI CASA A QUEST'ORA?
-di che stai parlando? Non parlo con Diana dal party che abbiamo preparato a casa nostra!

Mi aveva mentito e dovevo trovarla, cercai nell'unico posto che mi venne in mente e che potesse essere non troppo lontano da casa.
Presi la moto e partii alla ricerca della psicopatica più bella che avessi mai visto.

~Distanza di sicurezza~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora