Vetri rotti

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Il giro di apertura fu di Beatrice, avevo paura di lei e chiusi gli occhi mentre la bottiglia girava, finché non puntò su di...me.
C'era da aspettarselo, la mia sfortuna non ha limiti e so che farà sicuramente qualcosa di orribile..

Beatrice:-Diana tu dovrai..
Io:-...
Beatrice:-buttare la spazzatura fuori!
Io:-bene perfetto!

Non me l'aspettavo proprio, erano tutti confusi ma Bea è pur sempre la mia migliore amica, non mi avrebbe fatto soffrire troppo.

Beatrice:-aspetta!
Io:-oh no.
Beatrice:-oh si!
Io:-risparmiami per favore..
Beatrice:-prima di andare a buttare la spazzatura dovrai baciare con la lingua Arturo!
Arturo:-ci sto.
Io:-ma no!
Leonardo:-NO!

Improvvisamente ci girammo tutti verso Leonardo, non capivo quell'urlo arrabbiato mentre era avvinghiato a Cecilia, la quale anche lei era rimasta abbastanza delusa da questo "no" improvviso.

Io:-in realtà non avevo neanche scelto se obbligo o verità.
Beatrice:-dopo 10 secondi scade il tempo e decide la persona alla tua destra.
Io:-ma chi le ha fatte queste regole?!non sono mai esistite!
Beatrice:-Luca è la persona alla tua destra. Lu sei d'accordo?
Luca:-super d'accordo.
Io:-va bene, facciamola finita.

Mi avvicinai alle labbra di Arturo, lui fece il primo passo e le unì in un bacio per niente casto e immacolato, era piacevolissimo, aveva delle labbra morbide circondate da un sapore alla fragola, ha questa fissa delle caramelle allo stesso gusto appena dopo aver cenato.
Mi staccai senza fiato tra gli applausi dei miei ormai sbronzi amici, decisi di andare a buttare la spazzatura..
Uscii fuori casa, faceva piuttosto freddo e non avevo considerato questo sbalzo di temperatura, notai un'ombra dietro di me. Speravo fosse qualcuno dei miei amici ma la paura crebbe così tanto che prima di buttare la busta con il cartone delle pizze, mi girai di scatto colpendo il viso di Leonardo.

-ma che cazzo! Pensavo fossi uno stupratore!
-sei una vera psicopatica porca troia che male, mi hai preso con lo spigolo di uno dei cartoni!
-che cosa vuoi?
-parlare.

Stringeva i pugni, era arrabbiato ma non capivo il motivo finché non collegai il bacio con Arturo.

-potevi semplicemente dire di no a quel bacio.
-perché avrei dovuto, è stato così divertente, sei per caso geloso?
-io geloso? Di te? Dovrei provare gelosia per una ragazzina, così immatura che dimostra 14 anni invece di 18, a cui piace sbronzarsi per attirare l'attenzione.
-volevo solo liberarmi da un peso inutile, non hai il diritto di giudicarmi!
-povera piccola Diana, afflitta da un peso così enorme, sicura di essertene liberata? Potremmo vedere se tutta la rabbia repressa può essere liberata con una sana scopata, ti va? Magari direttamente in macchina.
-smettila..
-dai Diana, cos'è non hai mai fatto sesso? Ci tocchiamo un po', metto il preservativo ed è fatta, potrai dire di non essere più la Santa verginella che tutti pensano tu sia!
-Leonardo basta per favore!
-non penso urlerai queste parole mentre uniremo il nostro odio in qualcosa di semplicemente meraviglioso.

Si avvicinò sempre di più, ero così stanca di quei giochetti, di quelle parole dette a caso, cosa pensa realmente? Cosa vuole?
Avevo la vista appannata a causa delle lacrime, non avevo mai pianto per un ragazzo, pensavo mi avrebbe fatto sentire solo debole, ed eccomi qui in balia di un ragazzo che non merita nulla da me, che mi fa sentire una nullità.
Cominciai a singhiozzare come una bambina, non avevo la forza di reagire, per la prima volta nonostante mi fissi sempre sentita inferiore, non feci altro che dimostrare quanto la gente avesse ragione.
Leonardo mi guardò come se non si fosse reso conto, fino a quel momento, di quello che aveva combinato, si avvicinò a me sempre di più chiedendomi scusa, non mi servivano le sue scuse però, avevo bisogno di scappare.
Cominciai a correre come nei film ma ero veramente orribile e senza vedere dove mettessi i piedi caddi in avanti sbattendo il ginocchio contro una bottiglia di vetro rotta, lasciata dai figli della famiglia che abita a fianco di Beatrice ed Arturo.
Non riuscii a muovermi perché avevo un pezzo di vetro incastrato nel ginocchio, sapevo non fosse una ferita molto profonda perciò mi sedetti a terra e con cura cominciai a togliere il pezzo di vetro a mani nude, non era per niente igienico ma non volevo assolutamente essere aiutata da Leo, il quale mi raggiunse e vedendo la ferita chiamò i ragazzi urlando in modo isterico.
Si stava preoccupando molto più di me, i ragazzi si precipitarono a vedere guardandomi abbastanza tranquilla mentre Leonardo cadde tra le braccia di Giorgio, svenuto alla vista del sangue, premetto di essere la prima contro la generalizzazione e i canoni imposti dalla società sui ruoli della donna e dell'uomo, tuttavia il mio primo pensiero fu "che uomo, disposto a tutto per aiutare una povera fanciulla in difficoltà".

Ciao a tutti! Spero vi piaccia il nuovo capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate❤️

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