The Old Deal

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Lucian's P.O.V.

È entrato dentro casa seguendo (t/n) a qualche passo di distanza e l'ha osservata per bene da dietro dato che aveva già memorizzato ogni informazione del suo volto e del suo corpo visto da davanti. C'era poco che potesse dire, era diventata una ragazza stupenda. Aveva un fisico che lo attirava un sacco, delle labbra che non vedeva l'ora di baciare e possedere, degli occhi che ti perforavano l'anima... Era uno spettacolo per gli occhi. È arrossito leggermente e ha sentito di nuovo dolore ai canini... Ci è voluta tutta la sua forza di volontà per calmarsi e non far uscire nulla e non avere reazioni nei bassi fondi a causa dei pensieri che gli erano balenati in testa.
"Lucian, che cazzo, datti un contegno." Si è ammonito mentalmente e guardandosi male nella sua testa. Non era per quello che era stato educato ma, ahimè, era comunque un ventenne ed era piuttosto normale che facesse certi pensieri alla sua età, soprattutto su di lei.

~Flashback~

Il suono di una frusta si è librata nell'aria e ha colpito violentemente la sua schiena, facendolo sussultare per il dolore. E lui ha dovuto stringere gli occhi e serrare la mascella per non cacciare un urlo. No, non era una frusta... Era una cintura di cuoio duro che dovrebbe essere usata per reggere i pantaloni e non dovrebbe essere una frusta.
La zona colpita sulla schiena bruciava di un dolore pungente, pulsava... E lui ha cercato in ogni modo di non contrarre la muscolatura per evitare di sentire ancora più dolore.
Un altro tonfo secco si è librato nell'aria come la cintura colpiva nuovamente la sua schiena... E quella volta lui ha urlato, andando contro gli ordini dello zio. E questo gli è costato caro...
La cintura ha sibilato contro l'aria come altri cinque colpi lo hanno colpito con violenza sulla schiena scatenando un bruciore e dolore lancinanti. Si è dovuto mordere la lingua per non urlare di nuovo mentre alcune lacrime di estremo dolore lasciavano i suoi occhi marroni e cadevano sul mobile a cui era aggrappato per appoggiarsi. Le punizioni fisiche erano all'ordine del giorno quando non rispettava le regole e più urlava durante esse e più colpi riceveva.
La sua schiena bruciava, sentiva un dolore lancinante, si sentiva le spalle a fuoco e gli pareva come se gli stessero marchiando a fuoco la pelle. Reggeva il mobile di legno scuro con talmente tanta forza che ci aveva quasi conficcato le unghie e vedeva le sue nocche diventare ancora più chiare di quanto fossero già. L'unico suo modo di concentrarsi su altro era pensare intensamente alla ragazza che lo avrebbe salvato da tutto ciò.
La sua amata (t/n).

~Fine Flashback~

Ha serrato la mandibola come quel ricordo gli aveva invaso la mente. Se lo zio Gabriel avesse saputo cosa lui aveva pensato poco prima lo avrebbe sicuramente punito di nuovo...
Ha sentito una voce chiamare il suo nome con preoccupazione e ciò lo ha riportato alla realtà.
"Lucian, tutto bene?" Ha chiesto la ragazza che stava fissando poco prima. Lui ha scosso leggermente la testa per riprendersi per poi fissare i suoi occhioni marroni in quelli (c/o) di lei. Per ora era al sicuro, lei era il suo posto sicuro al momento... Gabriel non lo avrebbe ferito a meno che lui non avesse fallito la missione di riportarla con lui in Romania per adempiere al loro destino.
"Sì, sto bene" ha risposto lui facendole un sorriso e lei ha allungato una mano sul suo volto e gli ha asciugato una guancia... Una singola lacrima solitaria aveva lasciato il suo occhio e gli era scivolata giù per la guancia pallida.
"Sicuro?" Ha chiesto lei guardandosi la mano bagnata da quella lacrima. Lui ha annuito, poco convinto persino lui stesso.
"Mi sono solo perso in alcuni ricordi" ha ammesso, sentendosi sotto esame dallo sguardo inquisitore di lei.
"Non dovevano essere bei ricordi deduco..." Ha mormorato lei asciugandosi la mano sui pantaloni.
"Lasciamo stare, tu non preoccuparti" ha detto lui con un sorriso forzato cercando di rassicurarla. Lei ha annuito e lo ha fatto sedere al tavolo accanto a lei, nella tavola a sei posti. Quattro ai lati e due capotavola.
Lui si è guardato attorno, squadrando i volti di Ryan e Grace per poi spostare lo sguardo sulla giovane ventenne al suo fianco.
"Ora che siamo seduti, potete spiegarmi di che patto stavate parlando poco fa?" Ha chiesto la giovane palesemente spazientita dal mistero che aveva manovrato la sua vita fino ad allora.
"(T/n), tu sai almeno le tue origini?" Ha chiesto lui tamburellando le dita sul tavolo di legno impazientemente. Lei ha scosso la testa a no. Lucian ha scosso la testa, mormorando a bassa voce un'imprecazione nella sua lingua madre. "Allora, tu sei (t/n) Ardelean. Sei figlia di Vladimir e Selene Ardelean, antica famiglia rumena da lungo tempo in conflitto con la mia." Ha iniziato a spiegare lui spostando lo sguardo sui genitori adottivi di lei, i quali avevano uno sguardo strano, come se si sentissero in colpa per qualcosa... E beh, era giusto si sentissero in colpa, avevano del tutto mancato il loro compito più importante.
"Quindi io sono... Rumena?" Ha chiesto lei sorpresa. Lucian ha annuito solenne, con l'aria di forza a cui era stato abituato fin da giovane. "Ok... Mi fa strano da pensare ma penso di esserci. Che fine hanno fatto i miei genitori?" Ha chiesto lei con paura nella voce. Era probabilmente spaventata dalla risposta e lui riusciva a capirlo... La risposta non le sarebbe piaciuta.
"Sono morti, (t/n)... Uccisi da mio nonno, morto anche lui per condanna" ha risposto lui prendendole la mano, la quale aveva iniziato a tremare.
"Perché sono stati uccisi? E perché io sono viva?" Ha chiesto lei stringendo la mano libera a pugno in un possibile impeto di rabbia.
"Perché erano i capostipiti della tua famiglia, lui ha tentato un colpo di stato per ottenere il potere senza ricorrere al nostro... Al loro patto fatto anni fa." Ha ribattuto lui, correggendosi alla fine. "Riguardo la seconda domanda, loro sentivano che qualcosa non andava e ti hanno affidato alla tua attuale famiglia... Pochi giorni dopo sono stati uccisi e i tuoi familiari hanno preso mio nonno e lo hanno ucciso dopo averlo reputato colpevole." Ha continuato lui stringendole la mano in un gesto affettuoso per aiutarla a metabolizzare la notizia.
"Quale era questo dannato patto?" Ha domandato lei chiudendo gli occhi e respirando a fondo.
"Beh, vedi... Quando eravamo dei neonati, i nostri genitori hanno fatto una specie di rituale. Siamo stati promessi sposi per riunire le famiglie e mettere fine alla guerra tra i due clan, un po' come due clan di mafiosi che si fanno la guerra a vicenda e uniscono in matrimonio i figli per mettere fine a tutto" ha risposto lui con calma, addolcendo lo sguardo verso la ragazza e rimanendo soddisfatto del paragone usato. "Ma mio nonno non voleva assolutamente un Ardelean al potere sulla nostra famiglia quindi ha ucciso anche i miei genitori, riuscendo a nascondere bene l'evidenza al punto da non essere giustiziato da noi. Ha confessato tutto prima di morire. Penso tu possa immaginare l'odio e il risentimento che provo io stesso nei suoi confronti" ha continuato osservando le reazioni della ragazza, la quale pareva estremamente presa dalla storia. Lei ha annuito in risposta e ha fatto uno sguardo tagliente.
"Quindi siamo figli di mafiosi?" Ha chiesto lei confusa, non capendo il vero punto. Lui ha emesso una risata divertita. Ne aveva sentite tante in vita sua sulla sua famiglia ma mai che fosseri mafiosi.
"No, no, niente del genere. Ma... Beh, ecco... Ugh... A questo farai fatica a credere ma ti assicuro che non sto mentendo." Ha iniziato a dire lui prendendo un respiro. "Siamo due vampiri." Ha affermato poi guardando incerto la giovane, la quale aveva spalancato gli occhi e poi si era messa a ridere, divertita dalla sua affermazione.
"Sì, certo. Vampiri." ha ripetuto lei continuando a ridere. "Per un attimo mi hai quasi fregato, Lucian" ha detto lei spostando lo sguardo sui suoi genitori adottivi, i quali erano mortalmente seri.
"Ascoltalo, (t/n)" ha detto semplicemente Grace con aria colpevole.
"Cosa? Oh, e andiamo, non ditemi che ci credete. Non ho mai bevuto sangue, non ho canini e mangio tranquillamente cibo normale." Ha constatato lei incrociando le braccia.
"C'è una spiegazione a ciò. Ed essa sarebbe che le femmine di vampiro, nonostante siano purosangue, non sviluppano i sensi fino a che non vengono morsi. I tuoi sensi sono solo addormentati al contrario dei miei ma ben presto dovresti iniziare a sentire i tuoi bisogni svegliarsi, o meglio, cercare di risvegliarsi" ha spiegato lui serio.
"Svegliarsi." Ha ripetuto lei incredula con sguardo di sfida. "E come dovrebbe accadere? Sentiamo" ha continuato, non credendogli.
"La prima cosa sono i dolori ai canini. Li sentirai spesso in caso di emozioni forti come rabbia o eccitazione. Successivamente sentirai l'urgenza di cacciare ma, ovviamente, non ne sarai capace fino a che non verrai morsa" ha spiegato lui con un leggero sorriso.
"E hai prove per dimostrare ciò, vampiro?" ha domandato tagliente lei, sempre con tono di scetticismo nella voce.
"Ti spaventeresti" ha affermato lui come il sorriso spariva dal suo volto. Insomma, non ditemi che voleva davvero vederglielo fare...
"No, avanti. Prego, sono tutta occhi" ha intimato lei come lui ha spostato lo sguardo sulla famiglia (t/c). Ryan ha ricambiato lo sguardo e ha annuito in segno di assenso quindi lui ha rilassato i muscoli e ha aperto la bocca e sollevato il labbro superiore, rendendo visibile i denti bianchi e ben curati... Si è girato di scatto verso di lei e due canini affilati si sono prolungati e si sono resi visibili come i suoi occhi assumevano una tonalità rossiccia.
"OH PORCA PUTTA-" ha iniziato a urlare lei sentendo il sibilo che lui aveva prodotto mentre apparivano le zanne. Sembrava praticamente come un gatto che non vuole gli si avvicinino, soffiando e mostrando i denti. "Wow... No, non è possibile, c'è il trucco." Ha detto lei ricomponendosi ma avendo un tono incerto.
"Vuoi toccare ed esserne sicura tu stessa?" Ha chiesto lui con i canini ancora in posizione. Lei ha annuito e si è avvicinata a lui allungando una mano e toccando con fare insicuro le sue zanne. Ha toccato i denti affilati per tutta la lunghezza fino ad essere certa fossero veri e poi ha ritratto la mano. Lui, nel mentre, non si era mosso di un millimetro e le aveva dato tutte le libertà possibili. Vedendola sussultare la richiuso la bocca e ritratto i denti.
"Non è possibile... Tutto questo è irreale, i vampiri nemmeno esistono." Ha detto lei ad alta voce inziando a camminare avanti e indietro vicino al tavoli. Quelle parole erano più per convincere sé stessa che gli altri.
"(T/n), tesoro... So che non è una cosa facile da credere ma devi fartene una ragione. I vampiri sono reali, quello è sempre stato il tuo mondo e dovrai entrare a farne parte un giorno" ha detto Ryan sicuro e con risolutezza, guardando con sguardo affettuoso la figlia.
"Ma io non voglio sposarlo." Ha detto lei ad alta voce facendo spalancare gli occhi a Lucian.
"Come sarebbe a dire?" Ha domandato lui guardandola incredulo.
"Scusami, Lucian, non offenderti, sei un bel ragazzo e tutto ma non ti conosco." Ha risposto lei guardandolo con nervosismo. Lui, in reazione, ha emesso un respiro profondo e sollevato.
"Ci conosceremo. Posso rimanere qui e staremo assieme, imparerai a conoscermi come io imparerò a conoscere te. I tuoi genitori mi hanno anche detto di restare in camera tua in cui, tra l'altro, ho dormito la notte scorsa. Ci conosceremo, vedrai" ha rassicurato lui come lei ha guardato storto i suoi genitori adottivi.
"Come sarebbe a dire in camera mia?" ha chiesto lei velenosa.
"Figlia mia, è il tuo destino e devi imparare a conoscerlo. Oltretutto non possiamo mandarlo in albergo" ha spiegato brevemente Grace.
"MA C'È UN SOLO FOTTUTO LETTO IN CAMERA MIA. VOLETE SERIAMENTE FARMI DORMIRE CON UNO SCONOSCIUTO?!" Ha sbraitato lei allargando le braccia infastidita.
"Hey! Che vorresti dire? Non sono quel tipo di ragazzo, sono stato educato in ben altro modo. Sarò rispettoso, non preoccuparti di me" si è lamentato Lucian incrociando le braccia e guardandola dal basso dato che lui era seduto e lei era in piedi.
"È la tua parola contro la mia, Lucian." Ha ribattuto lei spostando il peso del corpo sull'altro piede.
"(T/n), lui dormirà con te, che ti piaccia o no. Tanto sei gran parte del tempo al college, lui non causerà fastidi in camera tua." Ha imposto Ryan alzandosi minacciosamente.
"Tch. Come vi pare." Ha ringhiato lei indirizzandosi verso le scale all'angolo della stanza.
"Dove vai?" Ha chiesto Grace confusa vedendo la figlia andare a grandi passi verso il piano di sopra.
"In camera mia." Ha risposto lei, secca.
Lucian si è alzato e l'ha seguita silenziosamente, con attenzione, quasi avesse paura che lei potesse attaccarlo da un attimo all'altro. E, sì, insomma... Anche se i vampiri femmine avevano i sensi dormienti fino a che non morse erano comunque altamente pericolose e aggressive quando non erano in loro. Un vampiro femmina era più spietato e meticoloso di un maschio, se lei avesse voluto avrebbe potuto uccidere anche se ancora non lo sapeva.
Quello che lo preoccupava erano gli istinti di caccia che l'avrebbero invasa nei successivi mesi...

End chapter.
Allora? Che ne pensate di questo patto? E riuscirà (t/n) ad accettare la sua indole e il suo destino? Voi come avreste reagito?
Commentate e ditemi le vostre idee!

Vi piace questo capitolo? Supportate la storia con voti e commenti e, se volete, condividetela con gli amici che potrebbero essere interessati a questa storia, mi farebbe molto piacere 💜💜

Passate a leggere le altre storie, mi farebbe davvero piacere c:

In questo capitolo, da Randy è tutto. Ci vediamo nel prossimo capitolo/nella prossima storia che aggiornerò...
BYE BYEEEEEEEE!!!

𝐴 𝑉𝑎𝑚𝑝𝑖𝑟𝑒'𝑠 𝐿𝑜𝑣𝑒 𝑆𝑡𝑜𝑟𝑦 //Vampiro × Lettore\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora