(T/N)'s P.O.V.
Appena finito di mangiare, tu e Lucian siete andati nuovamente in camera tua al piano di sopra e lui si è steso nel letto, mettendosi su un lato.
Sei andata a cambiarti nel bagno attaccato alla tua camera, controllando attentamente che il ragazzo dai lunghi capelli neri non sbirciasse dalla serratura della porta. Ti sei spogliata, osservando il tuo corpo allo specchio per qualche secondo... Un vampiro. Tu eri un vampiro. Quel corpo avrebbe sviluppato velocità, agilità e forza necessaria a spezzare il collo a un essere umano... Hai rabbrividito al pensiero. Insomma, tu avresti avuto la forza necessaria a uccidere qualcuno? Terrificante.
Ma era ciò che eri. Ciò che saresti diventata se avessi ceduto al giovane vampiro nella tua stanza, era ciò che eri destinata a diventare. Ma Lucian aveva detto che non eri costretta a uccidere e che potevi nutrirti dalle sacche fornite dai vampiri che lavoravano in ospedale... Era un bene, no? Cosa ti fermava dal dirgli di sì subito? Insomma, eri affascinata da Lucian, dalla sua... No. Vostra specie. Saresti stata forte, veloce, decisamente più resistente a tutto... Cosa ti impediva di dirgli di sì? "Il fatto che dovrai sposarlo." Ha risposto la tua mente per te. Insomma, sì, Lucian era davvero bello e intelligente, attirava l'attenzione... Ma tu eri presa da Blake. E Blake era umano, non volevi vivere in eterno e vederlo morire... "Ma accadrà lo stesso, (t/n)" ha avvisato il tuo subconscio, ricordandoti che anche da mezza umana avresti comunque vissuto più di lui.
Hai stretto i pugni con forza, arrabbiata da ciò che eri. Eri furiosa, insomma... Perché dovevi essere un vampiro? Perché dovevi vivere così a lungo e vedere o tuoi cari morire?! Ryan, Grace, Blake... Perché tu sì e loro no? Perché è successo ciò che è successo a Selene e Vlad? "I tuoi veri genitori"... A quel pensiero hai contratto la mandibola, stringendo i denti fino a sentire dolore. Eri arrabbiata. Arrabbiata perché a causa di un inutile odio loro erano morti, arrabbiata perché non hai avuto l'occasione di voler loro bene, arrabbiata perché ricordavi a malapena le loro voci... E arrabbiata perché non sentivi così tanto dolore per la loro perdita. Beh, eri piccola, non li conoscevi davvero ma erano comunque persone che per tre anni ti hanno voluto bene e cresciuta senza farti mancare niente... Ma comunque non era abbastanza da darti la voglia di piangere.Ti sei messa in fretta e furia una maglietta a mezze maniche (c/p) e un pantalone del pigiama color (c/p) come dentro fremevi di rabbia. Eri furiosa e non riuscivi a capire cosa tra tutto ciò che ti passava nella testa ti facesse arrabbiare di più.
Sei uscita dal bagno, sbattendo la porta dietro di te e ti sei seduta a bordo letto, prendendoti la testa tra le mani; Lucian ti ha guardato confuso e si è sollevato e ha gattonato verso di te per poi passare una gamba dal lato opposto al tuo e avvicinandosi a te silenziosamente. Tu eri tra le sue gambe, le sue braccia sono strisciate lentamente attorno al tuo busto e ti hanno stretta leggermente al suo petto tonico. Eri troppo arrabbiata anche solo per allontanarlo, se lo avessi fatto probabilmente avresti gridato... E sapevi benissimo che non era colpa sua per nulla di ciò che ti circolava in testa quindi non era il caso di prendersela con lui.
"Percepisco la tua rabbia... Cosa è successo?" Ha chiesto lui poggiando la testa alla tua schiena, vicino alla spalla, e stringendo leggermente la presa sulla tua vita.
"Lascia perdere." Hai quasi ringhiato tu utilizzando un tono più scorbutico e duro di quello che volevi. Lui si è irrigidito a quelle parole ma non ti ha detto nulla a riguardo.
"(T/n), piccola, sono il tuo promesso sposo... Permettimi di ascoltarti" ti ha richiesto gentilmente lui muovendo un pollice su e giù in un gesto confortante contro il tuo fianco. Hai preso un profondo respiro per poi sospirare pesantemente, un gesto mirato a cercare di calmare la profonda ira che avevi in corpo.
"Lucian... È che... Uff" hai sbuffato alla fine tirando un cazzotto al materasso, a pochi centimetri dalla gamba magra e pallida di Lucian, la quale avevi notato fosse nuda. Non avevi guardato bene il giovane entrando nella stanza, abbassando lo sguardo sulle sue braccia attorno al tuo corpo hai notato fossero nude anche esse. Indossava solo un paio di boxer blu scuro che lo coprivano fino a metà coscia e una canottiera a giro-maniche nera che gli copriva il petto e la pancia. Braccia e gambe erano interamente scoperti.
Il ragazzo si è irrigidito di nuovo nel vederti tirare quel pugno così vicino alla sua gamba, probabilmente ha pensato lo volessi colpire.
"(T/n)... Permettimi di capire cosa ti turba..." Ha detto lui afferrandoti le mani nelle sue e avvolgentele attorno al corpo per evitare che tu avessi altri scatti.
"Odio ciò che sono... Lo odio, odio la mia storia, odio dover veder morire le persone a me care, odio avere l'idea di dover conoscere persone e doverle abbandonare per non far sapere cosa sono e odio sapere che ho dei genitori che non conoscerò mai. E mi fa incazzare. Mi fa incazzare il fatto che non potrò mai conoscerli e che non mi viene da versare nemmeno una lacrima per loro!!" Hai buttato fuori tu come delle lacrime amare lasciavano i tuoi occhi e cadevano sulle sue braccia.
"(T/n)... Come puoi odiare ciò che sei se non hai nemmeno mai provato ad esserlo davvero? Oltretutto, per i tuoi genitori, posso capirlo... Non hai veri ricordi di loro, non sai che vampiri erano. È normale tu ti senta in quel modo... Potrò darti dei loro ricordi se deciderai di stare con me, ti mostrerò che tipo di genitori erano e come ti trattavano... Forse in quel modo cambierà qualcosa" ha provato a rassicurarti lui stringendoti a sé. Se avesse potuto guardarti negli occhi avrebbe visto la tua sofferenza, la tua rabbia e la tua tristezza. I tuoi occhi stavano parlando, anzi urlavano. Stavano gridando che non era giusto, che odiavi quella vita e che volevi i tuoi genitori... I tuoi veri genitori.
"Vorrei che tutto questo non fosse mai successo... Vorrei averli conosciuti..." hai mormorato con voce in un mix di rabbia e tristezza.
"Lo so, piccola... Anche io vorrei essere cresciuto con i miei genitori ma i ricordi sono l'unica cosa che ho di loro... Non odiare ciò che sei, loro non sono morti a causa di ciò... Loro sono morti per la sete di potere di un mostro cattivo ed egoista e non c'è molto tu possa fare per ciò... Ma sappi, e me lo ricordo bene, che loro ti volevano bene. Tu eri il loro gioiello più prezioso, non avrebbero mai rinunciato a te... Lo hanno fatto per salvarti, hanno dato la vita per te." Ha detto lui con sicurezza per poi sollevarti tra le braccia e mettere le gambe sotto di te e stringendoti al petto. Hai percepito il suo petto caldo contro il tuo volto, i suoi muscoli flettersi e rilassarsi sotto i suoi movimenti fluidi e tranquilli.
"Mi parlerai mai di loro?" Hai chiesto con le lacrime agli occhi per poi passare debolmente le braccia attorno al suo petto e stringerti a lui.
"Ti parlerò di loro... E, chissà, magari un giorno ti farò vedere qualcosa. Ho un loro anello con una goccia del loro sangue nascosto nel loro castello, volevano lo avessi tu per conoscerli meglio quando saresti stata morsa... È solo tuo, solo tu puoi usare quel sangue per conoscerli." Ti ha informata lui baciandoti la tempia.
"Vorrei che loro fossero qui... Vorrei che loro fossero vivi..." Hai sussurrato con violenza, con la rabbia e il rimpianto di non aver potuto aiutarli... Saresti dovuta morire con loro.
"(T/n)..." Ha detto lui in un mormorio per poi stringerti al petto con forza... E solo in quel momento ti sei resa conto stesse tremando. Stava soffrendo, stava sentendo dolore a quelle tue parole, era ferito e triste... Anche a lui mancavano i suoi genitori e, probabilmente, gli mancavano anche i tuoi.
"Lucian... Hey, che hai?" Hai domandato sollevandoti e guardandolo negli occhi. I suoi occhi marroni erano lucidi e varie venature rosse erano ben visibili nei suoi occhioni, stava combattendo contro sé stesso per non piangere.
"Tu sei l'unica persona che mi è rimasta... Selene e Vladimir erano gli unici che mi trattavano bene oltre a mamma e papà, ho solo te... Io ho solo te..." Ha ripetuto, dicendolo prima con calma, poi abbassando la voce.
"Scusami, Lucian... Ho parlato della mia rabbia senza considerare i tuoi sentimenti e la tua sofferenza... Mi dispiace" ti sei scusata per poi staccarti da lui e stendendoti sotto le coperte, al tuo posto. "Vieni?" Hai chiesto come lui ha annuito e ti ha raggiunto sotto le coperte. Ti ha fatto un debole sorriso per poi chiudere gli occhi e rilassarsi.
"Buonanotte, principessa" ti ha detto lui riaprendo gli occhi e fissandoli su di te. Aveva uno sguardo intenso, pareva che stesse controllando nei meandri della tua anima.
"Buonanotte... Lucian" hai mormorato tu chiudendo gli occhi e scivolando in un sonno profondo, la rabbia e la tristezza provati scivolando via da te, finalmente lasciandoti libera.Lucian's P.O.V.
Ha osservato la tua fragile figura rilassarsi. Il respiro ancora un po' tremante a causa delle lacrime di rabbia di poco prima.
Ha fatto un sorriso spontaneo, leggero... Era riuscito a fare in modo lei si fidasse abbastanza per farla parlare con lui di cosa la turbava... Oppure lei aveva solo bisogno di sfogarsi. In entrambi i casi lei aveva parlato con lui... E mai i ricordi più felici e dolori lo hanno divorato vivo.
Lui era sempre scappato dai ricordi felici, li odiava. Perché? Semplice, perché i ricordi felici colpivano il suo cuore con più forza e violenza di quelli tristi. Facevano più male, ecco.Ha sospirato, cercando di scacciare i ricordi coi suoi genitori e quelli della ragazza che aveva di fronte. Ci ha messo tutta la sua forza di volontà per non piangere... Lo zio Gabriel lo avrebbe punito se lo avesse visto piangere.
"Qui sei al sicuro, nessuno ti punirà" aveva ripetuto la voce della giovane dai (l/c) capelli (c/c) che lo aveva rassicurato poche ore prima. Già, doveva sentirsi al sicuro... Eppure aveva comunque paura. Era stato punito così tante volte e in così tanti modi diversi nel corso della sua vita...
Ha rabbrividito come gli è parso di sentire il suono della cinghia sibilare nell'aria e, per un istante, si è preparato a subire il colpo sulla schiena... Ma nulla è arrivato.
"È ovvio che non ti ha colpito nulla, Gabriel non è qui."Lo ha ripreso la voce nella sua testa, dandogli indirettamente dello stupido. Ha annuito ed è strisciato davanti a (t/n) per poi avvolgere la sua figura dormiente con le pallide braccia e stringersela al petto. "Ti amo, (t/n)... Sei il mio posto sicuro..." Ha mormorato lui a bassissima voce per poi rilassarsi. E così, in preda ai ricordi, è scivolato in un pesante sonno senza sogni.Oye guys!
Che ne pensate? Vi piacciono i pensieri che sono saltati fuori?
Cosa ne pensate di Lucius e (t/n)? Vi piace come sto giostrando i loro pensieri e caratteri?
Fatemi sapere con un commento!Passate a leggere le mie altre storie fino a che aspettate per aggiornamenti! Sono sicuro non ve ne pentirete~
Abbiate una buona giornata/nottata, Randy stacca e si augura di vedervi nel prossimo capitolo/nella prossima storia...
BYE BYEEEEEEEEEEEE!!!

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𝐴 𝑉𝑎𝑚𝑝𝑖𝑟𝑒'𝑠 𝐿𝑜𝑣𝑒 𝑆𝑡𝑜𝑟𝑦 //Vampiro × Lettore\\
VampireRank #1 in "vampireromance" "A nessuno dispiacque vederlo morire, l'unica ero io." Allora ragazzi, qui ci sarà una storia su un mio OC vampiro, la sua storia la scoprirete leggendo. Quella fr...