Thanks... My King.

202 20 13
                                    

(T/N)'s P.O.V.

Stavi pulendo la cucina, era mattina, saranno state le dieci forse e tu eri l'unica sveglia.
Domani sarebbero tornati i tuoi genitori quindi tu e Lucian sareste stati soli per ancora un giorno.

La sera precedente, dopo tutta la sfuriata e i messaggi di Blake, tu e il vampiro a cui eri promessa sposa avete passato la notte a chiacchierare al chiaro di luna, avete parlato del più e del meno e siete stati abbracciati tutto il santo tempo. Era davvero una bella sensazione avere qualcuno che ti proteggesse e ti amasse in quel modo, Blake non è mai stato così gentile e non ha mai guardato le stelle e la luna con te.
Lucian era stato gentilissimo e affettuoso e la parte migliore era che sentivi che i suoi sentimenti erano reali grazie all'unione che stavate sviluppando. Alla fine siete giunti a un accordo: tu gli avresti dato una seria opportunità e lui sarebbe rimasto in America il necessario per permetterti di sceglierlo. Era un bel piano e veniva a favore di entrambi quindi ti rendeva alquanto felice. Ciò che ti preoccupava era il messaggio di Blake... Sapevi benissimo avesse in mente qualcosa e ti aspettavi seriamente che lui sarebbe venuto a fare un'altra scenata. Nel giro di un mese si era seriamente trasformato, da quello che lasciava sempre correre a quello che non faceva altro che scenate di ogni genere ma (probabilmente) era dato dal fatto che ti stavi legando a qualcun altro e lo stavi mettendo da parte.

Hai sentito qualcuno bussare alla porta di punto in bianco, suono talmente improvviso che ti ha fatta sobbalzare.
Per quanto tu volessi essere sorpresa, purtroppo sapevi già benissimo chi fosse.
Hai guardato le scale per andare in camera tua, tendendo l'orecchio per sapere se Lucian si fosse svegliato, ma non hai sentito alcun suono al piano di sopra.

Toc toc toc!

Ha suonato di nuovo la persona facendoti gesticolare in aria dal nervoso.
"Sì, arrivo!" Hai esclamato tu camminando fino alla porta e guardando dallo spioncino... Ovviamente era Blake. Quale gioia, no?

Hai aperto controvoglia la porta alzando gli occhi al cielo e hai visto il tuo amico tenere le braccia incrociate e uno sguardo con annesso sopracciglio alzato in modo sarcastico.
"Grazie per aver aperto, tesoro" ha ringraziato lui con un sorrisetto.
"Blake, che vuoi?" Hai domandato tu con un mezzo ringhio e guardandolo storto.
"Posso entrare? È buona educazione far entrare gli ospiti" ha ridacchiato lui prendendoti palesemente per gli zibidei.
"Blake. Cosa. Vuoi?" Hai ripetuto tu a denti stretti mettendo pausa tra le parole per rendere chiaro il concetto che non lo volessi attorno.
"Woah, calma bambola" ha risposto lui alzando le mani in un gesto difensivo. "Vorrei parlare, posso entrare per favore?" Ha chiesto poi lui con una finta espressione da cane abbandonato.
"Uff, entra." Hai sbuffato tu spostandoti e facendogli spazio per entrare, cosa a cui lui ha sorriso ed è entrato come se fosse casa sua. Alla faccia dell'arroganza. "Ebbene?" Hai fatto tu cercando di arrivare al punto.
"Beh... Volevo scusarmi seriamente per ieri, sono stato uno stronzo" ha detto il ragazzo gotico spostando il piercing al labbro con la lingua, tipico gesto che faceva quando era nervoso.
"Ok, e?" Hai domandato tu alzando un sopracciglio.
"Come sarebbe a dire e?" È scattato sulla difensiva lui preso contropiede da tale breve e circoncisa risposta.
"Semplice, il problema non è solo come ti sei comportato ieri, Blake" hai introdotto tu guardandolo nei suoi occhi azzurri. "Il problema è come ti sei comportato da un mese a questa parte. Attaccavi di continuo Lucian, avevi sempre la scusa pronta per essere un arrogante, usavi termini per riferirti a Lucian che parevano davvero razzisti e facevi battutine di continuo di una pochezza che, davvero, faceva pietà. Eri sempre pungente e scorbutico per qualsiasi cosa, sai che non sopporto quelle persone e tu ne sei diventato l'incarnazione" hai spiegato poi gesticolando, con la speranza che lui seguisse il discorso e capisse. "Per non parlare delle prese per gli zibidei che mi hai rifilato negli ultimi sei o sette mesi." Hai aggiunto alla fine incrociando le braccia al petto.
"(T/n), mi dispiace, ok? Ti chiedo scusa, so di essere stato uno stronzo e mi duole ciò" ha risposto lui con tono abbastanza da vittima. "Mi dispiace per il rumeno, più o meno, ma non l'ho preso affatto in simpatia da dopo che mi ha definito un reietto, non sopporto quelle cose e ho solo reagito di conseguenza" si è parato il culo suonando estremamente incoerente con il suo comportamento solito.
"Ah, certo. Fai il menefreghista con chi vuoi quando li prendi in antipatia ma se ti toccano ciò su cui pisci diventa una guerra, mi pare ovvio." Hai ribattuto sarcastica con un sorriso amaro e un'alzata di occhi al cielo tattica. "Punto uno smetti di riferirti a Lucian in quel modo, sembri un razzista, e punto due... Ti prego, vattene da Marianne e smettila di accollarti a me solo per usarmi come ripiego. Da quando è apparso Lucian hai iniziato a sentirmi lontana perché ci passavo parecchio tempo assieme e si nota che ciò ti dà fastidio." Hai aggiunto poi con tono gelido e distante, ottenendo un'occhiataccia da lui.
"Tesoro, se la mia migliore amica. È normale mi dia fastidio che tu gli stia così dietro mettendo da parte me" si è difeso lui parandosi nuovamente il fondo schiena allargando le mani ai lati del corpo per esasperazione.
"Sei proprio incoerente, Blake..." Hai mormorato a voce abbastanza alta da farti sentire. "Prima mi dici che ti piaccio, poi che hai preso in antipatia Lucian per averti chiamato un reietto, ora mi dici che ti dà solo fastidio io ci stia assieme... Amore, fai pace col cervello." Hai ribattuto successivamente per poi usare un soprannome sarcastico.
"(T/n), ti prego... Mi conosci, sai che ti voglio bene" ha detto lui guardandosi attorno muovendo solo le pupille, palesemente si trovava a disagio e stava cercando una scappatoia.
"Ma non ti sei comportato affatto come se me ne volessi, Blake. Hai fatto il figlio di puttana, mi hai appesa al ramo per una troia per mesi e mesi, mi hai abbandonata e hai approfittato de miei dannati sentimenti per te. Io ero innamorata di te, Blake. Lo ero davvero." Hai detto tu prima che lui ci appiccicasse qualche altra leccata di culo. Eri davvero stanca di tutto ciò, non volevi più vederlo.
"Tesoro, ti prego, ascoltami... Ok, sì, hai ragione, sono stato uno stronzo con te, ho approfittato dei tuoi sentimenti comportandomi da vero narcisista ma ti assicuro che mi dispiace." Si è giustificato lui avvicinandosi a te con un sorrisetto, e più lui si avvicinava e più passi indietro tu facevi. "Io ci tengo a te e posso assicurarti di aver chiuso con Marianne. Ho chiuso con lei, l'ho vista ieri e ci ho tagliato i rapporti, l'ho fatto per te" ha detto con sicurezza poi prendendoti la mano sinistra nella sua e portandosela alle labbra fino a baciarti il palmo della mano. "L'ho fatto per noi, piccoletta" ha sorriso poi facendo qualche altro passo verso di te... E per farne qualcuno indietro ti sei ritrovata premuta con le spalle al muro.
La paura ti ha attenagliato, non avevi idea di cosa potesse accadere ora, sentivi come una morsa oscura al petto che ti impediva di respirare... E in quel momento hai silenziosamente pregato che Lucian si svegliasse e venisse in tuo soccorso.
"Blake, va' via" sei riuscita a sussurrare come hai sentito il tuo cuore battere a mille dall'ansia e dalla paura che provavi. Non avevi idea di cosa aspettarsi ma mai in vita tua hai avuto paura del tuo migliore amico... Mai.
"Perché? Voglio solo riappacificarmi con te. Tu mi piaci, piccola... E mi dispiace tanto" ha sussurrato lui in rimando premendosi con tutto il corpo a te. "Ho pensato a te ieri notte, mentre mi scopavo Marianne. L'ho fatto spesso perché so che tu mi daresti più soddisfazione, sei più bella, più dolce e ho sempre desiderato metterti le mani addosso e possederti..." Ha iniziato a parlare lui facendoti rivoltare lo stomaco. Non avevi idea di cosa stesse accadendo ma Blake ti stava facendo accapponare la pelle. "Ho sempre voluto averti... Ma, ahimè, io non riesco ad amarti come vorresti. Mi piaci, sì, mi piace soprattutto tu abbia bisogno di me, mi piace avere qualcuno che mi desideri, fa bene al mio ego. Mi sono sempre detto di evitare, andavo sicuro che sarei riuscito a resistere e a superare questo desiderio di infilarmi tra le tue gambe... Avevo così tanto desiderio di essere tuo che nemmeno ti immagini" ha continuato a raccontare lui facendoti salire un conato di vomito alla gola. Praticamente ti vedeva come un oggetto, voleva solo fotterti e divertirsi con te. "Così, alla fine, ho deciso di farmi Marianne per togliermi il desiderio di dosso. Ti ho pensata ogni singola volta; volevo i tuoi baci, non i suoi. Tu mi piaci, (t/n)... Mi piaci tanto. Però avevi ragione... Non era lei il mio cagnolino, ero diventato io il suo cagnolino. Le stavo sempre dietro e correvo quando chiamava, ogni singolo suo richiamo... Io correvo da lei. Ma non pensare io la amassi, non è così. Era la mia bambola gonfiabile, mi serviva a sfogare i miei istinti, la mia rabbia, le mie frustrazioni. Ma ti posso assicurare che io voglio solo te." Ha detto infine sollevandoti il meno con le dita pollice e indice prima di guardarti con intensità. I suoi occhi azzurri erano fissi nei tuoi, avevano una fortissima nota di lussuria e pareva fosse interamente preso da quel momento. Fino a che non si è abbassato su di te e ha premuto le sue labbra sottili sulle tue.
Hai spalancato gli occhi, come lui li aveva chiusi, e hai cercato di dimenarti per quanto possibile mentre la tua sensazione di paura e pericolo esplodevano nel tuo cuore e nel tuo cervello. Ogni tuo singolo campanello di allarme stava suonando rumorosamente nella tua testa, il tuo cervello aveva una sola parola in mente: CORRI.
"Mmmmhhh!!!" Ti sei lamentata cercando di liberare il volto dalla sua presa agitandoti e dimenandoti ma senza alcun risultato. "Lucian, ti prego, aiutami!" Hai esclamato nella tua mente sentendo le lacrime agli occhi dalla paura e dalla rabbia che stavi provando.
"Dio, piccola, che bella sensazione" ha emesso lui in un gemito afferrandoti il labbro inferiore tra le sue per poi tirarlo leggermente verso di lui; e subito dopo ha nuovamente premuto le labbra sulle tue, insistendo per farti schiudere le labbra... Voleva marcarti.
"LUCIAN!!" Hai urlato nella tua testa come hai infilato le unghie nel polso di Blake per farti mollare o per smuoverlo... Ma hai solo ottenuto un gemito di piacere e la sensazione di qualcosa indurirsi contro il tuo ventre.

𝐴 𝑉𝑎𝑚𝑝𝑖𝑟𝑒'𝑠 𝐿𝑜𝑣𝑒 𝑆𝑡𝑜𝑟𝑦 //Vampiro × Lettore\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora