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Rimasi chiuso in camera mia per tanto tempo, non volevo ne vedere mio padre ne dover subire le sue stupide domande, come se in qualche modo gli importasse di me, ma comunque all'ora di cena dovetti per forza scendere in cucina, lo facevo solo per mia madre che per quanto non si fidasse neanche un po' di mio padre, le mancavano quei piccoli momenti dove mangiavamo tutti insieme a tavola, discutendo del più e del meno. Mancavano anche a me quei momenti, ma purtroppo mio padre è cambiato, se ne è andato di casa dicendo "tornerò molto presto, non riuscirei a vivere neanche un secondo senza di voi" peccato che tornò dopo sette anni.
E mentre pensavo a tutto ciò, ero a capotavola a guadare i due che discutevano del più e del meno, mentre in sottofondo c'era la televisione con il volume basso, non sapevo esattamente cosa mio padre si stesse aspettando da me, forse un semplice "scusa" per avergli risposto malissimo, ma se lo avessi dovuto fare, anche a me sarebbe piaciuto tanto sentire uscir dalle sue labbra un semplice "scusami" sarebbe bastato quello, ma non fu così.
Mio padre posò lo sguardo su di me, mentre sorrideva per la conversazione di poco prima con mia madre
«allora Jungkook, come va a scuola?»

alla grande, scopo con il mio professore di matematica, papà.

Sorrisi dopo aver pensato a quella frase, poi lo guardai e gli risposi, facendo finta di nulla
«oh a scuola va tutto bene, ho avuto qualche problema con matematica, ma il mio professore mi ha dato delle ripetizioni e sono state utili»

in poche parole mi sfonda ogni santo giorno

«bene, mi fa piacere»
«già anche a me»
Sia io che mia madre sapevamo fin troppo bene di come era fatto mio padre, perciò nessuno dei due aveva minimamente accennato di me e del mio ragazzo, ma quello ad iniziare il discorso fu lui, anche se inconsapevolmente e io lo bloccai immediatamente.
«tornando al discorso di prima, che è successo al tuo collo? Che sono quei cosi?»
«oh nulla nulla, non ti preoccupare»
«hai una ragazza?» scossi la testa e abbassai la testa, posando lo sguardo sulla mia posata
«allora che sono?»
«papà ho detto che non sono niente di che, ora lasciami perdere.»
Mi alzai da tavola e me ne andai in camera, mi cambiai e mi misi a letto, non volendo innervosirmi ancora di più.

Il giorno dopo quando andai a scuola, cercai subito Taehyung e appena lo vidi andai da lui, per poi andare in sala professori, dove gli raccontai a grande linee cosa mi aveva detto mio padre la sera prima.
«non so per quanto deve rimanere a casa, ma già mi ha rotto il cazzo»
«capisco ma Jungkook, sei a scuola, attento a come parli» ridacchiò spingendomi contro la parete
«professore, le ricordo anch'io che siamo a scuola, certe cose non le potrebbe fare, lo sa?» ridacchiai anch'io, facendo scendere lentamente l'indice lungo il suo petto
«eppure tu lo stai facendo, piccoletto.»
«mmh già, ma non sembra dispiacerti» lo guardai per poi spostare lo sguardo sulle sue labbra, il bacio non tardò ad arrivare e poco dopo portai le braccia intorno al suo collo, facendolo avvicinare di più a me.
Percorse tutta la mia schiena con entrambe le mani e una volta arrivato ai fianchi, li strinse con possessione e questo mi fece mugolare, mordendogli il labbro per ripicca.
Ghignò e mi lasciò fare, iniziando a palpeggiare il mio sedere, ma poco dopo ci dovemmo staccar l'uno dall'altro a causa della campanella che determinava all'inizio delle lezioni
«vai, continuiamo dopo» ridacchiai e gli diedi un piccolo bacio a stampo prima di uscire dalla stanza.

//scusatemi per l'assenza ma devo studiare un sacco questi giorni, neanche sapevo che scrivere quindi non so manco se sia carino o meno sto capitolo però okay

Comunque la storia è arrivata a 73mila letture, sto urlando tantissimo.🥺💗

𝔣𝔦𝔩𝔩 𝔪𝔢 𝔲𝔭 𝔡𝔞𝔡𝔡𝔶 || VkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora