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Elizabeth

L'inverno si stava avvicinando, era metà dicembre, dopotutto. Hogsmeade era ricolma di studenti di Hogwarts e io e Rob non eravamo da meno.

Zoey aveva deciso di restare a scuola, il giorno di quell'uscita, aveva qualche lettera da mandare a quanto pare. Amar e Marie studiavano, come sempre.

Mi strinsi nella sciarpa per ripararmi dal vento freddo, sperando di non incontrare paparazzi molesti. All'interno della scuola ero al sicuro, ma fuori no.

«Allora, che ti va di fare?» mi chiese Robert.

«Sinceramente tutto quello che chiedo ora è una burrobirra fumante e un tortino alla zucca...» Risposi, rabbrividendo «Poi dopo farei un salto da Zonko's, che dici?»

Rob accettò la mia proposta e camminammo per la via principale della cittadina, decorata a festa per il Natale con luci e addobbi.

Non vedevo l'ora di tornare a casa per Natale. Mi mancavano mamma e Dave e volevo passare più tempo con Kat. In più, non avrei visto James.

Erano passati più di tre mesi, ma ancora non riuscivo a smettere di pensare a quel bacio e a lui. Ci stavamo ignorando, come avevamo detto, ma allo stesso tempo mi mancava quella settimana che avevamo passato insieme, da quasi amici.

In più, la cotta che avevo per lui non faceva altro che aumentare, più che diminuire, nonostante non parlassimo da mesi.

Eravamo pari nella classifica del Quidditch. Avevamo fatto solo una partita per uno e le avevamo vinte tutte e due. Questo peggiorava ulteriormente la situazione, ricordandomi che eravamo rivali e semplicemente non potevamo stare insieme.

«A che pensi?» mi chiese il mio amico, sfiorandomi la mano mentre camminavamo. La ritrassi subito.

«Al Quidditch. Quella con Grifondoro sarà l'ultima partita dell'anno e sono quasi sicura che sarà quella decisiva. Mi è venuto in mente...» mentii.

L'ultima cosa che il tifoso più accanito di Hogwarts doveva venire a sapere era che mi ero presa un'enorme cotta per il capitano avversario.

«Tranquilla, Liz, li distuggeremo! Non vedo l'ora di vedere la brutta faccia di Potter quando gli soffierai il Boccino da davanti al naso.» rise.

Io ricambiai la risata un po' forzata. Stava cominciando a darmi fastidio questo suo odio incondizionato verso James. Non faceva nulla di male, in fondo.

Entrammo da i Tre Manici di Scopa. Prendemmo un tavolo da due e ci sedemmo, ordinando due burrobirre e un tortino alla zucca.

«Non sai quanto sei fortunata a tornare a casa per le vacanze, Liz... I miei genitori devono fare chissà quale lavoro per lo stupido Ministero e mi tocca stare qui da solo per due settimane.» si lamentò Robert, dopo aver preso un sorso dalla sua bevanda.

«Mi spiace per te, Rob... Io mi divertirò un mondo!» gli feci l'occhiolino ed entrambi scoppiammo a ridere.

La porta si aprì, facendo entrare un po' di vento e luce. D'istinto mi voltai per guardare, ma me ne pentii subito.

James e i suoi cugini entrarono nel pub e si sedettero in un tavolo poco lontano dal nostro. Inevitabilmente, incrociai lo sguardo con il ragazzo. Gli sorrisi quasi impercettibilmente e lui ricambiò, con un velo di tristezza.

Subito fui travolta da un'ondata di malinconia e pentimento. Se prima c'era qualche speranza, dopo il discorso subito dopo il nostro bacio non ce ne erano più.

Sapevamo entrambi che non potevamo essere più di semplici conoscenti. Sarebbe significato buttare all'aria la fiducia di tutte le nostre squadre e le nostre Case e i nostri sacrifici per affermarci come capitani.

Rivalry - James Sirius PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora