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Elizabeth

Erano quasi tre mesi che eravamo tornati a scuola e sembrava quasi tutto tornato alla normalità. Quasi.

Robert Whig sembrava non aver cambiato assolutamente idea, riguardo al fatto di tentare di uccidermi. E questo mi faceva soffrire, considerato che fino a qualche tempo prima era il mio migliore amico.

Ormai tutti i Corvonero avevano accettato la relazione tra me e James e avevano notato che non avevo perso la grinta. La partita contro Grifondoro sarebbe stata quel weekend e avrebbe messo fine al campionato.

Robert non aveva giocato l'ultima partita e non si era più presentato agli allenamenti. Eravamo riusciti a vincere a stento, contro Serpeverde, ma non potevo certo obbligarlo a giocare come nulla fosse.

«Sono esausta!» esclamò Zoey, sedendosi su una delle finestre nel corridoio.

Era stata una settimana pesante, specialmente per le sue cene del Lumaclub. Lei ne era entusiasta, anche se personalmente trovavo il professore particolarmente viscido.

«Abbiamo ancora allenamento, domani mattina...» le ricordai.

Mancavano solo due giorni alla partita, non potevamo certo farci cogliere impreparati.

Lei fece finta di sbattere la fronte contro la parete della finestra: «Oddio... Senza Rob non so se riusciremo a vincere. Chissà quando la smetterà con questa cazzata.»

Feci per rispondere, quando una voce familiare ci interruppe. Robert Whig stava dritto davanti a noi, con due Serpeverde del settimo anno dietro di lui.

«Non è una cazzata, Zoey... State facendo tutti voi una cazzata a stare con questa traditrice.» sibilò.

Mi alzai in piedi. Ero stufa di sentire le sue stronzate, per tre mesi non avevo fatto altro che subire i suoi insulti gratuiti in silenzio. Ero ancora il suo capitano e, soprattutto, una persona. Doveva portarmi rispetto.

«Adesso basta, Robert. Finiscila con queste stronzate.» dissi, a denti stretti ma con molta calma.

Lui rise sarcasticamente, poi si avvicinò a me con fare minaccioso: «Stronzate? Te lo dico io cos'è una stronzata. Il giorno prima parliamo tranquilli di quanto Potter sia odioso e il giorno dopo te lo scopi.»

La sua voce era colma di amarezza, ma non solo. Era geloso. Ecco perché era così arrabbiato, più di tutti gli altri. Maledissi me stessa per non essermene accorta prima.

Io gli piacevo.

Ormai era troppo tardi. Non l'avevo mai visto in quel modo, ma anche se fosse stato ora non provavo altro che rabbia verso di lui.

«Vorresti esserci tu al suo posto, vero? Sei soltanto geloso di lui.» lo sfidai.

Una piccola folla si era già radunata a guardarci, ma non sembrava ci fosse nessun professore nei paraggi. Per fortuna.

Robert scosse la testa, stringendo le labbra «Io ci sono sempre stato per te, cazzo. Ti sono sempre andato dietro, ho seguito ogni tuo ordine, supportato ogni tua scelta. Ma tu appena hai potuto mi hai voltato le spalle.»

Non ero io quella che gli aveva voltato le spalle. Non era mai stata mia intenzione quella di abbandonare i miei amici, soprattutto lui.

«Sono davvero io la traditrice? Non ho mai detto di volerti fuori dalla mia vita, né te né nessun altro. La verità è che tu ragioni con la cosa che hai nelle mutande. La stessa cosa che ti ha spinto a leccarmi il culo per tutti questi anni!»

Non feci in tempo a dire nient'altro, perché la sua mano mi colpì in viso talmente forte da buttarmi a terra. Mi toccai il naso, realizzando che sanguinava.

Zoey corse subito da me, ma il mondo girava come al rallentatore. Vedevo solo il suo sguardo, ricolmo d'odio, e sentivo la rabbia ribollirmi dentro.

Era troppo tardi per fare pace.

James

«Jay! James, ti prego devi venire subito!» Roxy mi correva incontro come una forsennata, il viso preoccupato.

Io alzai lo sguardo dal mio compito di Storia della Magia: «Che succede?»

«Si tratta di Liz! Whig sta dando di matto sul serio!»

A quelle parole mi alzai in piedi, noncurante del mio stupido compito: «Cosa le ha fatto?»

Roxanne scosse la testa, quasi senza fiato: «Vieni a vedere di persona.»

Attraversammo i corridoi velocemente. Quando vidi una piccola folla radunata in un punto vicino al cortile interno capii che eravamo arrivati.

Katherine e Lily erano in prima fila, cercavano di tirare Whig e fermarlo come potevano. Ellie invece era a terra, con il naso sanguinante ed un'espressione furiosa sul viso.

Proprio nel momento in cui mi stavo avvicinando, il ragazzo scosse le due ragazzine, facendo cadere per terra anche loro.

La mia ragazza e la mia sorellina? Vuoi morire dolorosamente, Whig.

«Ehi! Picchi anche le bambine adesso?» esclamai, facendomi largo tra la piccola folla.

«Sono loro che si sono messe in mezzo. Io stavo solo cercando di dare una lezione alla tua puttana!» rise.

Sentii la rabbia montarmi dentro. La mia puttana? Era davvero così sessualmente frustrato?

Mi passai una mano tra i capelli: «Hai raggiunto il limite, Whig. L'unico motivo per cui non ti ammazzo seduta stante è perché ho promesso a Ellie che non l'avrei fatto. Sai, io la rispetto

«Non hai nulla per cui rispettarla, Potter. Ti scaricherà non appena avrà trovato qualcuno più ricco e famoso di te da schiavizzare. Andiamo, non la vuole nemmeno sua madre!» i due Serpeverde dietro di lui scoppiarono a ridere, mentre Ellie aveva una faccia sconvolta.

A quel punto, non ci vidi più dalla rabbia. Mi scagliai contro di lui, ma i suoi due "bodyguard" mi fermarono.

Elizabeth corse verso di me, prendendomi un braccio. Il suo tocco riuscì un po' a farmi calmare e rilassare le spalle, ma rimaneva il fatto che Whig dovesse pagare per quello che aveva fatto e detto.

«James...» sussurrò la mia ragazza, accarezzandomi il braccio.

Deglutii. Non potevo lasciare che continuasse così, che la passasse liscia anche questa volta.

«Ellie, ti prego spostati, non voglio rischiare che tu ti faccia del male.» le presi la mano e la guidai verso Zoey e Marie  che nel frattempo ci aveva raggiunti.

Lei non disse nulla, ma mi guardò con le lacrime agli occhi e lo sguardo preoccupato. Mi spezzava il cuore vederla così.

«Affrontami da uomo!» sfidai Whig, che si era ritirato dietro i suoi due amichetti «Faccia a faccia, mh?»

Le sue mani sbucarono dalle spalle dei ragazzoni, con un piccolo sorrisetto sulla faccia: «Benissimo. Voi due, levatevi dai piedi. Devo spiegare al signor Potter perché non ci si deve mettere contro di me.»

A/N:
Avete presente che ieri ho detto che ci sarebbero stati capitoli noiosi? Ecco, scherzavo! Siamo al culmine della tensione, James e Rob sono arrivati al punto di non ritorno. Cosa succederà? Qualcuno si farà male? Ma soprattutto, chi? Stay tuned for the next chapter!
Au revoir!

Rivalry - James Sirius PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora