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Elizabeth

La casa dei Potter era la cosa più bella che avessi mai visto. Dipinta di un blu vibrante, risaltava persino con la pioggia. Il vialetto d'ingresso era ben tenuto, e tutto sembrava invitare ad entrare.

«Katherine ed Elizabeth, vostra madre ha lasciato due bauli con dei vestiti qui. Lily e Kat dormiranno insieme, mentre tu Elizabeth, se vuoi, puoi prendere la stanza degli ospiti.» propose Ginny.

La ringraziai ed entrai nella casa. Era grande, molto accogliente, e ospitava un grande camino acceso. Alla mia sinistra c'era un divano che sembrava molto comodo ed un tavolino, con qualche foto.

Mi avvicinai. In una delle foto in movimento c'era un bambinetto, che doveva essere James, che giocava con una bacchetta. Questa spruzzò un pizzico di magia, che rese i capelli del piccolo di un verde brillante, e lui si voltò verso l'esterno della foto.

Risi, mentre James si sedeva accanto a me: «Da piccolo ero un vero casinista. Ne ho combinate di tutti i colori.»

«Eri così carino!» esclamai, guardando le guance paffute e rosa e i capelli spettinati. Quelli erano rimasti uguali.

«Direi che questo non è cambiato...» rise, allargando le braccia sullo schienale del divano.

«Contaci...» lo presi in giro e gli tirai una leggera gomitata.

Non era affatto cambiato. Al massimo era migliorato.

James si alzò in piedi e mi porse una mano, per aiutare ad alzarmi: «Andiamo, ti faccio vedere la tua camera.»

Salimmo al piano di sopra dalle scale di legno, trovandoci di fronte un corridoio, anch'esso pieno di fotografie.

Camminammo spediti, fino a quando James non si fermò davanti ad una foto.

«Questa è la mia preferita.» disse. Ritraeva sei ragazzi più o meno della nostra età.

La tirò giù dal muro e mi indicò quelli nel centro, che salutavano abbracciati: «Questi sono i miei genitori, nel '97. Era il giorno dopo la Battaglia di Hogwarts.»

«Quella è...» mi sembrava di riconoscere il Ministro della Magia, accanto ad Harry e Ginny.

«Il Ministro Granger o, come la chiamo io, zia Herm...» mi indicò il ragazzo di fianco a lui, con i capelli rosso fuoco tipici dei Weasley: «Lui è mio zio Ron, suo marito. Sono ancora oggi i migliori amici di mio padre, ma anche suoi cognati.»

La sua famiglia non faceva che stupirmi. Era figlio del capo del dipartimento degli Auror, nonché il Bambino Sopravvissuto, sua madre era una fortissima giocatrice di Quidditch e sua zia era il Ministro della Magia. Avrei tanto voluto una famiglia così.

«Oh è qui c'è il professor Paciock!» indicò un altro ragazzo, non bellissimo, accanto a Ginny.

Mi stupii: «Non l'avevo riconosciuto, ora è il preferito da tutte le ragazze... Deve aver preso qualche erba strana...»

James rise, buttando la testa all'indietro. Era una risata sincera, sensa malizia o prese in giro.

Indicai l'ultima ragazza, accanto al professore, con i capelli biondo platino e dei grandi occhi blu: «Lei chi è?»

«Luna Lovegood.» rispose James «Tipa strana, ma è simpatica. È la mamma di Lysander e Lorcan, anche lei era una Corvonero.»

Al solo pensiero dei due gemelli roteai gli occhi. James mi fece l'occhiolino, prima di farmi cenno di seguirlo.

Raggiungemmo finalmente la mia camera. Era abbastanza spaziosa e luminosa, con una grande finestra sopra la testata del letto. Alla base di questo, invece era appoggiato un baule.

«Bella casa, Potter.» gli sorrisi, sedendomi sul letto e saltellandoci un po' sopra, per provarlo.

«Sono bello io, è bella anche la mia casa...» si passò una mano tra i capelli, facendo una specie di smorfia tra la linguaccia e l'occhiolino.

«Nah, credo proprio che il bello della famiglia sia tuo fratello...» lo stuzzicai.

Lui mi guardò con un'espressione grottescamente indignata e si buttò sul letto con la testa sulle mie gambe, facendo finta di svenire.

«Mi hai ferito profondamente, insinuando che Albus sia anche lontanamente proporzionabile alla bellezza del Divino...» fece finta di pulirsi una lacrima, mentre io trattenevo una risata.

Tutta quella situazione mi sembrava così giusta. Ero sempre più convinta che fosse stato un errore allontanare James da me. Eravamo davvero affiatati, come aveva detto Harry.

«Mi rincresce, vostra magnificenza... Spero che il Divino possa perdonarmi...» mi portai una mano al petto, facendo una faccia drammatica.

In meno di un secondo James si alzò dalla sua posizione e mi schiacciò contro il letto, stando sopra di me.

Il mio cuore prese a battere fortissimo, mentre ci guardavamo negli occhi. James mi sorrise, prendendomi una mano, a pochi centimetri dal mio viso.

«Sei perdonata, Ellie...» mormorò.

Le nostre labbra stavano per sfiorarsi, sembrava mancare così poco a baciarlo. Per un secondo pensai che stesse per farlo, con una luce di dubbio nei suoi occhi.

Poi la porta si spalancò.

In mezzo secondo io e James ci rialzammo dalla nostra posizione e tornammo seduti, ma sembrava che Lily e Kat se ne fossero accorte lo stesso.

«Oooh, che succede qui?» chiese Lily, correndo a sedersi in braccio a suo fratello.

«Siete fidanzati?» Katherine arrivò dritta al punto, facendomi avvampare.

Io e James ci guardammo, prima di rispondere con un sonoro «No!»

«Così sembrava...» Lily si strinse nelle spalle.

«Voi vi odiavate, adesso sembrate fidanzati... Rob lo sa?» Katherine, mi guardò con un tono di malizia.

Il volto di James si scurì di colpo: «Cosa c'entra lui, adesso?»

«Beh lui è palesemente innamorato di Liz!»

«Cosa?!» esclamai «Non è che ogni amico maschio che ho deve essere innamorato di me, Katherine...»

James sbuffò, irrigidendo le spalle: «Quell'amico maschio sì, però...»

Era geloso? Di Robert? Era un bravo ragazzo, ma vederlo in quel modo? Mai.

Lily rise, agganciando le braccia al collo di suo fratello: «Anche tu sei innamorato di lei, Jay!»

Lui arrossì ancora più di me, scagliando l'occhiata più spaventosa che avessi mai visto a sua sorella: «Anche se fosse, non sono affari tuoi...»

«Lo sapevo!» esclamarono in coro Kat e Lily, prima di uscire dalla stanza correndo e ridendo.

Io diedi una leggera gomitata a James, che sembrava voler bruciare il pavimento con lo sguardo.

«Geloso, Potter?» gli feci l'occhiolino, mentre lui abbozzava un sorrisetto.

«Nah,» disse, allungando il braccio dietro la mia schiena «Lui non ha speranze contro di me.»

Io risi e decisi di prenderlo un po' in giro: «Beh, sai, è da tanto che mi piace e volevo dirtelo...»

James mi guardò con un'espressione seria e un po' ferita. Io gli sorrisi, dandogli una carezza sulla guancia: «Scherzo!»

Lui sembrò tirare quasi un sospiro di sollievo, mentre io mi alzai e lo tirai su: «Forza, andiamo a vedere cosa combinano quelle due.»

A/N:
Scusate tanto per la mancata pubblicazione di ieri... Lunedì non ho avuto tempo di scrivere perché ho rivisto il mio ragazzo per la prima volta in due mesi e ieri avevo un mucchio di compiti... Spero di farmi perdonare con il capitolo di oggi <3

Rivalry - James Sirius PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora