32-La zia mi vizia

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Ho appena finito di colore il murales ed è quasi completo. Sabato finirò anche i fiori e poi sarà davvero completo. Sono sfinita. Passare 3 ore sopra ad una scala non fa per niente bene, soprattutto al mio piede smonco, come lo chiamo dall'incidente. A 12 anni nell'attraversare  la strada non ho visto l'auto che stava passando e nel cercare di fermarmi ci sono caduta sopra e il mio piede, non so come, si è piegato rompendo il 2º, il 3º e il 4º metatarso; quando mi hanno messo il gesso non mi hanno fatto la puntura per la circolazione così, dopo averlo tolto, ricominciai a camminare normale 3 mesi dopo invece che 1, tuttora mi porto dietro questo peso se lo sfrutto troppo. Mi siedo in modo poco aggraziato sulla vecchia poltrona da buttare
T: "ottimo lavoro direi"
Io: "si, sono stata davvero brava"
C: "bhe si, a saperlo lo facevamo fare a te nello studio"
Io: "si può fare. Fammi un favore, tu hai il numero di Cristian giusto?"
C: "si perché?"
Io: "scrivigli codice blu"
C: "ok, ma perché?"
Io: "lui lo sa, è per il mio piede, magari vi spiegherò"
C: "mi devo preoccupare?"
Io: "no è una stronzata" non è una stronzata perché fa malissimo ma si preoccuperebbero troppo
R: "cazzo l'hai fatto veramente bene"
Io: "lo so"
R: "non darti troppe arie"
S: "Giorgia puoi salire?" Guardo Roberto che annuisce come per dirmi che posso andare e salgo mentre più indietro mi seguono gli altri
R: "ferma, metti questa prima" mi da una benda che subito Cesare mi lega e sento la porta aprirsi
S: "tieni questo e indovina cosa è"
Io: "un termometro?" Non ricevo risposta e continuo a provare ad indovinare "un test di gravidanza?" Dico con voce sognante
S: "ora tieni questa, Tonno sbendala" lui fa come ha detto e io guardo tra le mie mani: un bavaglino con scritto mamma dice no, ma la zia mi vizia le lacrime mi appannano la vista
Io: "se-sei incinta?"
S: "si, di 5 mesi. Quando sei partita ho fatto il test ed ero già a 2 mesi" mi appoggio al muro dietro di me e mi lascio scivolare a terra mentre piango di gioia
C: "ma è maschio o femmina?"
R: "abbiamo dato la lettera a Giulia, la sorella di silvia, che andrà a comprare un barattolo di vernice rosa o azzurra e la apriremo tutti insieme venerdì"
T: "non vorrei essere scortese, ma possiamo venire anche noi?"
S: "certo ragazzi" Cesare mi si avvicina e si siede di fianco a me mettendomi un braccio intorno alle spalle
C: "piccola calmati"
Io: "Cesu tu non sai da quanti anni aspetto questo momento, forse più che diventare mamma"
C: "un giorno anche noi avremo una piccola Giorgia o un piccolo me per casa, e una casa"
Io: "Cesu non sai quanto io..."
R: "dai su, devi essere contenta basta piangere" dice porgendomi le mani per farmi alzare e poi asciugarmi le lacrime
T: "non vorrei rovinare il momento, ma sono le 18:15, alle nove dobbiamo essere dagli altri"
Io: "hai ragione. Aspetta, siccome la festa è venerdì non posso lasciare così il muro, se non vi dispiace domani vengo a finire"
S: "no no va bene"
Io: "allora a domani"
Usciamo di casa e andiamo a prepararci

Spazio autrice
Ciao regaz! Scusate per
il capitolo corto, ma
non so cosa aggiungere😅
Presto usciranno i prossimi
capitoli e alla fine non
ne mancano molti.
Spero che questa storia
vi stia piacendo

I tuoi occhi meglio del mare~ space valley|Cesare CantelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora