Tornare a scuola fu un fulmine a ciel sereno. L'ultima cosa che desideravo era rivedere Nina e il suo team. Il mio banco era in fondo all'aula, ma nonostante ciò ero lo stesso presa di mira. Mi lanciarono alcune palline di carta mentre prendevo appunti. Mi fecero lo sgambetto mentre andavo a buttare i trucioli nel cestino. Mi deridevano in ogni istante e per delle futilità. Tuttavia io stringevo i denti e continuavo ad ascoltare la lezione. Non potevo arrendermi. La nuova famiglia che mi aveva accolta come una figlia non poteva subire delle mancanze da parte mia. Dovevo eccellere, e dovevo farlo soprattutto per ringraziarli di tutte le benevolenze nei miei riguardi. E poi quello era l'ultimo anno. Dovevo dare il meglio di me, e iniziare a prepararmi per l'università. Non potevo assolutamente mollare la presa.
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-Sapete che ha tentato il suicidio?-
-Chi?-
-Come chi? La puzzola Bijoux! È stata trovata in un lago mezza morta. Ancora non si sa come si sia salvata. È stato un vero miracolo...-
-Mio Dio, quella è tutta matta, e perché lo avrebbe fatto?-
-Perché anche la madre era stufa di sopportarla. Se n'è andata un giorno all'improvviso, non le ha detto nulla- mormoravano mentre affondavo i denti nel mio panino.
-A me fa pena... Dovremmo lasciarla in pace-
-Che scherzi? È un essere immondo! Se l'è cercata!- replicò Nina, spostando lo sguardo su di me e assumendo un'espressione colma di cattiveria.
Presi metà panino e la gettai nel vassoio. Mi facevano passare subito la fame.
-Ma non ti vergogni? C'è gente che muore di fame e tu butti il cibo nella pattumiera!- rinfacciò un ragazzo, con un'aria disgustata. Non risposi alla sua considerazione. Mi limitai ad ignorarlo. Sembrava che in quel posto tutti erano pronti a puntarmi contro il dito. Dovevo andarmene e starmene un po' da sola. Percorsi quindi i corridoi e svoltai a destra. C'era un piccolo chiosco chiuso, un tempo adibito alla vendita di bevande. Mi infilai lì dentro e cercai di nascondermi sotto il bancone. Era un posto buio, ma a me non infastidiva. L'importante era fuggire via da quelle persone. Presi il cellulare e infilai le cuffie. Chiusi gli occhi. Sperai che la musica mi calmasse, e riuscisse a trasmettermi il conforto di cui avevi bisogno. Ad un tratto avvertii qualcosa di viscido cadermi sulla testa. Aprii gli occhi. I miei capelli puzzavano di uova. Il tuorlo scivolò proprio nella mia maglietta. Il cellulare cadde a terra mentre cercavo di cacciare quel viscido tuorlo dalla mia divisa scolastica.
Udivo le risate di Nina e dei suoi amici. Godevano alla vista di quello spettacolo. Io ero un clown e loro gli spettatori che si beffavano della mia sbadataggine.
-Che schifo! L'abbiamo fatta proprio grossa... Meglio che andiamo prima che ci rincorra!- scalpitarono via come dei cavalli impazziti, fin quando i ticchettii delle loro scarpe non furono più riconoscibili.
-Come faccio ora? Come torno a casa in questo stato? Mamma dove sei? Perché mi hai abbandonata a questo destino crudele?!- cercai il cellulare a tastoni e quando lo trovai non si accendeva nemmeno. Lo schermo era frantumato. Come se un'auto ci fosse passata sopra. Ero avvilita. Mi vergognavo e cercai di soffocare un pianto disperato ma ero troppo debole per non farlo.
Ehi. Non piangere. Ci sono io qui.
Ascoltare quella voce mi fece andare su tutte le furie.
-Ancora tu? Ma perché non mi lasci in pace? Vattene!- uscii dal chioschetto barcollante e feci la strada allo stesso modo. Ero estenuata. Stavo per cadere sul ciglio ma una mano calda mi afferrò saldamente. Girai la testa verso di lui. Era così bello che temei si trattasse di una visione paradisiaca. Aveva i capelli mossi che gli scendevano sulla fronte e due diamanti come orecchini che brillavano quasi fino ad accecarmi. I suoi occhi erano scuri e intensi e guardavano dritti nei miei.
-Non ti preoccupare Jisoo, mi prendo io cura di te- mi annunciò prima che perdessi i sensi.Spazio autrice*
Quante di noi vorremmo Tae come nostro angelo? È una fortuna per Jisoo. Questo angelo sarà per lei il sostegno più grande persino delle persone più care. La sua presenza sarà essenziale nella vita di lei. Ma sarà così per sempre?
Mya
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𝑭𝑨𝑰𝑻𝑯
FanfictionJisoo è ritenuta una ragazza strana. A scuola tutte la prendono in giro perché è timida e perché non ha una famiglia unita. La bullizzano. Jisoo non ha amici per questo è spesso triste. Arriva a pensare addirittura al suicidio e quindi decide di met...