capitolo 19~ Bo Gum si dichiara

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Tae continuò ad essere geloso quando Bo Gum si avvicinava a me che continuava a lanciargli soffi d'aria gelidi. Il poverino gironzolava per la casa con una coperta addosso, mentre tutti gli altri erano tranquilli e si chiedevano come fosse possibile questa percezione diversa di clima nella stessa abitazione. Tae esagerò a infastidirlo, a tal punto che prese una brutta febbre. Lo costrinse a stare a letto una settimana intera durante la quale, per ricambiare le sue gentilezze nei miei confronti, dovetti prendermi cura di lui, come si fa con un bimbo piccolo perché a tratti lo era.
"Ma perché proprio tu? C'è la madre, il padre e ci sono i fratelli!" si lamentò Tae, mentre ero in cucina a preparare una buona cenetta calda per Bo Gum.
"Sono impegnati, non te ne sei accorto? E poi devo contribuire ad dare una mano"
"Ma che senso di responsabilità! Ormai pensi solo al tuo caro Bo Gum" enfatizzò le ultime due parole, mostrando una smorfia di disgusto. Misi la pentola sul fuoco e lo guardai torvo.
"Sei geloso" replicai soddisfatta.
"Neanche per sogno", disse, alzando il petto.
"È inutile che ti comporti così, tanto so qual è la verità"
"E quale sarebbe?" chiese, incastradomi con il peso del suo corpo vicino ai fornelli.
"Che io ti piaccio e anche parecchio"
"Cosaa?" le sue pupille si dilatarono. Cavolo, gli facevo questo effetto? Percepivo chiaramente un qualcosa di duro contro la coscia...
"Hai sentito bene, e ora spostati, devo continuare a cucinare" si ritirò, così preparai il brodo alle verdure per il povero ammalato che giaceva sopra come un sacco di patate. Avevo le guance in fiamme e sperai che non se ne accorgesse. Non pensavo che anche gli angeli, degli esseri tanto puri, potevano provare sensazioni del genere... Il tutto era molto imbarazzante... Ma mi piaceva un casino!
Tae mi seguì mentre portavo il brodo a Bo Gum. Lo trovai disteso a pancia in giù con la bocca aperta e il cuscino sporco di saliva.
"Bo Gum, sveglia" lo chiamai toccandolo prima piano, poi visto che non si decideva ad alzarsi iniziai a scuoterlo per bene.
Tae mi troncò con uno schiaffo.
"Mhh... Che mal di testa, mi hai portato il brodo? Ti ringrazio sei una dolce sorellina..." disse Bo Gum, stiracchiandosi e prendendo la ciotola per bere.
"Dolce sorellina" lo imitò Tae con voce smielata.
"Smettila" sussurrai.
"Hai detto qualcosa?" chiese Bo Gum, smettendo di bere.
"Ho detto bevi tutto, mi raccomando. Forza, dai" lo incitai a continuare. Mi sorrise dolcemente.
"Ho la nausea..." continuò Tae, voltandosi. Stava diventando un diavoletto eppure non lo avrebbe mai ammesso.
"Potresti pulirmi qui, non ce la faccio ad alzare il braccio" disse, indicandomi la sua bocca sporca.
Presi il fazzoletto ma Tae me lo buttò a terra.
"Lo sta facendo apposta, non te ne accorgi? Non gli permetterò di farti trattare così" alzai gli occhi al cielo.
"Ops... Mi è caduto, vado a prenderti un altro tovagliolo. Feci le scale in un batter d'occhio e risalii. Tae si era incantato. Gli pulii la bocca e poi lo aiutai a distendersi.
"Ti ringrazio, sei molto cara, sorellina" emise un forte colpo di tosse. Gli allungai le coperte al collo.
"Com'è possibile che la sua stanza sia identica alla mia? Mi ha rubato anche lo stile?" si accorse infuriato, mettendosi le mani sui fianchi.
"Ah... Quello, ne parliamo dopo"
"Di cosa?"
"Appena ti rimetterai" risposi a Bo Gum, che credeva mi stessi rivolgendo a lui. Quei due mi facevano venire il mal di testa.
"No aspetta, non andare, te ne prego" mi pregò, afferrando la mia mano.
"Ma devi riposare..."
"Ho gli incubi ultimamente" mi rivelò preoccupato, "di solito non ne faccio mai, ma non so... è come se qualcuno si fosse insediato nella mia testa e mi fa pensare solo cose brutte..." capii il qualcuno a cui si riferiva.
"Che c'è? Pensi che ho tempo da sprecare con questo buffone?" mentì l'angelo.
"Mi dispiace tanto ma dev'essere stesso la febbre che ti fa delirare..." cercai di rassicurarlo.
"Non sto delirando, sono cosciente. Per questo ti chiedo di restare"
"Bo Gum... I tuoi genitori..."
"Non dormirai con me, ho un caldo sacco a pelo nell'armadio" mi informò, "l'ho usato quando sono stato in Olanda a Natale, e lì faceva freddissimo".
"Non lo so... Sono preoccupata". Mi voltai verso Tae che nel frattempo mi lanciava occhiate fulminee che dicevano: fallo e muori.
"Ti amo, Jisoo"
"Come?"
"Non lo sto dicendo per convincerti, penso che il momento esatto sia ora. Anche se non sono in buono stato" tossì ancora, "ho scoperto di amarti quando sei stata male. Ma in realtà, quel giorno in cui ti ho rimproverata e ho visto la tua espressione dispiaciuta, già sentivo qualcosa". Prese la mia mano e se la posò sul petto.
"Vedi? Senti come batte? Potrei mai mentirti?" restai in silenzio davanti a quelle sue parole. Credetti che stesse delirando... Un momento prima mi aveva chiamata sorellina e poi diceva che mi amava.
"Ma tu..."
"Io sono una persona difficile ma se mi affeziono a qualcuno non me lo lascio scappare".

Bo Gum si è dichiarato e Tae invece è infuriato... Che inizi a provare anche lui qualcosa per Jisoo? Ma soprattutto chi era Tae nella sua vita passata? Nel prossimo capitolo, scoperta sconvolgente... Vi aspetto XX

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