Per la testa mi balenarono mille idee ma fu inutile giungere a conclusioni affrettate, io non conoscevo ancora la verità. Aspettai sul divano l'arrivo della signora Choi, per chiarire alcune cose. Avevo la foto tra le mani e guardarla mi metteva i brividi.
Appena udii la porta aprirsi vidi la signora sorridente, che parlava con Bo Gum. Ebbi un profondo senso di angoscia. Stavo per rovinarle la giornata, ma lo dovevo fare comunque, per il mio Tae.
"Ho bisogno di parlarle signora" dissi seria, forse esagerai perché entrambi impallidirono.
"Che succede Jisoo, per caso abbiamo fatto qualcosa che non va e vuoi andartene?" domandò Bo Gum.
"Ah... No assolutamente, nulla del genere" chiarii, "soltanto devo spiegare una situazione alla signora in privato se lei vuole".
"Certo che sì Jisoo, sei come una figlia per me, tu devi dirmi tutto" mi incoraggiò, stringendo il mio braccio. Fece segno a Bo Gum di lasciarci sole. Lui tentennò ma dopo che ripetei il gesto anche io si arrese.
"Sediamoci pure" mi invitò la signora sul divano dove avevo atteso con impazienza. Feci un respiro profondo. Se avessi raccontato quella storia la signora mi avrebbe scambiato per una pazza. Temevo anche su questo. Come potevo dirle che da quando stavo per suicidarmi un angelo era entrato inaspettatamente nella mia vita? Come potevo dirle che avevo scoperto che quell'angelo aveva un qualche collegamento con loro?
"Signora Choi, sto per raccontarle una storia che può sembrare una follia... Quindi non mi aspetto che lei mi creda ma vorrei che non pensasse male di me perché io sono grata sia a lei che ai suoi figli per l'accoglienza data e mai oserei offendervi in qualche modo". Lei incurvò le sopracciglia.
"Prova a spiegarmi Jisoo, tranquilla". Respirai di nuovo, stavolta più lentamente.
"È successo tutto quel giorno. Io avevo appena scoperto che mia madre mi aveva abbandonata. Non sapevo cosa mi stesse prendendo. Camminavo per strada senza guardare, ero come incantata. Mi gettai in un lago vicino casa mia, pensavo di essere morta. Dopo tre giorni mi svegliai in ospedale. C'erano delle voci a farmi compagnia. Inizialmente pensai di essere impazzita ma poi scoprii di no. C'era qualcuno al mio fianco, più precisamente un ragazzo. Era molto bello, alto, i capelli leggermente lunghi. Quel ragazzo non mi ha mai abbandonato, riesco ancora a sentirlo. Il suo nome è Taehyung". La signora batté le palpebre ripetutamente. Ancora non riusciva a credere alle sue orecchie.
"Come hai detto scusa?"
"Taehyung è il suo nome, Kim Taehyung". La signora si portò una mano al petto in preda al panico.
"Kim... Kim Taehyung..."
"Lo conosce? Perché io ho trovato questa foto in soggiorno, gli somiglia molto..." gliela mostrai tremante, lei la raccolse e scoppiò a piangere.
"Oh mio Dio... Non ci posso credere...". Le accarezzai la schiena scossa dal pianto.
"È passato tanto tempo... Questa foto è l'unica cosa che mi è rimasta di lui. Quando abbiamo traslocato ero distrutta dal dolore e quindi ho bruciato tutto, spero che mio figlio mi possa perdonare" continuò a piangere. I miei sospetti erano giusti allora, Taehyung è il figlio della signora Choi.
"Come mai il suo cognome è Kim?". La signora si pulì il viso con le mani.
"Ero giovane quando ebbi il mio primo figlio dal mio primo ragazzo. La mia famiglia voleva farmi abortire, così sono scappata di casa con lui. Però ho capito tardi che non mi amava, così l'ho lasciato. Fortunatamente al mio fianco avevo il mio attuale marito che all'epoca era il mio migliore amico. Lui mi promise che mi avrebbe sposata e si sarebbe preso cura del mio Taehyung"
"E così è stato..." dissi sorridendo.
"Già, è stato come un padre per lui. Pochi anni dopo ho avuto gli altri miei figli, Lisa e Jihoon, ma mio marito lo ha trattato sempre da preferito" mi rivelò commossa.
"Ho adottato Bo Gum successivamente per colmare quella mancanza, sono quasi coetanei loro due, e poi Bo Gum non aveva nessuno si cui fare affidamento... Dopo di lui sono arrivati tanti ragazzi in questa casa, io avevo il desiderio di aiutarli perché non volevo che si sentissero come io mi sono sentita dopo la perdita del mio bambino...". Sentii un nodo che mi stringeva la gola. La signora Choi era talmente una brava persona che desiderai essere una sua parente. Decisi di abbracciarla. Non li avevo mai fatto prima per timidezza, ma stavolta mi venne molto naturale farlo. Lei a sua volta ricambiò, accarezzandomi i capelli.
"Jisoo ti ringrazio. Ho sempre saputo che eri una ragazza speciale. Io ti credo, vorrei solo che mi dicessi se mio figlio è vicino a me ora, ti prego" chiese implorando e stringendo forte la mia schiena. Così feci una preghiera a Tae. Gli chiesi di apparire per mostrarsi alla signora e renderla felice.
"Sarebbe stupendo sapere che veglia su di noi, che mi ha perdonato per essere stata disattenta verso di lui, quel maledetto giorno in cui ha perso la vita mentre ero a telefono...". I singhiozzi della signora si spezzarono improvvisamente quando un fascio di luce ci abbagliò. Fu come vivere un sogno ad occhi aperti. Tae apparì ed era più bello del solito. Il suo abito era cambiato. Aveva striature dorate.
"Mamma, posso abbracciarti almeno?" domandò, allungando le braccia verso di lei. La signora era allibita.
"È lui... Il mio Tae... È tornato da me!" esclamò, saltandogli al collo. Ero felice per loro, avrei voluto che quel momento non finisse mai. Ci doveva essere un modo per risolvere la situazione. Se loro avevano potuto incontrarsi, vuol dire che il disegno divino lo voleva.
"Mamma questo è un segreto tra noi tre, mi raccomando" le disse, spostandole i capelli.
"Figlio mio non preoccuparti, parlerò solo a Jisoo di te" si attaccò al suo braccio. Tae mi sorrise.
Ti riporterò in vita. Promesso.
Gli dissi nella mente.
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𝑭𝑨𝑰𝑻𝑯
FanfictionJisoo è ritenuta una ragazza strana. A scuola tutte la prendono in giro perché è timida e perché non ha una famiglia unita. La bullizzano. Jisoo non ha amici per questo è spesso triste. Arriva a pensare addirittura al suicidio e quindi decide di met...