La luce della stanza era particolarmente intensa, dovetti coprirmi gli occhi per proteggerli. Lui mi accarezzò il viso, spostando qualche ciocca e dandomi un dolce bacio sulla fronte.
"Jisoo, buon risveglio" disse nel mio orecchio con voce calda. Mi fece venire i brividi.
"Hai aperto tu la finestra? Per farmi svegliare?" chiesi mettendo il broncio. Allora lui mi prese di peso. Lanciai un gridolino.
"Andiamo a fare colazione". La tavola in cucina era imbandita di leccornie dolci e salate.
"Mi vuoi morta! Lo sai che amo il cibo!" lo rimproverai dandogli una pacca sulla schiena.
"La mia ragazza deve stare in forma. Hai bisogno di tutti i nutrimenti necessari", aggiunse, scompigliando i miei capelli. Mi appoggiai alla sua spalla. Mi sentivo la donna più felice del mondo e non solo perché avevo al mio fianco quel pezzo di manzo del mio Taehyung ma anche perché lui era il mio uomo, e dopo pochi anni di fidanzamento mi aveva già regalato un bellissimo anello. Me ne ero innamorata, ogni tanto sembrava emettere delle piccole scintille di luce all'interno. Chiedevo spesso a Tae di controllare ma mi prendeva continuamente in giro, dicendo che avevo le allucinazioni perché il mio amore per lui era troppo grande. Allora io gli davo una cuscinata in testa e incominciavamo con la lotta con i cuscini, fino a cadere stremati al suolo tra qualche piuma violante. Esattamente come due bambini. La nostra relazione era la prima seria per entrambi. Tra me e Tae c'era un'alchimia inspiegabile. Eravamo destinati a stare insieme perché due metà mancanti che avevano bisogno di completarsi.
"Il campanello! Deve essere mia madre con Lisa" schizzò dalla sedia alla porta. Risi, mordendo il croissant.
La signora Choi entrò tenendo per mano il piccolino. Cresceva a vista d'occhio! Era paffutello e sapeva già parlare.
"Pappa! Pappa!" urlò, battendo le mani. Scoppiammo tutti a ridere. Così la signora lo mise a sedere e gli diede dei toast con le uova strapazzate.
"Piano però, perché scotta" lo informò Tae, sedendosi al mio fianco.
"La vostra casa è davvero in ordine, mi piace molto come l'hai arredata Jisoo... Sei la figlia modello, non potevo chiedere di meglio per il mio Taehyung". Arrossii. La signora mi considerava sua figlia, infatti insisteva che la chiamassi mamma. Dovevo ancora abituarmi.
"Grazie, però ho insistito per coinvolgere anche lui nella scelta..." affermai, dandogli un colpetto con il gomito.
"Ah... Sisi, assolutamente". Scoppiammo tutti a ridere. Anche Lisa. Era raro vederla felice. Il padre del bambino l'aveva abbandonata con quella grossa responsabilità. Non aveva terminato ancora gli studi perché lavorava part-time, pur di garantire un buon futuro al piccolo e le spese della scuola. Nonostante la madre continuasse a chiederle di non sobbarcarsi di lavoro, Lisa con insistenza ribadiva che era un suo dovere di madre e figlia e non avrebbe mai chiesto un aiuto economico ai suoi per questo.
Il piccolino allungò le braccia verso me, così mi alzai per prenderlo in braccio.
"Dove vuoi andare?"
"Nella stanza grande". Era così che chiamava la camera da letto mia e di Tae. Mentre loro chiacchieravano di argomenti vari, noi gironzolavamo per le stanze. Appoggiai il piccolo sul letto. Rimase meravigliato guardando il mio anello. Con le sue dita minuscole lo toccava, quasi volesse catturare la luce al suo interno.
"Ti piace?"
"Siii. Bello" rispose battendo di nuovo le mani. Lo seguii a ruota, il suo entusiasmo mi catturava. Ad un certo punto spostò lo sguardo verso il suo riflesso nello specchio.
Mi appoggiai sui gomiti.
"Stai ammirando la tua bellezza?" gli domandai ridacchiando.
"Anche io sono bello, come lui". Indicò il suo riflesso.
"Certo che lo sei, sei veramente bellissimo". Il bimbo volle scendere dal letto per scorrazzare in giro.
"Aspetta, Bo Gum, aspettami che potresti farti male". Tornò dalla nonna. Si stavano preparando per andare via.
"Bo Gum, eccoti finalmente. Andiamo su. Alla prossima!". Li salutammo sorridenti e chiudemmo la porta.
"A cosa eravamo rimasti?" chiese Tae, bloccandomi al muro.
"Non so... In realtà stavamo a letto"
"Ritorniamoci allora, poi andiamo a fare la spesa". Mi prese di nuovo in braccio senza preavviso e mi appoggiò al centro di quest'ultimo. Si sdraiò al mio fianco, facendo appoggiare la mia testa sul suo petto.
Ogni volta che stavamo in quella posizione percepivo come se tutti brutti pensieri fossero spariti.
Guardai di nuovo nello specchio.
Una piccola luce brillava su di noi, un flash istantaneo, poi vidi come qualcuno che ci sorrideva. Un uomo con i capelli lisci e lunghi. Vestito di bianco. Fu un attimo. Mi stropicciai gli occhi incredula.
"Tutto ok tesoro?" chiese Taehyung accigliato.
"Mm... Si, è solo che..." dissi continuando a guardare in quella direzione.
"Che...?"
"Nulla. Non importa, vestiamoci svelto!"...THE END
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𝑭𝑨𝑰𝑻𝑯
FanfictionJisoo è ritenuta una ragazza strana. A scuola tutte la prendono in giro perché è timida e perché non ha una famiglia unita. La bullizzano. Jisoo non ha amici per questo è spesso triste. Arriva a pensare addirittura al suicidio e quindi decide di met...