Mister Antipatia si assicurò che mi svegliassi puntualmente, invitando Lisa a chiamarmi. Presi dei jeans strappati e una camicetta a righe bianca e nera. Le converse bianche andavano bene. Quindi scesi le scale, armata di senso di vendetta.
-Che fai lì impalata? Dobbiamo partire...- subito ne approfittò per criticarmi, mentre sorseggiava il suo thè caldo.
-Il thè non va più di moda, ora si usa il caffè...- gli feci notare per dispetto, -e poi ancora non ho fatto colazione-
-Non c'è bisogno che tu la faccia. Ti vedo abbastanza rotondetta-
-Cosa? Io rotondetta! Ma guardati tu, sei un armadio...- si alzò posando la tazza e pulendosi le labbra con un tovagliolo.
-Io sono un uomo, tu soltanto una ragazza. E ora andiamo- mi tirò per la manica della camicia, facendomi quasi inciampare. Mi aprì la portiera e se ne andò dall'altro lato senza aspettarmi.
-Fai le cose a metà. Vuoi fingerti educato quando non lo sei. Dovresti vergognarti- gli spiattellai in faccia la verità e non mostrai risentimento.
-Io non sono educato e non voglio sembrarlo-
-Perché sei un uomo delle caverne- ringhiai e ricevetti come risposta una grassa risata insopportabile per le mie orecchie.
-Siamo arrivati. Mi raccomando non voglio rovinare la mia reputazione- mi lanciò uno sguardo tagliente.
-Ma sentilo, come se non la rovina già da solo con i suoi burberi modi...- mi tappò la bocca con la mano e avvicinò la fronte alla mia.
-Se io ti dico che devi stare zitta lì dentro, tu ci stai, chiaro? Se io ti dico che puoi parlare, tu lo fai, capito? E se non rispetterai le regole ci saranno guai per te!- mi lasciò andare. Ero incredula. Che stronzo!
Appena entrammo lo vidi flirtare con una donna. Sembravano in tono abbastanza confidenziale. Non che mi interessasse più di tanto ma, comunque, anche se provava a fare il carino faceva pena. Credetti che la sua parte dolce non esistesse.
Non avere giudizi affrettati...
-Ma come no? Lo vedi com'è? È un robot, privo di sentimenti!- esclamai ad alta voce. Mi accorsi dell'errore e quindi mi morsi la lingua imbarazzata.
Lui mi prese per il braccio.
-Allora noi andiamo, a dopo- mi trascinò nuovamente.
-So camminare da sola, lascia la presa- dissi a denti stretti.
-Cosa ti avevo detto? Perché continui a farmi dispetti?- rispose infuriato.
-È stato un momento di rabbia, non sono riuscita a controllarlo- mi spinse piano contro uno scaffale.
-Attenta a quello che fai. Sono calmo fino ad un certo punto- mi avvertì, con gli occhi di fuoco.
-Ok... Scusa- replicai arrossendo.
-Ti lascio, vai dove vuoi e leggi quello che vuoi. Basta che leggi qualcosa- mormorò prima di scomparire tra gli scaffali. Iniziai a scorrazzare un po' dovunque. Non sapevo che libro scegliere. Non avevo mai letto in vita mia.
-Mi consigli tu qualcosa?- chiesi all'angelo. Subito apparì, mi spaventò.
-Ho il cuore a mille. Perché fai questi scherzetti?-
-Ancora non ti sei abituata? Di certo non posso avvertirti- si scusò, per poi prendermi per mano. Era molto calda la sua mano. Non volevo lasciarla.
-Questo potrebbe piacerti- disse, porgendomi un libro sugli angeli. Sorrisi. Lessi la trama.
-Interessante... Lo hai letto?-
-Non personalmente- abbassò lo sguardo sulle nostre mani intrecciate.
-Uhm... Scusa- lasciò la presa imbarazzato.
-No. Tranquillo. Sei il mio angelo, che male c'è? Se non avessi te probabilmente sarei...- mi bloccai. Pensai a quel giorno, al lago. Dopo il tentato suicidio ho iniziato a sentire la sua voce. Che fosse collegato tutto a quella giornata?
-Si, Jisoo. Mi hanno affidato a te in quel preciso momento-
-Ah... Quindi prima tu non eri il mio angelo?- scosse la testa. Mi sentivo un po' dispiaciuta. Prima non me la passavo neanche bene. Mamma non mi ascoltava mai ed ero sola.
-Non pensare ai momenti brutti. Ora hai parecchie persone al tuo fianco- mi confortò. Sorrisi. Sperai che fosse così per sempre.
-Con chi parli?- Bo Gum spuntò da dietro. Anche lui non scherzava con quei giochetti.
-Con me stessa. Riflettevo-
-Bene, adesso dobbiamo andare a casa, rifletterai più tardi- sostenne prendendomi di nuovo per il gomito.Spazio autrice.
Che ne dite di questo capitolo? Spero vi stia piacendo. La storia ruota anche attorno alla famiglia Park, più in avanti scoprirete il perché, ma se vi fermate alle apparenze di questi capitoli non ci riuscirete... Continuate la lettura.
Mya
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𝑭𝑨𝑰𝑻𝑯
FanfictionJisoo è ritenuta una ragazza strana. A scuola tutte la prendono in giro perché è timida e perché non ha una famiglia unita. La bullizzano. Jisoo non ha amici per questo è spesso triste. Arriva a pensare addirittura al suicidio e quindi decide di met...