Un segreto Da Nascondere
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Fili neri di pioppi
fili neri di nubi
sul cielo rosso
e questa prima erba
libera dalla neve
chiara
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Occhio alle date! Buona Lettura4 Ottobre 1931 Berlino
Neil
Il tempo matematico entrava nella stanza,si insinuava dalla finestra con le geometrie di luce dell'alba,tutto aveva già preso il suo calcolo. Non ero riuscito a dormire quella notte,era solo una delle tante. Accanto a me sul comodino,mi accompagnavano sempre sin dai primi anni della mia vita dei flaconi calmanti,ne avevo sempre bisogno. Avevo quattordici anni e sin da subito avevo compreso di essere differente,I ragazzi come me erano sempre stati diversi,me lo diceva anche papà. Arek,mio fratello minore di dieci anni mi restava abbracciato per ore,mi allungai e nel suo dormi veglia lo osservai teneramente. Era cosí bello,con quei ricci scuri cadenti sulla fronte,le ciglia d ebano lunghissime a contornare i suoi smeraldi,le labbra sottili ma soffici e i lineamenti dolci,estremamente tenui. Dolcemente lasciai un bacio sulla chioma folta ribelle dei suoi capelli. Non sapevo come facevamo ad essere fratelli,chiunque ci vedesse ci urlava in faccia anche senza parole la nostra estrema diversità. Per mio padre io ero diverso,ero il prescelto,per questo sin dai miei quattro anni aveva deciso di iscrivermi ad una scuola militare sportiva. Non mi piaceva per niente,ma non potevo deluderlo. Doveva sempre essere fiero di me,sempre. Al mio gesto lo allontanai un po',pensavo di non bastargli più,io non bastavo mai a nessuno. Si sistemò seduto sul materasso,con le braccia lungo i fianchi e i polpastrelli delle manine tastavano la stoffa delle lenzuola.
-"D-dobbiamo andare a scuola Ne.." ogni volta che dalle sue labbra fuoriusciva quel soprannome il mio cuore si scaldava un po',era l'unica dimostrazione d affetto a me concessa,lui poteva avere tutto io invece no. Nemmeno mia madre mi coccolava,qualche volta di nascosto lo faceva solamente Arek,il bambino pieno di giochi e amore paterno. Neil invece non aveva nulla,non poteva avere nulla,mi ero rassegnato a tutto questo. Annuii senza rispondere,dunque mi alzai velocemente dal letto incurante del pavimento gelido sotto ai miei piedi,camminai fino al bagno e aprii la porta entrando,sfilando il mio pigiama. Incurante gettai tutto per terra,quando me ne sarei andato li avrebbe presi la domestica. Il mio fratellino mi seguii e come ogni mattina mi ritrovai nel box doccia in sua compagnia pronto ad aiutarlo con i vari passaggi di lavaggio. Era ancora troppo piccolo,ma nostra madre così ci aveva insegnato. Avevo pietá del mio fratellino,nonostante ricevesse quello che non avevo io. Lo aiutavo in tutti i modi possibili,come potevo e come mi permetteva la mia giovane età. Sarei morto per lui se me lo avesse chiesto.
Non appena aprii l'acqua un senso di leggerezza e conforto si propagò in tutto il corpo. L'acqua era abbastanza calda,come piaceva a me. Qualche anno dopo invece L avrei preferita gelida. Appunto pensai prima ad Arek,allungai le mani al contenitore di marmo posto nel nostro enorme box e con veloci gesti dopo aver afferrato una buona quantità di shampoo iniziai a sfregare per bene i riccioli del bimbo. Non mi ero mai definito tale,nemmeno gli altri me lo avevano detto. Non ero mai stato un bambino,la mia infanzia L avevo trascorsa a suon di educazione rigida e bastonate. Ancore ne portavo qualche segno,strinsi gli occhi al solo pensiero. Passai le mani lungo il corpo del moro lavandolo un po' ovunque poi pensai a me stesso una volta terminato. Buttai la testa indietro godendomi per un secondo la sensazione. Presi il mio sapone al muschio e miele e con le mani cominciai a frizionare velocemente creando una patina di schiuma profumata. Subito dopo feci lo stesso procedimento sul mio corpo
-"Ne.." il più piccolo mormorava,mentre dal basso mi osservava da sotto le ciglia scurissime.
-"Hm?" Non lo guardai nemmeno,sapeva che aveva la mia più totale attenzione anche in quel modo,mio fratello L avrebbe sempre avuta.
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Il Soldato D Inverno
ChickLitAvevo sempre avuto una certa nostalgia per i luoghi dove ero vissuta,le case e i dintorni. Berlino era la mia casa,la mia città natale e ne ero follemente innamorata,forse perché d estate era sempre così felice e colorata mentre d inverno diventata...