Vere sfaccettature,vere facce
***
Come era divertente ballare sotto la pioggia.
Siamo tutti stufi marci
Dell'inverno: è grigio e uggioso.
***3 Gennaio 1940 Auschwitz
Viktoria
Un tuono rimbombò in tutta la baracca nella quale ci trovavamo,erano solo le sette del mattino e io come tutte le altre donne presenti in quel camerone non riuscivamo a chiudere occhio. Era dalle cinque del mattino che il cielo piangeva a dirotto senza sosta,la pioggia non era diminuita nemmeno per sbaglio. Alcune delle deportate avevano scelto di riporre qualche secchio al di fuori della baracca,così da riempirli e rinfrescarci in momenti di bisogno. Avevo finalmente trovato il mio posto in quella realtà,tutti parlavano di fine imminente io invece avendo un generale accanto da tempo,sapevo che la guerra non sarebbe terminata così facilmente. Ero preoccupata per mio fratello,giorni prima era stato picchiato a sangue e finalmente sapevo di chi era stata la colpa. Markus sapeva essere un vero bugiardo persuasivo,era solo lui il cattivo. Da qualche giorno eravamo entrati nel nuovo anno e realmente speravo in qualcosa di migliore,non mi importava del resto. A me bastava restare insieme alla mia famiglia e con Neil,cavolo se quel ragazzo mi era scoppiato dentro al cuore. Non ci avrei mai giurato. Sospirai piano scostando la coperta marrone abbastanza pesante,appoggiai i piedi scalzi sul pavimento e guardai Honoria. Inevitabilmente lei aveva cominciato una storia insieme a quel ragazzo,Kyle. Ero felice per loro anche se non avrei mai e poi mai accettato quello che lui aveva fatto ad Aura,non l avrei mai dimenticata. Sapevamo che quella collana gliela aveva donata lui,doveva assolutamente prendersi le sue responsabile. Quel maledetto. Osservai i suoi occhi azzurri e senza dire nulla,appoggiai il mento contro il legno del suo letto. I suoi occhi parlavano,era stanca. Era lì dentro da prima di me,solo che finalmente ci eravamo trovate e nessuna delle due pensava ad abbandonare l altra. Dovevamo darci forza a vicenda.
-"Questa mattina la puzza dei camini è insostenibile.." mormorò portandosi lentamente la coperta al naso,sospirai annuendo capendo a pieno la situazione. Anche con la pioggia bruciavano i detenuti,chiusi gli occhi e mi spostai i capelli dalla fronte con la mano destra. Ci voltammo tutte nello stesso momento quando le porte della baracca vennero spalancate. Erano due soldati,uno più anziano rispetto all altro,sembravano non avere buone intenzioni.
-"041217!" Urlò il più anziano. Ero io. Sospirai alzando le spalle,il giorno prima Neil mi aveva promesso che oggi ci saremmo visti,non mi preoccupai più di tanto. Rivolsi uno sguardo ed un sorriso ad Honoria che senza dire nulla mi strinse forte la mano. Lei non abbozzava nessun tipo di felicità,era preoccupata lo capii dalla sua espressione. Deglutii un paio di volte e le intimai di stare tranquilla,che sicuramente era Neil a chiamarmi. Deglutii un paio di volte e mi avvicinai,i soldati mi presero per le braccia e mi portarono lontano dalla baracca,non mi dimenai,non mi stavano facendo male. Camminavamo sotto la pioggia,io ero anche scalza. Aggrottai le sopracciglia quando al bivio che portava ai dormitori militari superiori cambiammo strada,sapevo dove stavamo andando e di certo non mi piaceva la piega che stava prendendo quella situazione. In pochi secondi arrivammo davanti alla stanza di Markus. mi fecero entrare senza nemmeno aver il suo permesso e In poco chiusero la porta alle mie spalle lasciandomi sola insieme a lui. Mi strinsi nelle spalle e mi guardai intorno pronta a difendermi da eventuali cattiverie. Non persi tempo a guardarmi intorno,conoscevo già casa sua. Mi avvicinai nuovamente alla porta,pronta a scappare. Purtroppo casa di Neil era troppo lontana,mi avrebbero presa e poi giustiziata al momento. Venni distratta proprio da lui,uscii dal bagno solamente con un asciugamano intorno alla vita. Ci osservammo per lunghi istanti poi si avvicinò con un pacchetto tra le mani.
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Il Soldato D Inverno
Genç Kız EdebiyatıAvevo sempre avuto una certa nostalgia per i luoghi dove ero vissuta,le case e i dintorni. Berlino era la mia casa,la mia città natale e ne ero follemente innamorata,forse perché d estate era sempre così felice e colorata mentre d inverno diventata...