Occhi negli occhi
***
T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
***22 Novembre 1944 Berlino
Neil
Un ricordo indelebile nella mia mente era sicuramente quando da bambini nostra nonna si ostinava a portarci al fiume. Io e mio fratello amavamo quel luogo da impazzire,giocavamo ridevamo e in un modo o nell'altro dimenticavamo tutte le cattiverie che ci circondavano,almeno io le mie. Eravamo solo io e lui,quel piccolo bambino riccioluto sempre traballante e attaccato alla mia mano era la persona più importante della mia vita. Non l'avrei mai tradito e gli sarei per sempre rimasto accanto qualsiasi cosa accaduta in futuro. Per lei provavo gli stessi sentimenti,sembrava di conoscerla da tempo,come se quel primo bacio non fosse stato davvero il primo. Mi era piaciuto da morire e più mi avvicinavo,lei più mi confondeva. Con il suo sorriso aveva annebbiato il mio cuore e la mia mente. Quella notte dopo averla accompagnata ed averle rubato l'ennesimo bacio,tornai a casa con un sorriso sornione sul viso. Con lei avevo provato emozioni uniche,che però a me sembravano familiari. Ero sicuro di non averle mai provate con nessun'altra donna.
Corsi subito in bagno per darmi una rinfrescata. Mi spogliati in un battibaleno è altrettanto velocemente mi infilai in doccia beandomi della divina sensazione dell'acqua addosso. Rimasi lì per tanto tempo perso nei miei pensieri confusi. Sapevo che ci conoscevamo da poco e che quel bacio forse era stato troppo frettoloso ma mai mi ero sentito così,mi aveva baciato lei ed io ci ero cascato come un ragazzino alle prime armi. Lei era perfetta, sapeva stare al gioco,era bellissima ma sopratutto, intelligente e riusciva incredibilmente a capirmi. Pensai a come avesse fatto il padre di suo figlio a lasciarla, un vero imbecille, un vero stronzo. Speravo che la cosa con lei sarebbe poi durata così da prendermi cura sia di lei che di suo figlio.
Uscii dalla doccia,mi asciugai e infine indossai solo un pantalone di tuta che spesso utilizzavo come pigiama. Mi diressi nella stanza di mio fratello per accarezzarlo prima di andare a letto. Era come di rito per me dargli la buonanotte. Lui di solito si addormentava preso e quando gli facevo visita nemmeno se ne accorgeva. A volte rimanevo lì a coccolarlo pensando a quanto fosse bello,un vero angelo. Entrai nella sua stanza e mi stupii di trovarlo sveglio,tra le mani teneva saldamente un libro dalla copertina verde chiaro che appunto leggeva attentamente illuminato da una piccola lampadina accanto al letto. Richiusi la porta alle mie spalle e alzò lo sguardo a me.
-"Che fai?" Mi sistemai al suo fianco stringendomi a lui. Ero grande e grosso,nemmeno ci entravo nel suo piccolo letto. Mi fece più spazio e sorrise.
-"Leggo..?" Fece un espressione alquanto confusa e divertita mentre mi mostrava quel libro. Era una domanda stupida la mia, lo sapevo, ma mi divertiva il suo atteggiamento. Lo guardai e sorrisi divertito mentre lui alzó lo sguardo al cielo.
-"Perchè sei qui?" e me lo chiese così dolcemente che sembrava un bambino.-"Così, volevo stare un po' con te" dissi senza vergogna. Era la verità senza di lui io ero perso, era la parte essenziale di me. Lui mi guardó per un po' poi chiuse il libro,lo appoggiò sul comodino e si voltò in mia direzione posizionandosi bene su un fianco. Mi abbracciò forte. Lo strinsi cullandolo un po',lui meritava tutto. Rimanemmo in quella posizione per tanto tempo, lui appoggiato al mio petto ed io che giocavo con i suoi ricci.
-"Sto uscendo con un ragazzo.." mormorò piano. Probabilmente voleva trovare coraggio,tanto che io quasi rischiai di non sentirlo. Mi immobilizzai non sapendo cosa dire,di solito non mi raccontava le sue faccende amorose. Da quando aveva lasciato Oliver le cose erano praticamente degenerate. Lui L aveva tradito con un mercante di stoffe e Arek non si era più completamente ripreso. Alla fine era stato il suo primo grande amore,la prima volta. Alzò la testa e si specchiò nei miei occhi,capii che aveva paura. Non doveva aver paura di me,non gli avrei mai fatto nessuna sfuriata,doveva capire che di me poteva fidarsi che noi eravamo una sola cosa.
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Il Soldato D Inverno
ChickLitAvevo sempre avuto una certa nostalgia per i luoghi dove ero vissuta,le case e i dintorni. Berlino era la mia casa,la mia città natale e ne ero follemente innamorata,forse perché d estate era sempre così felice e colorata mentre d inverno diventata...