Ricordarsi
***
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di stelle che mormorino all' orecchio degli amanti.
***28 novembre 1944 Berlino
Viktoria
Mi svegliai lentamente disturbata dalla luce solare ormai irradiata in tutta la stanza. Mi stiracchiai un po' sbadigliando mentre spostai lo sguardo alla mia destra,sorrisi notando forse lo scenario più bello della mia vita. Winter se ne stava sonnecchiando sul petto nudo di suo padre e Neil dormiva stringendolo con un braccio intorno al piccolo corpo. Mi morsi il labbro e sporgendomi diedi un bacio ad entrambi i miei grande amore. Era ormai la seconda notte che Neil si fermava a dormire da me e il mio cuore scoppiava di gioia sempre più. Dando un bacio a mio figlio però mi accorsi di una stranezza,il suo volto era molto sudato e la sua fronte praticamente bollente. Mi misi lentamente seduta a cercai di svegliarlo,prima accarezzandogli i piedini poi le manine e il volto.
-"Winter.." mormorai accarezzandogli la cute con amore,non rispondeva. Forse dovevo provare con più sicurezza.
-"Winter,svegliati amore di mamma.." lo scossi un po' ma nulla,mi avvicinai al suo petto e quando sentii il suo battito flebile scattai in piedi.
-"Oh mio Dio Neil! Svegliati!" Urlai in preda al panico. Neil si svegliò subito confuso guardandomi. Mi vestii subito.
-"Fai in fretta! Vestiti! Dobbiamo portare Winter in ospedale,lui non si sveglia!" E non continuai nemmeno le parole che in due secondi si vestii e già fummo in macchina sfrecciando per le strade di Berlino. Arrivammo in pochi secondi allo studio di Lohan,lui era il medico più bravo del mondo. Neil entrò con Winter in braccio,io corsi con lui velocemente in corsia.-"Lohan!" Urlò forte disperato quanto me. Subito dopo averlo chiamato mio fratello uscì da uno dei tanti separatori. Non appena vide Winter tra le braccia di Neil gli crollò il mondo addosso.
-"Oh mio Dio..Win.." lo prese immediatamente tremando e lo appoggiò su un lettino. Poco dopo un infermiera ci fece uscire dicendoci che li non potevamo stare. Non appena fuori dalla stanza scoppiai a piangere tra le braccia di Neil. Non poteva succedere qualcosa a mio figlio,sarei morta con lui. Ora che avevamo trovato l'armonia,la felicità. Non poteva andare così,avevo perso fin troppo nella vita,non potevo far accadere altro. Pregai,per tutto il tempo che fummo lì fuori,pregai affinché mio figlio si riprendesse velocemente. Neil non si staccò mai da me,mai.
30 Novembre 1944 Berlino
Erano ormai trascorsi due giorni dal soccorso applicato per Winter,piano piano il bambino si era ripreso rivelando una febbre molto alta ed una bronchite polmonare. Fortunatamente Lohan era stato così bravo da curarlo perfettamente,gli aveva somministrato tutte medicine leggere ma in grado di fargli passare dolori e malanni. Nessuno di noi era tornato a casa per cambiarsi o far la doccia,successivamente erano arrivati anche Kyle,Emily,Honoria ed il piccolo Neil. Adriana era stata in ambulatorio diverse volte ma alla sera tornava a casa solo per il marito. Sapevo lui avesse qualcosa contro di noi,problemi suoi.
-"Zia..Winter no casa?" Abbassai lo sguardo quando udii una voce talmente dolce da farmi sprofondare il cuore nel miele. Il piccolo Neil mi guardava con gli occhioni verdi e con le manine sulle ginocchia. Il visetto contornato da enormi boccoli color caramello e L ingenuità tipica dei bambini. Gli accarezzai il visetto teneramente dandogli anche un bacio sulla fronte. Aveva le lacrime agli occhi.
-"Certo che torna a casa amore..torna prestissimo." Gli accarezzai dolcemente i ricci trattenendomi dal piangere.
-"Io dare tutto se lui tornare a casa. Regalare mie macchinine,miei soldatini,miei pupazzetti,mio animaletto di stoffa e anche mio..mio.." tirò su con il naso passandosi un pugnetto chiuso sugli occhi.
-"Mio orsetto Wineil.." quel orsetto era praticamente il suo preferito. Gliel aveva regalato Winter per il suo terzo compleanno,ovviamente preso da me. Neil poi l'aveva battezzato con la fusione dei loro nomi,era L oggetto più caro che possedeva.
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Il Soldato D Inverno
ChickLitAvevo sempre avuto una certa nostalgia per i luoghi dove ero vissuta,le case e i dintorni. Berlino era la mia casa,la mia città natale e ne ero follemente innamorata,forse perché d estate era sempre così felice e colorata mentre d inverno diventata...